il manifesto - 10 Ottobre 2003
Bossi-Fini alla resa dei conti
DESTRA Sfida del vicepremier: «Presenteremo una proposta sul voto agli immigrati». La Lega: «E' fuori dal programma»
«Alleanza nazionale presenterà una proposta. Penso che in parlamento, al di là degli elogi strumentali del centrosinistra, ci siano i numeri per approvarla». Gianfranco Fini tira dritto, l'idea del voto agli immigrati ha provocato le reazioni impazzite di molti leghisti e persino una specie di altolà da parte di Berlusconi in persona («non fa parte del programma di governo», aveva detto il Cavaliere e ripetono gli uomini del Carroccio), ma il vicepremier non sembra intenzionato ad abbandonare la presa sull'argomento che lo oppone frontalmente alla Lega. I leghisti attaccano a palle incatenate ogni ipotesi di voto migrante. Attacca il ministro Castelli dai microfoni di Radio Padania, attacca il capo di gabinetto Speroni («Ma quello ha in mente un governo Rutelli-Fini?»), attacca il coordinatore della segreteria leghista Calderoli («Se Fini ha in mente maggioranze diverse, si torna al giudizio del popolo»). Difendono invece i centristi dell'Udc, e dentro Alleanza nazionale tocca a Ignazio La Russa spiegare, al termine di un incontro a Palazzo Chigi con lo stesso Fini, la «nuova» linea di An. Che è questa: sull'immigrazione non cambia niente, anzi «crescono ancora di più la severità, la rigidità e la ferocia (testuale, ndr) nei confronti dei clandestini», ma che male c'è se la filippina di casa dopo dieci anni va a votare per il sindaco?A PAGINA 5