Cercasi volontari per l'anno scolastico 2000 - 2001

VOLONTARIATO PER L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI STRANIERI

ANNO SCOLASTICO 1999/2000

A) CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

Il progetto di un volontariato diretto a favorire l'integrazione scolastica degli alunni stranieri, lanciato per la prima volta nell'anno scolastico 1998/99, è stato riproposto dal Cestim nell'anno scolastico 1999/2000.

Infatti l'opportunità ed efficacia dell'iniziativa (volta a rendere l'alunno straniero capace di capire ciò che si svolge in classe, superando l'handicap della mancata conoscenza della lingua italiana) era stata confermata dalle valutazioni positive delle scuole che l'avevano sperimentata nel primo anno nonché dall'entusiasmo e dalla soddisfazione degli insegnanti volontari che avevano svolto attività di alfabetizzazione con i bambini e ragazzi stranieri.

Gli insegnanti volontari, inizialmente una trentina, quasi tutti professori o maestri in pensione, ma in parte anche giovani neo laureati in attesa di trovare lavoro e, in alcuni casi, professionisti e pensionati estranei al mondo della scuola, alla fine del primo anno di attività erano diventati una cinquantina.

Nel secondo anno il numero dei volontari è salito fino ad arrivare ad un centinaio dopo le vacanze di Natale del 1999: questa crescita è stata dovuta in gran parte alla comunicazione dell'esperienza dei volontari ad amici e conoscenti, che a loro volta si sono proposti al Cestim, nonché ad una certa risonanza che l'iniziativa ha avuto sulla stampa locale e, ovviamente, nel mondo della scuola.

Le scuole che nel primo anno si sono rivolte al Cestim per ottenere l'aiuto di insegnanti volontari sono state una ventina, mentre nel secondo sono salite a una sessantina. Si tratta di scuole dell'obbligo, quindi elementari e medie di Verona città e provincia. Solo in un caso l'intervento è avvenuto in una scuola materna e in un altro caso in una scuola superiore (Istituto Tecnico Industriale).

Le caratteristiche dell'intervento dei volontari Cestim sono le seguenti:

1) Gratuità delle prestazioni del volontario;

2) obbligo per la scuola di assicurare i volontari come gli altri insegnanti in servizio (infortuni e responsabilità civile);

3) impegno del volontario ad una presenza nella scuola da un minimo di due ad un massimo di sei ore settimanali;

4) indirizzo del lavoro del volontario all'arricchimento lessicale del bambino/ragazzo straniero, sia che si tratti di lessico di prima comunicazione, sia che si tratti di lessico necessario allo studio;

5) svolgimento del lavoro del volontario nelle forme concordate con gli insegnanti dell'alunno, con una netta preferenza per il lavoro svolto fuori dall'aula delle normali lezioni, onde favorire la comunicazione tra il volontario e gli allievi: in ogni caso, sempre in raccordo con l'insegnante di riferimento della classe, anche allo scopo di concordare ove possibile le prove a cui sottoporre l'allievo, al fine della sua valutazione

6) impegno del volontario ad una relazione finale sul lavoro svolto.

Nel secondo anno dell'iniziativa il Cestim ha ulteriormente definito il proprio ambito d'intervento in accordo con il centro "Tante Tinte" del Provveditorato agli Studi di Verona, stabilendo altresì con detto organismo le modalità delle richieste di insegnanti volontari da parte delle scuole: ciò anche allo scopo di impegnare le scuole ad utilizzare tutte le proprie risorse interne prima di rivolgersi al volontariato per realizzare l'inserimento degli allievi stranieri.

B) ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO

Il Cestim fornisce una organizzazione che offre i seguenti servizi:

1) Preliminare raccolta delle adesioni di volontari disponibili a svolgere attività di alfabetizzazione di alunni stranieri all'interno delle scuole, con annotazione di tutti gli elementi utili alle successive proposte di intervento;

2) All'inizio dell'anno scolastico invio a tutte le scuole di una lettera di presentazione del progetto, onde far conoscere la possibilità di ottenere insegnanti volontari per l'alfabetizzazione degli alunni stranieri;

3) Ricezione ed esame di ogni richiesta delle scuole, e relativo approfondimento anche attraverso colloqui diretti con gli organi responsabili delle scuole e/o con gli insegnanti degli alunni stranieri bisognosi di aiuto (è infatti necessario conoscere il numero dagli allievi interessati, la loro provenienza, le lingue conosciute, il numero di ore di alfabetizzazione richiesto, i giorni e l'orario proposto dalla scuola per l'intervento del volontario);

4) Ricerca del volontario idoneo e disponibile a soddisfare la richiesta della scuola (nella ricerca bisogna tenere conto dalla dislocazione della residenza del volontario rispetto alla scuola, della circostanza che il volontario si sposti guidando l'auto oppure solo in bicicletta o a piedi o con mezzi pubblici, della compatibilità degli orari e dei giorni della settimana proposti dalla scuola con quelli messi a disposizione dal volontario, della conoscenza da parte del volontario di una o più lingue straniere, particolarmente in riferimento alle lingue parlate dai ragazzi per i quali è richiesto l'intervento, delle precedenti esperienze d'insegnamento o di altro genere del volontario, della preferenza dal medesimo eventualmente espressa per la scuola elementare o media, nonché di ogni altro elemento fornito dal volontario circa le proprie motivazioni nel rendersi disponibile, sulla base del quale sia possibile offrire al medesimo l'occasione di un'esperienza soddisfacente e gratificante: infatti alla base del progetto sta la libera scelta e disponibilità degli insegnanti volontari, la cui determinazione ed entusiasmo nel portare avanti l'iniziativa è la vera forza che consente al progetto di esistere);

5) Acquisto da parte del Cestim e messa a disposizione dei volontari di un ricco materiale bibliografico per l'insegnamento dell'italiano ai piccoli stranieri: a parte alcune schede fotocopiate, che vengono lasciate al volontario, i libri sono dati a prestito per brevi periodi, con invito al volontario a chiedere alle scuole l'acquisto di quelli ritenuti più idonei ai singoli casi (infatti il Cestim non dispone di risorse economiche sufficienti per acquistare libri di testo per tutti i volontari): la biblioteca è aperta tutti i giorni e i volontari possono trovarvi anche materiale non strettamente didattico sull'immigrazione in generale e su vari paesi di provenienza degli immigrati in particolare, nonché su vari problemi specifici (la biblioteca del Cestim comprende circa n° 1.000 libri e n° 30 riviste ed il materiale può essere chiesto in prestito);

6) Consulenza specialistica: una persona competente in materia di didattica interculturale è a disposizione dei volontari una volta alla settimana per esaminare problemi vari ed in particolare per aiutarli ad elaborare progetti individualizzati, se necessario;

7) Consulenza telefonica ai volontari su problemi organizzativi e/o di rapporto con le scuole o di sostituzione per eventuali impedimenti più o meno temporanei;

8) Riunioni periodiche ristrette o allargate di volontari presso il Cestim o in altre sedi (ad esempio una riunione generale è stata tenuta il 25.1.2000 presso l'università di Verona, Cattedra di Pedagogia Interculturale); le riunioni ristrette, convocate sulla base di affinità nelle esperienze dei volontari invitati, hanno lo scopo di far conoscere i volontari tra di loro, di scambiarsi reciprocamente le esperienze, di esaminare in gruppo i problemi riscontrati dai singoli per trovarvi una soluzione nel confronto con gli altri; a dette riunioni partecipa anche la consulente di pedagogia interculturale, oltre alla persona volontaria del Cestim che è coordinatrice dell'intero progetto;

