il manifesto - 30 Marzo 2002
«Vivicittà 2002», una corsa per i diritti di tutti
i popoli del mondo
Dopo l'ambiente, la fame, i bambini e le donne,
«Vivicittà» corre quest'anno per i diritti di tutti i popoli del mondo.
I diritti a un'esistenza dignitosa, alla pace, alla salute, al lavoro,
allo studio, all'infanzia, a un pezzo di pane. E così, per festeggiare
la sua diciannovesima edizione, la manifestazione internazionale della
Uisp (Unione italiana sport per tutti) ha scelto come slogan proprio «Run
for rights». E' questa la scritta che comparirà sulle magliette degli
oltre trentamila atleti e centomila cittadini che parteciperanno alla
corsa in 47 città italiane, 36 città straniere e in una decina di istituti
penitenziari e minorili. La manifestazione prenderà il via il 7 aprile
a Sarajevo, in occasione del decennale dell'occupazione della città bosniaca,
e a Siviglia. Proseguirà poi il 14 con tutti gli appuntamenti italiani
(la corsa di Catania sarà dedicata a Maria Grazia Cutuli, la giornalista
del «Corriere della Sera» uccisa in Afghanistan) e con la tappa di Nairobi,
che si svolgerà in gemellaggio con Roma visto che quello stesso giorno
nella capitale del Kenya la Iaaf deciderà a chi assegnare i mondiali di
atletica del 2005 per i quali Roma è considerata una delle favorite. Il
21 aprile sarà poi la volta delle tappe straniere, mai così numerose:
«Vivicittà» ha infatti deciso di allargare ulteriormente i propri confini
abbracciando una fetta consistente d'Africa. Si correrà così a Makeni,
in Sierra Leone; a Grand Bassan, in Costa d'Avorio; a Kigali, in Ruanda;
a Cabinda, in Angola. E poi ancora in Sud Africa, Burundi, Iraq, Argentina,
Francia, Croazia, Cuba, Serbia, Albania, Portogallo, Danimarca e Bielorussia.
La tappa finale sarà quella di Kisangani, nella Repubblica Democratica
del Congo, il 26 maggio, in concomitanza con le giornate «Anch'io a Kisangani-Liberiamo
la Pace» organizzate da «Chiama l'Africa» e dai «Beati costruttori di
pace».
Anche quest'anno «Vivicittà» entrerà in carcere, portando i 12 km della
corsa all'interno degli istituti penitenziari per adulti e minori, collegando
con un circuito particolare il «dentro» e il «fuori» attraverso il semplice
gesto della corsa. Insieme alla Uisp correrà (come ormai da parecchi anni)
anche Libera, l'associazione fondata da don Luigi Ciotti per la legalità
e contro tutte le mafie. «Mai come quest'anno - ha detto ieri Nicola Porro,
presidente nazionale della Uisp - Vivicittà allarga i propri confini,
andando a toccare terre lontane, martoriate dalla fame, dalla carestia,
dalle guerre e da una globalizzazione liberista che non concede speranza
a chi non ha voce né risorse».
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