il manifesto - 02 Luglio 2002
Due kurdi muoiono soffocati in un Tir
Con altri due connazionali si erano nascosti in un carico di angurie. La scoperta nel porto di Brindisi
ANTONIO ROLLI
BRINDISI
Da diverse settimane non si verificavano sbarchi di immigrati kurdi, ed invece ieri pomeriggio l'ennesima tragedia si è consumata alle porte di Brindisi, sulle banchine di Punta delle Terrare. Due uomini di etnia kurda, tra cui un giovane di 19 anni, sono stati ritrovati morti all'interno del cassone di un Tir che trasportava angurie e che era sbarcato poco dopo le 14 dalla nave traghetto «El Greco» proveniente dal porto di Patrasso.

L'allarme è scattato quando alcuni uomini della Guardia di Finanza si sono avvicinati al camion per i normali controlli ed hanno sentito alcuni lamenti provenire dal cassone dell'automezzo. Hanno immediatamente aperto il portellone posteriore e si sono trovati davanti quattro uomini che non avevano neanche la forza di gridare aiuto. Per due di loro i soccorsi sono stati inutili; gli altri due sono ora ricoverati in gravi condizioni presso l'ospedale «Perrino» di Brindisi.

Secondo il racconto reso alla polizia da parte di Amahd Irak, turco di etnia kurda, uno dei sopravvissuti, i quattro uomini l'altro ieri a tarda ora sono saliti sul Tir e si sono sistemati nell'unico spazio a loro disposizione, ossia tra i cinquanta centimetri di altezza che vi erano tra il carico di angurie e il soffitto del vano di carico. I quattro, però, non sapevano di essersi infilati in una trappola micidiale. Durante la navigazione, il processo di fermentazione dei meloni ha cominciato ad assorbire l'ossigeno all'interno del cassone. I quattro disgraziati hanno cercato di chiedere aiuto, ma invano visto che il garage della nave era deserto.

La squadra mobile di Brindisi, stamane deciderà eventuali provvedimenti nei confronti dell'autista greco, il 38enne Panajotis Douroukis.

Nonostante le condizioni del mare non favorevoli, tuttavia domenica notte sono giunte sulle coste salentine altri immigrati di etnia kurda. Un primo gruppo di diciotto persone è stato trovato dalle motovedette della Guardia di Finanza che pattugliavano la zona a pochi chilometri dalla spiaggia di San Cataldo sul litorale adriatico, mentre un altro gruppo di sei persone, tra le quali due egiziani, è stato rintracciato dalla polizia su una spiaggia di Gallipoli. Tutti gli extracomunitari sono stati trasportati nel centro di prima accoglienza «don Tonino Bello» di Otranto per l'identificazione.

Ieri mattina, invece, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, intervenendo all'inaugurazione del nuovo ufficio immigrazione della polizia ha dichiarato che tali strutture «servono a potenziare il momento dell'integrazione e della funzionalità». «È indispensabile - ha aggiunto - potenziare tutto ciò che serve al rilascio, alla conferma ed al rinnovo dei permessi stessi in una struttura che sia più funzionale in una zona dove questi problemi sono pane quotidiano in modo massiccio».