9) Rapporti con gli Enti che operano nel settore: dal già citato Centro "Tante Tinte" del Provveditorato agli Studi di Verona per questioni organizzative e di rapporto con le scuole, ai Servizi Sociali del Comune, che talvolta hanno attivato l'intervento degli insegnanti volontari su casi specifici di bambini/ragazzi stranieri in difficoltà, all'Università di Verona per approfondire le tematiche della didattica e pedagogia interculturale;

10) Acquisizione presso tutte le scuole che ospitano volontari di una dichiarazione scritta a conferma della copertura assicurativa dei volontari contro gli infortuni e la responsabilità civile;

11) Archiviazione sistematica di tutti i dati relativi ai volontari, alle scuole, agli interventi effettuati, alle riunioni e a quant'altro riguarda il progetto.

L'intero progetto è stato fin dall'inizio coordinato da una sola persona volontaria presso il Cestim, alla quale si è affiancata successivamente una seconda persona volontaria, dato il notevole impegno richiesto per gestire tutti gli aspetti dell'iniziativa.

Si può calcolare che il tempo necessario a livello organizzativo per far vivere il progetto sia di circa tre ore al giorno per sei giorni alla settimana, per tutto l'anno.

C) RISULTATI RAGGIUNTI

L'esperienza dell'anno scolastico 1999/2000 ha messo in luce vari aspetti dell'iniziativa, tra i quali si segnalano i più significativi.

1) disponibilità dei volontari

In primo luogo bisogna rilevare la grandissima disponibilità dei volontari, anche di quelli che all'inizio si erano proposti con alcuni timori o riserve. Forse la libertà della scelta ha riacceso il piacere dell'insegnamento anche in chi era uscito deluso dal mondo della scuola, sicuramente il contatto con i bisogni reali dei bambini stranieri ha rinvigorito le motivazioni degli insegnanti volontari, fornendo loro quasi sempre la gratificazione di un ottimo rapporto con gli alunni. Tutti i volontari hanno risposto con generosità alle richieste delle scuole, accettando spesso di aggiungere nuovi allievi a quelli inizialmente seguiti, adeguandosi agli orari di volta in volta più consoni all'interesse dei ragazzi, in alcuni casi accettando di recarsi in più scuole (alcuni volontari hanno seguito alunni stranieri in due o tre scuole). I volontari hanno sempre cercato di mantenere l'impegno intrapreso, compiendo notevoli sacrifici per non abbandonare i propri alunni, anche quando sono sopraggiunte loro difficoltà di ordine familiare o personale, che hanno reso arduo il proseguimento dell'attività. In alcuni casi vi sono stati contatti diretti degli insegnanti volontari anche con le famiglie immigrate. In effetti uno dei temi dibattuti negli incontri organizzati dal Cestim è stato quello del ruolo dell'insegnante volontario rispetto ai problemi familiari e personali degli alunni stranieri. E' emersa l'indicazione generale di non farsi coinvolgere oltre la sfera dell'insegnamento della lingua, per evitare di trovarsi a fronteggiare problematiche per le quali non si è preparati ed anche per evitare di creare aspettative che non si possono esaudire; tuttavia ciò non ha escluso alcuni momenti di comunicazione con le famiglie, sia per occasioni particolari, quali ad esempio l'incontro presso la scuola con il logopedista, sia per obiettivi specifici e limitati, quali ad esempio accompagnare il bambino ad una visita medica specialistica o altro: questo come spontanea e naturale conseguenza del rapporto umano che si è sempre creato fra i volontari ed i bambini/ragazzi seguiti.

