il manifesto - 06 Luglio 2002
SBARCO IN CALABRIA. RIPRENDE L'ESODO DEI KURDI
50 uomini, 29 donne e 25 bambini. Tutti kurdi e iracheni. Sono sbarcati ieri mattina alla periferia nord di Locri, lungo la fascia ionica reggina. Per un neonato è stato necessario il ricovero in sala di rianimazione: il bambino, oltre ad essere gravemente disidratato, è malato di broncopolmonite. Poco dopo lo sbarco è scattato addirittura l'allarme terrorismo, subito rientrato. Gli agenti delle forze dell'ordine sospettavano che dentro una valigetta 24 ore, tenuta in mano da uno degli immigrati, fosse contenuto un liquido pericoloso. In realtà si trattava di semplici medicinali. Con quello di ieri salgono a 15 gli sbarchi in Calabria, che si conferma come meta privilegiata delle mafie che gestiscono il traffico di esseri umani. Ma l'arrivo di ieri fa registrare anche un nuovo esodo di kurdi, praticamente assenti negli scorsi sbarchi. Secondo dino Frisullo, di Senzaconfine, è il segnale «della ripresa in Turchia della guerra antikurda» e una delle conseguenze «dei venti di guerra imminente in Iraq» e chiede che «l'Europa intervenga».