il manifesto - 16 Ottobre 2003
VENETO
In consiglio la Lega sola contro Fini
La Lega nord ci prova almeno a casa propria, in Veneto. Ieri il Carroccio ha chiesto al consiglio regionale di votare una mozione che recita: «La possibile concessione del voto agli immigrati extracomunitari appena regolarizzati o comunque privi di cittadinanza italiana, così come proposto dal leader di An, Gianfranco Fini, rappresenterebbe un ingiustificato privilegio per chi deve ancora inetgrarsi nel tessuto sociale veneto e italiano», invitando il consiglio a esprimere il proprio «più fermo dissenso a ogni eventiualità di concedere il diritto di voto alle persone residenti in Italia prive della cittadinanza italiana o di quella di un paese dell'Unione europea». Ma la proposta della Lega ha sbattuto su un muro. Nessun appoggio, neanche tiepido dai compagni di coalizione: «Rispettiamo le posizioni della Lega, ma ancora di più quelle di Fini», ha mandato a dire il consigliere di An Bruno Canella. Da Forza italia un invito al dialogo, con la presa di posizione del consigliere di Forza italia, Raffaella Bazzoni: «Non possiamo far finta che che gli immigrati vengono regolarizzati ma con diritti attenuati». Non vuole sentire out-out l'Udc: «Penso che il problema sia valutare quando, come e in che modo concedere il voto. La sede migliore per affrontare la questione credo sia la discussione sullo statuto veneto e sul piano regionale di sviluppo», ha detto il consigliere regioanle Iles Braghetto, candidando di fatto al regione Veneto a essere uno di quegli enti - come Toscana e Friuli Venezia Giulia - in cui si pensa di mettere mano allo statuto, in attesa dell'approvazione di una legge di riforma dcostituzionale che conceda il voto amminsitrativo agli immigrati.