2) didattica

La didattica si è sviluppata fondamentalmente sulla base dell'esperienza d'insegnamento dei volontari, ma forse ancor più sulla base della loro sensibilità ed intuizione. Il Cestim ha cercato di fornire un supporto sia attraverso libri specifici per l'insegnamento dell'italiano ai minori stranieri, sia tramite una consulente di didattica interculturale a disposizione dei volontari su appuntamento, sia mediante incontri organizzati fra gruppi ristretti di volontari, nei quali potessero essere scambiate esperienze e consigli. Si è notato comunque che la didattica non ha rappresentato un problema, perché, superato il timore iniziale, ogni insegnante ha sviluppato un suo metodo in risposta alle caratteristiche specifiche dell'alunno o degli alunni, ottenendo sempre ottimi risultati. Va sottolineato che l'obiettivo dei volontari Cestim è quello di fornire al bambino/ragazzo straniero il lessico necessario alla prima comunicazione con i compagni e con gli insegnanti ovvero il lessico necessario allo studio, quando quello di prima comunicazione esista già. Non è pertanto richiesta una competenza didattica specifica. I volontari hanno utilizzato, soprattutto all'inizio, i vari testi didattici specifici per l'insegnamento dell'italiano ai bambini stranieri, messi a disposizione dal Cestim o forniti dalle scuole, inoltre alcuni hanno riferito di essersi aiutati col canto e con la recitazione, altri con il registratore, altri appoggiandosi agli stessi compagni di classe italiani, altri ancora utilizzando la conoscenza di una lingua straniera parlata dall'alunno (inglese, francese, tedesco, spagnolo, in alcuni casi arabo, cinese, russo, ecc), un volontario addirittura ha utilizzato il fatto di non conoscere l'inglese parlato dagli allievi stranieri, per chiedere loro di insegnarglielo in cambio dell'insegnamento dell'italiano da parte sua. Si è fatto ricorso alla creazione di agende/vocabolario, dove l'allievo scriveva in ordine alfabetico le nuove parole italiane apprese, con la traduzione nella sua lingua o in altra lingua conosciuta. In alcuni casi il volontario ha riferito l'esigenza del ragazzo di capire il sistema scolastico italiano, ad esempio il metodo di valutazione basato su giudizi anziché su voti, da cui la necessità di spiegazioni, attuate anche mediante confronti con il sistema scolastico di provenienza dell'alunno. Nei casi in cui si è realizzato maggiore affiatamento tra i volontari ed il corpo insegnante della classe, è stato possibile coordinare il lavoro del volontario con quello degli insegnanti, cosicché da un lato il volontario riceveva indicazioni dagli insegnanti sul programma da svolgere, dall'altro gli insegnanti potevano concordare col volontario le prove cui sottoporre l'alunno. In questi casi l'allievo si sentiva particolarmente valorizzato e gratificato per l'impegno con il volontario. Tuttavia, accanto a scuole che si sono distinte per la sensibilità nei confronti dell'inserimento degli alunni stranieri, ve ne sono state altre, nelle quali gli insegnanti di classe si sono dedicati prevalentemente agli allievi italiani, abbandonando a se stessi gli stranieri, con la scusa della mancanza di tempo e della necessità di portare avanti i programmi scolastici. In questi casi la presenza del volontario ha fornito all'alunno straniero un appoggio per arrivare comunque ad una comunicazione con i compagni e con gli insegnanti, anche se in questa situazione il volontario ha dovuto impegnarsi anche per responsabilizzare di più gli insegnanti e le direzioni scolastiche. L'esigenza sollevata dalla maggior parte dei volontari è che la scuola predisponga specifici programmi ridotti per gli alunni stranieri.

3) integrazione scolastica degli alunni stranieri

Nell'anno scolastico 1999/2000 le scuole che hanno richiesto insegnanti volontari al CESTIM per l'alfabetizzazione di alunni stranieri sono state n°58.

Le scuole che hanno potuto ottenere volontari sono state n°50.

Il motivo per cui n°8 scuole non sono state accontentate sta nel fatto che si trattava di scuole situate fuori dal Comune di Verona, in località troppo lontane dai luoghi di residenza dei volontari disponibili al momento della richiesta (Negrar, S.Ambrogio di Valpolicella, Soave, Roverè, Bovolone, Vigasio, Ronco all'Adige).

