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il manifesto - 21 Giugno 2003 POLITICA pagina 02
indice politica

pag.02

La Lega cannoneggia il governo
MICAELA BONGI
ROMA
 
UE
Schedature e impronte per tutti
A. M. M.
INVIATA A SALONICCO
 
GERMANIA
Il Bundesrat boccia la nuova legge sull'immigrazione
 

pag.03

In 200 inghiottiti dal mare
MATTEO BARTOCCI
ROMA
 
Rivolta al Cpt di Trapani La polizia carica, due feriti
 
SICILIA
Lampedusa, tragedia evitata
CINZIA GUBBINI
LAMPEDUSA
 
RIFUGIATI
Il dramma dei profughi adolescenti
MARINA DELLA CROCE
 

pag.04

Salonicco primo atto
ANGELO MASTRANDREA
INVIATO A SALONICCO
 
SPAGNA
Sette giorni sospesi nel vuoto
A. MAN.
 
FRANCIA
Raffarin vince sulle pensioni
 

pag.05

La Costituzione si fa strada
ANNA MARIA MERLO
INVIATA A SALONICCO
 
SALONICCO
Berlusconi ama l'Europa
F. P.
 
EUROPA
Ciampi sposa il progetto Giscard
 
Prove di difesa all'europea
FRANCESCO PATERNO'
INVIATO A SALONICCO
 

pag.06

Dal Colle semaforo verde
ANDREA COLOMBO
ROMA
 
Processo Sme, ultime mosse di Previti
FRANCESCO CATANZARO
MILANO
 
«Baraldini? Per noi è preziosa»
A. CO.
ROMA
 
Forza Italia apre alla grazia per Sofri
ROMA
 
FRIULI
Riccardo Illy ha scelto la giunta
 
GASPARRI
La Quercia critica Petruccioli
 
EDITORIA
Fnsi preoccupata dagli editori
 
 

taglio basso

UE
Schedature e impronte per tutti
A Salonicco l'immigrazione è un problema di sicurezza. Schedature per chi richiede asilo e dati biometrici su tutti i passaporti dell'Unione
A. M. M.
INVIATA A SALONICCO
L'approccio della politica dell'immigrazione sotto il punto di vista della sicurezza avrà delle conseguenze anche per i cittadini dell'Unione: dalle conclusioni finali del Consiglio europeo risulata che anche i passaporti degli europei subiranno modifiche. Verrà introdotto un sistema di identificazione biometrica, che non riguarderà quindi solo più i visti - anche se questo aspetto sarà il primo ad entrare in vigore, il più presto possibile - ma pure i passaporti europei dei cittadini. Sarà questo uno degli argomenti principali del vertice Unione europea-Usa, che si svolgerà il 25 giugno a Washington: difatti, è su richiesta statunitense che l'Unione si appresta a cambiare i propri passaporti. Gli Usa, per ragioni di sicurezza, hanno deciso di imporre il visto a tutti coloro che non possiederanno dei passaporti che rispettino gli standard di sicurezza da loro fissati sotto la pressione dell'11 settembre. L'Unione europa stanzia 140 milioni di euro per questa «modernizzazione», che riguarderà la schedatura di tutti coloro che chiedono asilo, per evitare che le richieste si moltiplichino, ma anche per modificare i passaporti di tutti noi introducendovi dati biometrici. L'idea è di inserire nei passaporti una banda magnetica con dei dati della persona, anche biologici. C'è chi avrebbe voluto un chip, molto più invadente, ma - per il momento - l'idea è stata rimessa nel cassetto (sembra che nelle discusisoni preliminari ci sia stato qualcuno che abbia fatto cenno all'idea di un chip da inserire sotto la pelle della persona). Nelle conclusioni viene affrontata la questione della «solidarietà» tra paesi membri, che nel caso dell'immigrazione significa che ci sarà una divisione del cosiddetto « fardello » - cioè i costi - che devono sopportare i paesi di confine esterno dell'Unione per ricacciare gli immigrati clandestini. Il Consiglio di Salonicco propugna la creazione di «nuovi meccanismi istituzionali, inclusa la possibile creazione di una struttura comunitaria operativa» per organizzare la cooperazione ai confini esterni e le espulsioni congiunte (i «charter» che raccolgono espulsi di più paesi). Ieri, mentre venivano scritte nero su bianco queste iniziative, già discusse tra i leader nella serata di giovedì, nessuno si è sognato di accennare alla nuova tragedia successa in giornata nel Mediterraneo, al largo della Tunisia, dove un battello di immigrati potenziali è affondato causando la morte certa di 12 persone, mentre 197 altre erano dichiarate disperse. La preoccupazione è invece di stabilire dei rapporti di «cooperazione» con i paesi di emigrazione, per controllare i flussi. Chi non collabora è velatamente minacciato di ritorsioni in campo economico. Dopo il bastone, la carota: chi collabora potrà partecipare al programma di cooperazione, dove sono stanziati 250 milioni di euro, per facilitare il rientro degli immigrati e la loro reinserzione nel paese d'origine.

Sull'asilo politico, che il Consiglio ha dovuto constatare che è ormai una politica bloccata in Europa, ci sarà un rapporto della Commisione il prossimo anno. L'idea è di accelerare i tempi dell'esame delle domande, dopo aver scartato con tutti i mezzi i richiendenti che non ne hanno diritto ed evitato, con la schedatura generalizzata con identificazione biometrica, che le domande si ripetano da un paese all'altro. La proposta britannica, sorprendentemente sostenuta dalla Commissione che parla di «protezione» dalle mafie dell'emigrazione clandestina, di istituire dei «centri di transito» per richiedenti asilo al di fuori dei confini dell'Unione, è stata scartata, per il momento. Vuoto di contenuti, invece, il capitolo delle Conclusioni dedicato alle misure da adottare per facilitare l'inserimento delle persone immigrate legalmente.

Dal punto di vista economico, malgrado i dati sempre più preoccupanti, non sono state prese decisioni. L'unico aspetto discusso, sotto il forcing di Jacques Chirac, è stata la successione di Wim Duisemberg alla presidenza della Bce : il governatore della Banca di Francia, Jean-Claude Trichet, a cui nel `98 era stato assegnato il posto a metà mandato, è stato assolto in settimana al processo del Crédit Lyonnais e la Procura ha deciso di non fare appello. Quindi la via è libera per la nomina: Chirac ha detto che la candidatura è stata confermata e che il Consiglio ha chiesto all'eco-fin, che si riunisce il 15 luglio prossimo, di avviare la procedura per la nomina, che dovrà avvenire «il più presto possibile».


 
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