il manifesto - 15 Ottobre 2002
PADOVA
Caccia al senegalese
Banda di naziskin tenta di aggredire due immigrati. Che vengono fermati dai vigili
L. G.
Il branco tenta la «caccia al negro»: in 12, forse 13, naziskin armati di catene e bastoni si sono lanciati a volto coperto in una spedizione punitiva contro due operai senegalesi regolarmente immigrati in Italia. La «caccia» è però finita in un rapporto che i vigili hanno trasmesso alla questura e ora è aperta un'inchiesta per l'identificazione dei naziskin. A salvare i due immigrati dall'aggressione, avvenuta nel centro di Padova sabato notte, sono stati i passanti che si sono affrettati a chiamare due vigili urbani in servizio vicino al luogo del pestaggio. E i vigili, arrivati di corsa, se la prendono con le person sbagliate: anziché fermare i naziskin, infatti ammanettano i due senegalesi, forse tratti in inganno dal fato che per difendersi uno di due immigrati aveva raccolto un bastone caduto a uno degli aggressori.

A fare chiarezza ci hanno pensato per fortuna alcuni passanti: «Che fate - hanno gridato -, a prendere le botte sono stati loro!». Putroppo dei ragazzi del branco non c'era più traccia. Si giustifica dell'errore Lucio Terrin, comandante dei vigili urbani: «Chiedo scusa ai due immigrati e chiedo ai cittadini di comprenderci...capita quando il lavoro impone di intervenire in fretta». Ma sulla gravità del fatto il comandante Terrin getta acqua sul fuoco: «Stiamo raccogliendo dati e testimonianze. Mi viene da pensare: sono stati provocati? I due stranieri, comunque, non sembravano più di tanto intimoriti... non hanno voluto denunciare nessuno».

Per il sindaco Giustina Destro (Fi), invece, non ci sono dubbi: si tratta «di un episodio deplorevole ed incivile, estraneo alla storia e alla cultura della nostra città». E commenta: «gli immigrati, quelli che lavorano onestamente e non creano problemi ai cittadini italiani - proprio come i due senegalesi - devono essere tutelati nei loro diritti e trattati come tutti gli altri nostri connazionali». Insomma, l'aggressione razzista è grave, ma per i clandestini «resta la tolleranza zero» e la Bossi-Fini sarà comunque applicata inflessibilmente.

E la «caccia» di Padova intanto è arrivata a Montecitorio. L'onerevole Piero Ruzzante (gruppo Ds-Ulivo) chiede infatti con un'interpellanza parlamentare che «i responsabili delle vili aggressioni contro cittadini extracomunitari avvenute a Padova, Roma e Civitavecchia» siano assicurati alla giustizia. Ruzzante sollecita inoltre il governo a prevenire «gli atti razzisti e violenti di cui i militanti di estrema destra si rendono sempre più spesso responsabili».