Fondazione Migrantes

17 novembre: LXXXVIII Giornata Nazionale delle Migrazioni



ROMA (Migranti-press) - Da un paio d’anni le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, fissandola al 18 dicembre, perché in quel giorno, nel 1990, l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato quasi all’unanimità la “Convenzione sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie”. Un documento ampio, nobile e impegnativo per il quale anche la Santa Sede ha dato il suo valido contributo. Per la sua ratifica proprio in questi giorni l’Organizzazione Internazionale del Lavoro(OIL) avvierà una iniziativa internazionale.
La Migrantes e altri organismi ecclesiali saranno in prima fila per incoraggiare questa campagna, ma non è vanteria se qui ricordiamo che dal 1914 la Chiesa, per volontà di S. Pio X, ha dato il via a questa giornata annuale per chiamare vicino a noi, con affettuoso ricordo, ma pure con la preghiera, la riflessione e la solidarietà concreta, questi fratelli che fisicamente ci sono lontani, per un viaggio probabilmente senza ritorno.
C’è una differenza dal 1914 ad oggi, allora il pensiero si portava alle enormi masse di emigrati italiani che in un quarantennio di esodi quell’anno avevano raggiunto l’apice di quasi quindici milioni su una popolazione di poco superiore ai 30 milioni. Oggi anche per l’Italia, che vede contenuto ma non estinto il suo flusso emigratorio, lo sguardo si volge al mondo intero, perché si è consapevoli dei 150 milioni di migranti, profughi, rifugiati politici che, quasi costituendo un sesto continente, quello della mobilità, stanno popolando in modo sempre più fitto gli altri cinque. E l’Italia non è soltanto spettatrice di questo spettacolo poco esaltante, ma è parte in causa. Viene spontaneo il richiamo alle ondate di immigrati regolari e irregolari che di anno in anno si susseguono nel nostro Paese, ma vanno doverosamente aggiunte quelle altre rotte di gente in cammino che sono costituite dalla gente dello spettacolo viaggiante, dai rom e sinti, dagli addetti alla navigazione aerea e soprattutto marittima; tanto più che un’alta percentuale, talora la maggioranza di queste categorie di migranti è costituita da stranieri e pertanto condivide le stesse problematiche, per altri versi maggiorate, degli extracomunitari.
Tornare ogni anno a incontrare idealmente questi fratelli non ha nulla di ripetitivo, perché i flussi migratori cambiano di continuo direzione e consistenza, sono motivati da cause spesso inedite e di particolare gravità, si presentano insomma con un volto almeno in parte nuovo. Per il credente non hanno nulla di ripetitivo anche per il fatto che dall’inesauribile ricchezza del nostro patrimonio cristiano, dalla millenaria esperienza della Chiesa vengono attinti ogni anno spunti originali che danno sapore di novità alla Giornata delle Migrazioni. Ne è conferma convincente anche il logo ripreso quest’anno dall’Apostolo: “Accoglietevi come Cristo ha accolto voi”; è il caso di aggiungere con Matteo: “e come voi desiderate di essere un giorno accolti da Cristo”.



07/11/2002 -

Pubblicazione M.PRESS ANNO XXIV NR. 45