il manifesto - 06 Febbraio 2003
Gb, test di nazionalità agli immigrati
Il governo: per diventare inglesi bisogna conoscere lingua e leggi. E giurare fedeltà
O. C.
LONDRA
Una piccola cerimonia ufficiale al termine della quale verrà consegnato un certificato di naturalizzazione, ma non prima che il futuro neo-cittadino britannico abbia prestato giuramento o fedeltà, non è chiaro se alla corona o più genericamente allo stato britannico. Il ministro degli interni David Blunkett ha reso nota la bozza di quello che sarà il test di nazionalità che forse già da quest'anno dovrà sostenere chi chiederà di diventare cittadino britannico. La cerimonia è soltanto l'ultimo passo di un iter piuttosto lungo. Tanto per cominciare, il principio che sottende l'intero pacchetto di proposte è uno: chi chiederà la nazionalità inglese dovrà dimostrare di essersela guadagnata. Dovrà quindi far vedere di essere a conoscenza non soltanto della lingua inglese, ma anche del sistema legale, di come è organizzata la società, del ruolo della monarchia e delle altre istituzioni. Blunkett ha chiesto al suo ex tutor all'università, sir Bernard Crick, di stilare le proposte. E poiché, come ha sottolineato ieri lo stesso sir Crick, «diventare un cittadino britannico deve essere considerato come un momento di grande cambiamento nella vita di una persona», deve anche essere il frutto di un percorso difficile, dove ad essere testata sarà anche e soprattutto la reale volontà di diventare cittadino britannico, di integrarsi nella società rispettandone le regole e obbedendo alle sue leggi. L'unica clemenza, per così dire, in un iter altrimenti tutto in salita, riguarda la conoscenza della lingua inglese: importante sarà verificare «progressi sostanziali» nell'apprendimento della lingua da parte di chi chiede la nazionalità, perché bisogna tener conto del fatto che non tutti partono sapendo già fare un discorso in inglese. Ma gli sconti per il futuro buon suddito di sua maestà finiscono qui. Chi chiede la nazionalità britannica dovrà frequentare classi dove imparerà a conoscere come si vive in Gran Bretagna, come funziona il sistema sanitario nazionale, come funzionano le scuole, come e dove si può ricevere sostegno. Inoltre dovrà riuscire a districarsi nel difficile labirinto che è il mondo del lavoro. Dovrà naturalmente conoscere i diritti e i doveri dei cittadini e il sistema legale, inglese o scozzese. Naturalmente fondamentale sarà la conoscenza delle istituzioni politiche e della monarchia, e non è escluso un corso di storia moderna volto soprattutto a presentare la Gran Bretagna come una «società multiculturale, fondata sui principi di giustizia e uguaglianza». Giusto per non discriminare le lingue minori, cioè il gallese e lo scozzese, il ministero suggerisce anche dei corsi ad hoc per quegli stranieri che si troveranno a vivere in Galles o Scozia. A tutti coloro che richiederanno la nazionalità britannica verrà dato un corposo volumetto dal titolo Living in Britain per prepararli alla nuova vita. Gli esempi seguiti dal ministero degli interni sono quello americano e canadese. Le proposte potrebbero diventare esecutive già ad aprile, dopo aver ricevuto il placet del parlamento.