il manifesto - 28 Marzo 2002
CENSIMENTO
L'Italia dell'Istat
La popolazione italiana è rimasta sostanzialmente
uguale a dieci anni fa. Sono infatti 56.305.568, secondo i primi risultati
del censimento Istat (che sarà completato nelle prossime settimane) le
persone residenti attualmente nel nostro Paese, circa 500 mila unità in
meno rispetto al censimento del `91, quando furono rilevate 56.778.031
persone residenti. Ma questo scarto, affermano i ricercatori, è destinato
a ridursi con i risultati definitivi. La popolazione femminile supera
quella maschile di 1.783.662 unità.
Roma «capoccia»
Il comune più grande è Roma con 2.459.776 residenti e il più piccolo è
Monterone, in provincia di Lecco, con 33 soli residenti. Il comune più
densamente popolato è Portici, in provincia di Napoli, con 13.032. A Roma
spetta anche il primato di comune più esteso, mentre il meno esteso è
Fiera di Primiero, in provincia di Trieste.
Più mini famiglie
Sempire più famiglie ma sempre più piccole. I dati del censimento Istat
rilevano che le famiglie nel complesso sono 21.503.088, più numerose rispetto
a dieci anni fa quando se ne registrarono 19.909.003. A fronte di questo
dato, il numero medio dei componenti di ogni nucleo familiare ha subito
un calo, passando da 2,8 a 2,6. Per l'Istituto nazionale di statistica
sono, inoltre, aumentate le famiglie composte da una sola persona, anche
in conseguenza del progressivo invecchiamento della popolazione. La diminuzione
del numero dei componenti riguarda tutte le regioni. In particolare il
Nord-est, dove nell'immediato dopoguerra si registravano 4,2 componenti
in media per famiglia e oggi segnala una riduzione a 2,5 componenti.
Un Paese multietnico
Gli stranieri residenti sono 987.363 e i non residenti 252.185. Nel 1991
i residenti erano 356.159. I dati, sempre provvisori dell'Istat, rilevano
una presenza straniera in aumento (addirittura di quasi tre volte) nel
nostro paese, «anche se ancora molto ridotta rispetto ad altri paesi».
Ogni mille abitanti, vi sono in Italia 17,5 cittadini stranieri, con punte
massime di 27 nel nord-est e 25 nel nord-ovest. Il 37% degli stranieri
vive nel nord-ovest, il 29% nel nord-est. Meno significativa la presenza
al sud e nelle isole: rispettivamente 8% e 3%. La popolazione straniera
è costituita in prevalenza da uomini di età compresa fra i 15 e 44 anni.
Ma ultimo in Europa
L'Italia resta agli ultimi posti in Europa per numero di stranieri anche
se le presenze si sono triplicate in dieci anni. «La percentuale di stranieri
in Italia - ha detto Luigi Biggeri, presidente dell'Istat - è una delle
più basse in assoluto. In Germania ad esempio è 9 per cento, noi non arriviamo
al 2 per cento, davvero molto bassa». Il milione di stranieri residenti
(987.363) è un numero sottostimato - secondo l'Istat - e nei dati definitivi
si attende un aumento «non trascurabile». Non raggiungeranno comunque
il numero di presenze registrate nelle anagrafi (1.400.000)a causa degli
spostamenti e dei cambi di residenza non comunicati.
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