17 Agosto 2001
 
 
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ARGENTINA
Astiz è libero
C.LA.

Jose Miguel Vivanco, direttore esecutivo della divisione Americhe di Human Rights Watch, ha detto che la decisione di liberare Alfredo Astiz, arrivata martedì 14 agosto in tarda serata, rappresenta una "vittoria dell'impunità". L'ex capitano di fregata era stato arrestato lo scorso luglio su richiesta dell'Italia (e della Francia) per la scomparsa di tre persone italo-argentine. In violazione alla convenzione bilaterale stipulata tra i due paesi nel 1987 in materia di estradizione, il ministro degli esteri di Buenos Aires Adalberto Rodriguez Giavarini ha ufficialmente annunciato che l'Argentina non avrebbe concesso l'estradizione in base al principio di "territorialità". Così "l'angelo biondo", che comandava la scuola meccanica della Marina (Esma), responsabile di almeno 5.000 degli oltre 30.000 omicidi perpetrati durante la dittatura militare (1976-1983), e che è praticamente reo confesso - ha ammesso gli assassinii politici - rimarrà impunito. Del resto, le speranze di vederlo processato in Argentina sfumarono già nel 1990, quando l'allora presidente Carlo Menem garantì l'immunità a tutti gli ufficiali militari. Il portavoce del ministro degli esteri francese Francois Rivasseau ha deplorato "vivamente" la liberazione di Astiz: "Continuiamo a pensare che la riconciliazione nazionale e l'ancoramento alla democrazia non giustificano l'impunità".

Taleban, via i diplomatici

ITaleban continuano a negare ai diplomatici occidentali l'autorizzazione a incontrare i 4 tedeschi, 2 australiani e 2 statunitensi del gruppo umanitario cristiano tedesco Shelter now international, in carcere dal 5 agosto scorso con l'accusa di aver tentato di convertire al cristianesimo musulmani afghani. Dopo aver rifiutato un'estensione dei visti che scadranno martedì prossimo, hanno invitato i diplomatici a essere pazienti e ad aspettare gli sviluppi delle indagini a Islamabad, in Pakistan. Ma i diplomatici insistono, e non se ne andranno se non quando scadranno i visti. Il ministro taleban per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, Mawlavi Mohammad Wali, ha rifiutato il perdono, che poteva portare all'espulsione, e i volontari rischiano quindi la pena di morte se processati secondo la Sharia.

I bambini del Congo

Ieri a Kinshasa sono stati arrestati almeno 78 "bambini di strada", per una protesta al mercato centrale che nemmeno i lacrimogeni della polizia riuscivano a fermare. Confusi tra la folla e i banchi del mercato, i bambini protestavano contro l'uccisione di uno di loro ad opera della polizia. Aveva rubato qualcosa, per scappare ha rovesciato dell'acqua bollente contro il poliziotto che lo inseguiva e questi, pur scottato, gli ha sparato. Centinaia di bambini hanno quindi attaccato la piccola stazione di polizia del mercato. L'Unicef sostiene che solo nella capitale, Kinshasa, ci sono almeno 15 mila bambini di strada, vittime della povertà, corruzione, Aids e guerre.

I bambini dell'Honduras

Quasi ogni giorno, a Tegucigalpa, la capitale, e a nord, a San Pedro Sula, viene ucciso un bambino. Almeno 66 sono stati uccisi negli ultimi sei mesi e 843 tra il gennaio 1998 e lo scorso giugno. La denuncia è di Asma Jahangir, ufficiale dell'Onu per le esecuzioni extragiudiziali e arbitrarie. Nonostante il governo affermi che la violenza sia da attribuire alle bande di strada, Jahangir ha dichiarato che il governo ha prove che responsabili di parte degli omicidi siamo le proprie forze di sicurezza, polizia o vere e proprie "squadre della morte".

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