29 Settembre 2001
 
 
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Ritratto di un kamikaze
INDAGINI La psicologia di un algerino interpretata dal ministro Rajoy
ALBERTO D'ARGENZIO - BRUXELLES

Chi è Mohamed Beleziz?
Ce lo ha spiegato il ministro degli interni spagnolo, Mariano Rajoy, illustrando le operazioni congiunte della polizia belga e spagnola contro il terrorismo arabo. Beleziz è un membro del Gspc, il Gruppo salafista per la predicazione ed il combattimento. Un'organizzazione panislamica che nella sua strategia di sostegno alla Jihad e di lotta all'occidente, starebbe, nello stesso occidente, articolando una rete finalizzata al reclutamento ed alla destabilizzazione.
Beleziz è stato fermato mercoledì a Cascante, in Navarra, nel nord del paese. Con lui altri 5 algerini, una cellula del Gspc sgominata con arresti in tutta la penisola iberica, una cellula che avrebbe, manco a dirlo, contatti con l'onnipotente Osama Bin Laden. E sarebbe, secondo gli inquirenti, collegato al gruppo terroristico smantellato nel marzo scorso in Lombardia. Lo proverebbero, secondo il ministro spagnolo "il fatto che gli arrestati possedevano documenti e passaporti con cui avrebbero dato appoggio e copertura ai terroristi arrestati pochi mesi fa a Milano". Quindi: "queste prove dimostrano l'estensione e la ramificazioni di queste reti terroristiche in tutti i paesi europei". Ma a Rajoy interessa soprattutto Belaziz, anche se non sarebbe il capo del gruppo: "si sta investigando la possibilità che uno dei terroristi fermati il 26 fosse sul punto di convertirsi in un terrorista suicida, come le sue stesse riflessioni, lasciate in un diario personale, fanno chiaramente intendere". Si tratta dell'agenda di Beleziz, che il ministro ha la valentìa di mostrare come prova delle sue ipotesi. E ce ne vuole di coraggio per leggere dietro queste 2 pagine la fredda determinazione di un fanatico kamikaze.
"Questo è il vuoto, però odio la mia vita", la frase compare nella parte superiore sinistra del foglio del 25 gennaio. Un po' più su, "nel nome di Dio. L'Algeria non è oggi come tutti i giorni"; alla destra della stessa pagina, "Sopporterò con il potere di Dio, però ci sarà...". Il resto della pagina è occupato da infantili pupazzetti che l'illuminante ricostruzione del ministro rende comprensibili: si tratta di un viaggio tra Spagna, Regno Unito (e perchè no Paesi Baschi?), Irlanda ed Algeria. "Con il potere di Dio", si legge un paio di volte.
Nella pagina del 18 gennaio il nostro ha scritto, in forma fonetica, una serie di toponimi: Roma, Cascante, Tudela (sempre in Navarra), Bilbao, Londra, Madrid, ancora Roma e Francoforte. Blj sta invece per "il nostro paese". Appunti di viaggio. Nella nota cerchiata trova spazio "Dio ci aiuta", mentre nel resto della pagina appena si comprende, nella zona superiore sinistra, "Con il potere di Dio (..) Ci odiano...".
Il resto del foglio è coperto, gli inquirenti hanno voluto tenere per loro i nomi e i numeri di telefono che Belaziz aveva riportato. Le note, come rilevato da El País, non sono scritte in arabo classico, ma in un dialetto del maghreb, probabilmente della Cabilia, zona da cui provengono tutti i 6 arrestati. L'autore rivelerebbe un livello culturale medio basso, o la volontà di criptare i messaggi, cosa che sicuramente avrà morbosamente ipotizzato il ministro.
E allora chi è Beleziz? Un arabo, con una bassa cultura (così qualcuno in Europa si può sentire superiore), proveniente dalla Cabilia, una delle zone più martoriate del Mediterraneo, che il 25 gennaio di quest'anno probabilmente provava una qualche confusa disperazione, trovando in dio conforto. Questo è Beneziz, di professione aspirante kamikaze. Un esempio, suo malgrado, dell'arrogante superficialità con cui ci stanno vendendo porzioni di "sicurezza necessaria", sospetto diffuso e generalizzato, in pratica meno libertà, soprattutto per alcune "categorie" di individui.Agli inquirenti iberici spetta trovare altre prove. Il nucleo è accusato del delitto generico di appartenenza a banda armata (7 anni con i regolamenti Ue). Gli inquirenti si basano anche su 36 videocassette, in cui si vedrebbero un attacco contro un convoglio militare in Algeria, addestramenti in Cecenia e dichiarazioni dei mullah fondamentalisti a favore della guerra santa contro Usa e Israele. Le prove sulla sua intelligenza o sulla sua mala fede, il ministro degli interni spagnolo ce le ha già fornite.

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