I nuovi veronesi
Mostra fotografica di Caroline Groszer


Elena Bruk
Russia 1965
libera professionista

Elena è arrivata in Italia nel 1991 perché in Russia si sentiva troppo inquadrata nelle norme della società post-sovietica. Ha studiato il pianoforte a partire dall’età di cinque anni ed è diplomata in musica. Separata, vive con i suoi due figli di sei e sette anni. Lavora in modo autonomo nel campo editoriale. 

È stata fotografata nel Caffè Filippini, in piazza delle Erbe a Verona

Dove vorrebbe vivere? Mi sarebbe piaciuto vivere nell’America negli anni Quaranta-Cinquanta perché fu un periodo di particolare atmosfera culturale, un periodo magico di bella musica e divi cinematografici
Chi o cosa avrebbe voluto essere? Me stessa, perché non mi voglio immedesimare in nessuno; inoltre di solito riesco a fare quello che voglio e – più importante – riesco a non fare quello che non voglio
Quali caratteristiche apprezza di più in un uomo? Ciò che in Italia quasi non esiste: la responsabilità delle proprie parole
Quali caratteristiche apprezza di più in una donna? La determinazione, senza grossi sacrifici della femminilità. Mi piacciono le donne che non contano sulla bellezza come unica carta vincente
Il suo colore preferito? Qualsiasi colore può essere bello, dipende dal contesto e dagli abbinamenti
Che cos’è, per lei, la più grande disgrazia? La malattia di un figlio, e la coscienza della propria impotenza
Che cosa fa più volentieri? Suonare il pianoforte, da sola e in pubblico
Chi o cosa odia di più? Odio l’ipocrisia e l’ambiguità e mi infastidisce molto non poter contare sulla parola di qualcuno
Per quali ideali vale la pena di impegnarsi? Per la possibilità di vivere la vita rimanendo se stessi e con il cuore in pace – cosa molto più difficile di quanto possa sembrare
Che cos’è, per lei, l’amore? Amore è un concetto soprattutto spirituale, che comporta il disinteressamento e la capacità di voler bene alla persona amata senza volerla cambiare
Chi ammira di più per quello che è riuscito a fare nella vita? Mio nonno, che mi ha dato un grande esempio di generosità d’animo: un puro visionario, un comunista convinto, poco pratico, che non ha mai sacrificato nulla del suo intimo; la sua morte per me è stata una tragedia, e ancora oggi mi confronto spesso con quanto lui direbbe in varie situazioni
Che cosa apprezza di più nei suoi amici? La lealtà, senza la quale non c’è amicizia
Il suo più grande difetto? La mancanza d’adattamento ad alcune persone e situazioni, a volte sono troppo radicale
Il suo più grande pregio? Stabilità dei miei principi, ovvero il rovescio del mio difetto più grande
Il suo sogno di felicità? Avere accanto a me una persona che amo e che mi ami – e che forse non ho mai avuto
Qual è l’esperienza più importante che ha fatto in Italia? Direi tutto il primo durissimo anno, nel quale ho dovuto imparare una lingua nuova e adattarmi a un mondo diverso, a persone sconosciute, a impieghi umili come la vendita porta a porta fino a imparare un nuovo lavoro in tipografia. Con tanta voglia di inserirmi, però con le mie forze e non dovendomi sposare a tutti i costi per farmi mantenere. Tutto questo per una persona formata non è affatto facile
Il dono di natura che vorrebbe possedere? Dieci centimetri in più
Dove pensa di trovarsi fra dieci anni? In ogni caso altrove
Come vorrebbe morire? Giovane e bella
Il suo stato d’animo? Romantico, perché mi mancano le cose romantiche nella mia vita
Il suo motto? “A piece of beauty is a joy forever”


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