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il manifesto - 27 Ottobre 2002 SOCIETÀ pagina 13
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pag.12

«A Camp Darby per la pace»
ANGELO MASTRANDREA
 
BENETOLLO: TRA GLI ISCRITTI NESSUN PROVOCATORE
 
CHITI: GOVERNO IRRESPONSABILE
 
Martino: a Firenze 4 mila militari per gli «obiettivi sensibili»
 
«Riprendiamoci la sovranità alimentare»
ANTONIO SCIOTTO
PERUGIA
 
Napoli, assemblea degli enti locali per la pace. Buffardi: No alla guerra, sì al Fse
MARIELLA PARMENDOLA
NAPOLI
 
TERRA TERRA
Oltre al danno, la beffa
MARINA FORTI
 

pag.13

Articolo 18 salva immigrati
CINZIA GUBBINI
 
LA BILANCIA
Libera e brava impresa
DARIA LUCCA
 
Otto kurdi chiusi in un Tir sulla Napoli-Bari
 
Nuova agricoltura, vecchia sinistra
FRANCESCO PATERNO'
INVIATO A TORINO
 
 

scheda

Otto kurdi chiusi in un Tir sulla Napoli-Bari
La storia si è ripetuta identica. Otto kurdi si sono nascosti in un tir. Saliti qualche giorno fa, di nascosto, a bordo del camion che si è imbarcato in un porto della Grecia, per arrivare nella terra promessa, la Germania, passando per l'Italia. Ieri li ha scoperti il conducente del camion che trasportava cocomeri. Dei rumori hanno allarmato l'autista che si è fermato sull'autostrada Napoli-Bari, nei pressi di Palma Campania, paese dell'hinterland napoletano. Fin qui la storia è la stessa di un'altra avvenuta appena due mesi fa. Gli otto clandestini hanno ripercorso le tappe di altre nove kurdi che il 31 agosto scorso avevano tentato la stessa avventura. Partenza dalla Grecia, nascosti in un camion, viaggio in mare senza mai poter uscire dall'abitacolo nel quale si era introdotti, arrivo in Italia e ripresa del viaggio sull'autostrada Napoli-Bari.

Per fortuna l'esito, però, per i clandestini scoperti ieri è stato diverso. Gli otto kurdi consegnati nella mattinata alle forze dell'ordine erano in buone condizioni di salute e sono stati trasportati al compartimento di Polizia di Caserta. Ben più tragico il destino degli altri clandestini, che prima di loro avevano pagato qualcuno affinchè gli organizzasse il viaggio. Dei nove uomini partiti dalla Grecia per trovare lavoro in Germania, solo tre sono sopravvissuti, cinque erano già morti asfissiati quando furono trovati chiusi nel tir sempre sulla stessa autostrada, mentre un sesto morì in ospedale. Intrappolati nel camion avevano invano cercato di forzare la porta con dei cacciavite e urlato per chiedere aiuto, nessuno si era accorto di loro. Ancora sconvolto per le terribili ore trascorse senza aria, uno dei giovani sopravvissuti si rivolse al suo popolo per sconsigliare chiunque dal ripetere la tremenda esperienza. Ma le sue parole sono state presto dimenticate, i kurdi continuano a seguire lo stesso percorso alla ricerca della salvezza e di un lavoro dignitoso. A niente è servita la sua testimonianza neppure sul fronte dell'inchiesta giudiziaria, arenatasi per la difficoltà di indagare rispetto ad organizzazioni criminali operanti in altri paesi. Il tragico epilogo di due mesi fa non ha bloccato i viaggi della speranza verso l'Italia.


 
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