Gli insegnanti volontari inviati dal Cestim nelle scuole sono stati n°70 circa (approssimazione legata al fatto che alcuni volontari operano in più scuole, mentre altri sono stati sostituiti nella medesima scuola per impedimenti personali o familiari).

Gli alunni stranieri aiutati dai volontari Cestim sono stati n°151 circa (vi può essere qualche sfasatura nel numero degli alunni perché a volte accade che qualche ragazzo si aggiunga in un secondo tempo a quelli già seguiti dal volontario oppure che qualche altro se ne vada dal corso di alfabetizzazione, vuoi perché già idoneo a seguire le lezioni in classe, vuoi per motivi familiari che gli hanno fatto lasciare del tutto la scuola ad es. perché rientrato nel paese di origine).

Le ore settimanali fornite dai volontari sono state complessivamente n°282.

Il lavoro dei volontari ha permesso sempre di migliorare il livello di conoscenza della lingua italiana nei bambini/ragazzi seguiti, consentendo loro una migliore comunicazione con i compagni e con gli insegnanti ed una maggiore comprensione delle materie di studio.

E' una costante la grande volontà di imparare dei giovani immigrati, il loro bisogno di essere accolti nella classe, il legame verso il volontario che li aiuta ad ottenere i risultati cui aspirano.

A volte la stessa disponibilità del volontario a dedicarsi a loro rappresenta uno stimolo per gli allievi stranieri, che accolgono con grande interesse il momento di uscita dall'aula per la lezione individuale con il volontario. D'altro canto, la migliore conferma della correttezza degli interventi si è avuta proprio quando gli alunni stranieri hanno liberamente chiesto ai volontari di restare in classe, perché si sentivano ormai in grado di seguire normalmente le lezioni: questa era la prova che il risultato era stato ottenuto.

Analogamente, quando i bambini/ragazzi stranieri hanno chiesto al volontario spiegazioni su materie scolastiche specifiche, dimostrando di provare interesse per lo studio.

Un altro risultato da segnalare è la maggiore disponibilità dei compagni di classe verso lo straniero, a seguito dell'intervento dei volontari. Infatti è accaduto che l'alunno straniero, grazie all'opera del volontario, che lo ha valorizzato agli occhi dei compagni, sia diventato oggetto di interesse anziché di commenti per la sua diversità, e che i compagni, mutando atteggiamento nei suoi confronti, gli abbiano chiesto notizie sul suo Paese o traduzioni nella sua lingua.

Infine, a fronte della difficoltà della scuola (soprattutto scuola media) ad adeguare i suoi programmi e metodi alle particolari necessità di questi alunni immigrati, con il rischio che essi sviluppino un grave senso di inadeguatezza, deve considerarsi un successo il fatto che alcuni volontari siano riusciti a concordare con gli insegnanti di classe prove per gli alunni stranieri sui programmi svolti dai volontari stessi, così da permettere al bambino/ragazzo straniero un momento di verifica dei propri sforzi e di soddisfazione per i risultati ottenuti: tra l'altro ciò è servito anche agli insegnanti di classe per valutare gli allievi, diversamente non classificabili.

Segue quadro riepilogativo delle scuole veronesi in cui sono stati presenti insegnanti volontari Cestim nell'anno scolastico 1999/2000.

data richiesta

alunni

volontari

ore settim.

SCUOLA MATERNA

1

Garbini (Verona)

settembre '99

4

1

1

Totale scuola materna

4

1

1

SCUOLA ELEMENTARE

circolo didattico

1

Rosani (Verona)

6° Verona

settembre '99

3

1

6

2

di Avesa (Verona)

6° Verona

settembre '99

2

1

6

3

di Parona (Verona)

6° Verona

settembre '99

3

2

10

4

Fraccaroli

3° Verona

06-apr-00

3

1

4

5

Messedaglia (Verona)

3° Verona

10.9.'99

4

1

6

6

Segala (Verona)

3° Verona

settembre '99

4

1

9

7

di S. Floriano

S.Pietro in C.

settembre '99

2

1

4

8

Carducci (Verona)

7° Verona

settembre '99

8

2

5

9

Forti (Verona)

7° Verona

settembre '99

2

1

4

gen-00

1

1

4

10

Maggi (Verona)

7° Verona

settembre '99

2

1

4

ottobre '99

1

1

6

11

di Domegliara

S.Ambrogio di V.

settembre '99

4

1

6

12

Nogarola (Verona)

3° Verona

settembre '99

1

2

4

novembre '99

1

1

4

13

di S.Ambrogio di Valp.

