il manifesto - 25 Maggio 2002


Foto in bianco e nero

L'Eco di Bergamo sabato scorso ha pubblicato una fotografia davvero in bianco e nero. In primo piano una decina di borse posate a terra, dietro cinque persone. Tre sono di pelle bianca e stanno acquistando una borsa, due sono di pelle nera e stanno cercando di venderla. La foto è scattata in via XX Settembre, il salotto buono della città, un'isola pedonale dove sono concentrati un centinaio di negozi, per lo più grandi firme e marche famose. Da alcuni mesi i commercianti e l'amministrazione di destra guidata dal sindaco plurindagato Cesare Veneziani si sono alleati in una lotta senza quartiere contro gli ambulanti senegalesi, rei di vendere borse, pelletteria, occhiali taroccati. La giunta ha trasformato la polizia municipale in un piccolo esercito, armato di pistola, manganello retrattile e spray urticante. Le retate sono ormai quotidiane, una è finita con gli ambulanti picchiati selvaggiamente e arrestati. Insomma, da tempo c'è un atteggiamento aggressivo e razzista verso i venditori senegalesi. L'atteggiamento ha evidentemente contagiato il quotidiano della Curia bergamasca (60 mila copie, 240 mila lettori): nella foto ha oscurato i volti dei tre «bianchi» (rispetto della privacy?), mentre i due «negri» sono identificabili. Perché? L'ho chiesto per iscritto al direttore de L'Eco di Bergamo, Ettore Ongis, invitandolo a spiegare sulle pagine del suo giornale il motivo del trattamento differenziato. Non ha risposto. Perché?
Enea Guarinoni