Ritratto di un
kamikaze INDAGINI La psicologia di un algerino interpretata dal
ministro Rajoy ALBERTO D'ARGENZIO - BRUXELLES
Chi è Mohamed Beleziz? Ce lo ha spiegato il
ministro degli interni spagnolo, Mariano Rajoy, illustrando le
operazioni congiunte della polizia belga e spagnola contro il
terrorismo arabo. Beleziz è un membro del Gspc, il Gruppo
salafista per la predicazione ed il combattimento.
Un'organizzazione panislamica che nella sua strategia di
sostegno alla Jihad e di lotta all'occidente, starebbe, nello
stesso occidente, articolando una rete finalizzata al
reclutamento ed alla destabilizzazione. Beleziz è stato
fermato mercoledì a Cascante, in Navarra, nel nord del paese.
Con lui altri 5 algerini, una cellula del Gspc sgominata con
arresti in tutta la penisola iberica, una cellula che avrebbe,
manco a dirlo, contatti con l'onnipotente Osama Bin Laden. E
sarebbe, secondo gli inquirenti, collegato al gruppo
terroristico smantellato nel marzo scorso in Lombardia. Lo
proverebbero, secondo il ministro spagnolo "il fatto che gli
arrestati possedevano documenti e passaporti con cui avrebbero
dato appoggio e copertura ai terroristi arrestati pochi mesi
fa a Milano". Quindi: "queste prove dimostrano l'estensione e
la ramificazioni di queste reti terroristiche in tutti i paesi
europei". Ma a Rajoy interessa soprattutto Belaziz, anche se
non sarebbe il capo del gruppo: "si sta investigando la
possibilità che uno dei terroristi fermati il 26 fosse sul
punto di convertirsi in un terrorista suicida, come le sue
stesse riflessioni, lasciate in un diario personale, fanno
chiaramente intendere". Si tratta dell'agenda di Beleziz, che
il ministro ha la valentìa di mostrare come prova delle sue
ipotesi. E ce ne vuole di coraggio per leggere dietro queste 2
pagine la fredda determinazione di un fanatico
kamikaze. "Questo è il vuoto, però odio la mia vita", la
frase compare nella parte superiore sinistra del foglio del 25
gennaio. Un po' più su, "nel nome di Dio. L'Algeria non è oggi
come tutti i giorni"; alla destra della stessa pagina,
"Sopporterò con il potere di Dio, però ci sarà...". Il resto
della pagina è occupato da infantili pupazzetti che
l'illuminante ricostruzione del ministro rende comprensibili:
si tratta di un viaggio tra Spagna, Regno Unito (e perchè no
Paesi Baschi?), Irlanda ed Algeria. "Con il potere di Dio", si
legge un paio di volte. Nella pagina del 18 gennaio il
nostro ha scritto, in forma fonetica, una serie di toponimi:
Roma, Cascante, Tudela (sempre in Navarra), Bilbao, Londra,
Madrid, ancora Roma e Francoforte. Blj sta invece per "il
nostro paese". Appunti di viaggio. Nella nota cerchiata trova
spazio "Dio ci aiuta", mentre nel resto della pagina appena si
comprende, nella zona superiore sinistra, "Con il potere di
Dio (..) Ci odiano...". Il resto del foglio è coperto, gli
inquirenti hanno voluto tenere per loro i nomi e i numeri di
telefono che Belaziz aveva riportato. Le note, come rilevato
da El País, non sono scritte in arabo classico, ma in
un dialetto del maghreb, probabilmente della Cabilia, zona da
cui provengono tutti i 6 arrestati. L'autore rivelerebbe un
livello culturale medio basso, o la volontà di criptare i
messaggi, cosa che sicuramente avrà morbosamente ipotizzato il
ministro. E allora chi è Beleziz? Un arabo, con una bassa
cultura (così qualcuno in Europa si può sentire superiore),
proveniente dalla Cabilia, una delle zone più martoriate del
Mediterraneo, che il 25 gennaio di quest'anno probabilmente
provava una qualche confusa disperazione, trovando in dio
conforto. Questo è Beneziz, di professione aspirante kamikaze.
Un esempio, suo malgrado, dell'arrogante superficialità con
cui ci stanno vendendo porzioni di "sicurezza necessaria",
sospetto diffuso e generalizzato, in pratica meno libertà,
soprattutto per alcune "categorie" di individui.Agli
inquirenti iberici spetta trovare altre prove. Il nucleo è
accusato del delitto generico di appartenenza a banda armata
(7 anni con i regolamenti Ue). Gli inquirenti si basano anche
su 36 videocassette, in cui si vedrebbero un attacco contro un
convoglio militare in Algeria, addestramenti in Cecenia e
dichiarazioni dei mullah fondamentalisti a favore della guerra
santa contro Usa e Israele. Le prove sulla sua intelligenza o
sulla sua mala fede, il ministro degli interni spagnolo ce le
ha già fornite.
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