S.Ambrogio di V.

settembre '99

5

1

6

14

di Bussolengo

Bussolengo

07/02/00

1

1

4

03/03/00

1

1

4

15

di Volargne

S.Ambrogio di V.

settembre '99

2

1

4

16

di Gargagnago

S.Ambrogio di V.

settembre '99

2

1

4

17

Romagnoli (Verona)

11° Verona

settembre '99

2

1

4

18

Mons. Chiot (Verona)

4° Verona

settembre '99

1

1

6

19

Vivaldi (Verona)

4° Verona

settembre '99

1

1

4

20

Provolo (Verona)

3° Verona

ottobre '99

5

2

8

21

Rubele (Verona)

15° Verona

ottobre '99

10

2

6

22

di Vago di Lavagno

Caldiero

ottobre '99

2

1

4

23

di Ponton

S.Ambrogio di V.

ottobre '99

2

1

4

24

di Rivalta

S.Ambrogio di V.

ottobre '99

4

1

4

25

di Buttapietra

Castel d'Azzano

ottobre '99

3

1

6

26

Collodi (Verona)

11° (Verona)

novembre '99

1

1

4

27

Manzoni (Verona)

7° Verona

novembre '99

2

1

4

28

Camozzini (Verona)

I.C.Fainelli-Ghandi

novembre '99

3

1

5

29

di Pescantina

I.C.di Pescantina

dicembre '99

2

1

3

30

di Lugo di Grezzana

I.C. di Grezzana

29 genn.2000

2

1

4

31

Dorigo (Verona)

17° Verona

27 genn.2000

2

1

5

32

Viglio (Verona)

11° Verona

11 febbr.2000

1

1

2

33

Betteloni (Verona)

14° Verona

23 febbr.2000

1

1

4

34

di S. Pietro di Lavagno

Caldiero

28 febbr.2000

1

1

4

Totale scuole element.

97

43

185

 

data richiesta

alunni

volontari

ore settim.

  SCUOLA MEDIA          

1

di S.Pietro In Cariano

settembre '99

2

2

4

2

Duca d'Aosta (Verona)

settembre '99

2

2

4

18 febbr.2000

5

1

5

3

Catullo (Verona)

settembre '99

1

1

4

4

Manzoni (Verona)

settembre '99

3

1

6

10 genn.2000

1

1

5

5

Betteloni (Verona)

settembre '99

1

1

3

ottobre '99

2

2

7

10 febbr.2000

1

2

6

Pacinotti (Verona)

settembre '99

2

1

4

7

di Sommacampagna

settembre '99

2

1

6

8

Verdi (Verona)

settembre '99

1

2

8

11 genn.2000

1

9

di Grezzana

ottobre '99

5

1

4

10

di Parona

settembre '99

7

3

9

11

Fincato Rosani

novembre '99

4

2

8

12

Meneghetti (Verona)

novembre '99

2

1

4

13

di Lavagno

novembre '99

3

1

3

14

di Lugagnano

settembre ‘99

4

2

8

Totale scuole medie

49

25

94

SCUOLE SUPERIORI

1

I.T.I.S. Ferraris (Verona)

ottobre '99

1

1

2

Totale scuole superiori

1

1

2

TOTALE GENERALE

151

70

282

 

Verona, li 12 maggio 2000

a cura della dott.ssa Saveria Scodellari,
(coordinatrice delle attività)