il manifesto - 14 Giugno 2002

Alcuni studenti delle accademie d'Italia

Il paese del diritto

C'era o non c'era... incominciano così le favole del Marocco, le quali sono raccontate di notte per non richiamare la sfortuna. Questa storia purtroppo... non si racconta di notte, e nemmeno nella terra dove le stelle si accalcano in cielo, si fa a pieno giorno nella terra che ha inventato il diritto e non le favole. Ad ogni modo qualcosa d'oscuro - simile alla notte - c'è. Le impronte. Caspita!

Dieci anni fa, quando sono venuta in Italia, ogni volta che facevo vedere la mia carta d'identità, mi guardavano con sospetto... curiosità (sono argentina e come saprete l'Argentina come stato poliziotto da sempre usa questo sistema, orrendo, per fare tutti i documenti dei suoi «cittadini»). Un giorno l'impiegato della banca dove riscuotevo i soldi della mia borsa di studio nel vedere la mia carta d'identità mi chiese preoccupato: «E questo che è? Mi dia un suo vero documento per favore». «Ma è quello che ha in mano», risposi. «Ma lei ha antecedenti penali?», commentò. «Ma è matto, cosa sta dicendo?» rispondevo io stupita. E aggiungeva il «civile impiegato»: «in Italia le uniche persone che lasciano le impronte sono i criminali». Poi mi chiese scusa e giustificandosi aggiunse: «sa... non la prenda male... Le chiedo perdono ma in Italia si faceva all'epoca di Mussolini... e per noi questo documento è inammissibile, è antidemocratico, roba del terzo mondo». E andando via dalla banca, un po' indignata, ma con i miei pochi soldini in tasca, capii che tutto sommato qualcosa di vero c'era, nemmeno a me era mai piaciuta la brutta impronta d'inchiostro del mio dito destro, La soluzione fu ovviamente fare la carta d'identità italiana et voilà, problema risolto.

Con la legge Bossi-Fini, mi chiedo e vi chiedo: dovrei rispolverare i miei documenti argentini, che avevo accantonato convinta della democraticità dei documenti italiani, e farli vedere come antecedenti di questa bella trovata o forse organizzare una raccolta di firme di argentini per chiedere i diritti d'autore a favore del famoso torturatore che in Argentina inventò il metodo agli inizi del `900? Auto. Avrei bisogno di qualche (democratico) consiglio...
Lettera firmata