il manifesto - 21 Giugno 2003
GERMANIA
Il Bundesrat boccia la nuova legge sull'immigrazione
Il Bundesrat, la camera alta del parlamento tedesco, controllata dall'opposizione centrista (Cdu-Csu e Fdp), ha bocciato il disegno di legge sull'immigrazione messo a punto dal governo rosso-verde che prevede, per la prima volta dagli anni `70, l'arrivo di un numero limitato di operai specializzati da paesi non europei. Questo nonostante il provvedimento, approvato dal Bundestag, la camera bassa, sia visto con favore dagli imprenditori. La legge era stata dichiarata illegittima lo scorso dicembre dalla Corte costituzionale a causa delle circostanze controverse nelle quali era stata approvata al Bundesrat nel marzo 2002: il governo l'aveva quindi ripresentata nella stessa versione al Bundestag (Camera bassa del Parlamento), che l'aveva varata perla seconda volta il 9 maggio scorso. E ieri Guenther Beckstein, esponente di spicco della Csu ha illustrato l'ira dell'opposizione nei confronti della coalizione di governo che ha ripresentato il disegno senza fare alcuna concessione. A suo giudizio, con quattro milioni e mezzo di disoccupati e l'allargamento a est dell'Ue «non c'è bisogno» di altri lavoratori. Secondo il governo, invece, la nuova legge punta a rendere l'immigrazione più flessibile e rispondente alle esigenze del mercato del lavoro. La legge prevede tra l'altro il reclutamento di immigrati attraverso un sistema a punti basato su criteri quali il livello di qualificazione, l'età, la conoscenza della lingua tedesca. La legge restringe inoltre il diritto di ricongiungimento familiare, ma ammorbidisce le regole per coloro che chiedono asilo nel paese.

Come annunciato il ministro dell'interno Otto Schily(Spd), il provvedimento verrà ora esaminato dalla Commissione di conciliazione, un organismo misto formato da rappresentanti delle due Camere. La prima riunione del gruppo è prevista per il 2 luglio. Secondo il premier della Saar Peter Mueller (Cdu) - esperto di immigrazione e che guiderà la delegazione dell'opposizione - nonostante il persistere di forti divergenze non è escluso un accordo per l'autunno.