14 Marzo 2002
 
 
Razzismo e violenza nell'isola più verde
Irlanda. In campagna elettorale, col governo di destra a rischio, entrano candidati xenofobi
ORSOLA CASAGRANDE - LONDRA

Dopo gli arresti gli attacchi. Dopo il Sinn Féin gli immigrati. La campagna elettorale nella Repubblica d'Irlanda si fa sempre più violenta. Dopo l'arresto di uno dei candidati del Sinn Féin, Martin Ferris, sospettato di far parte delle squadre di vigilantes (riuniti sotto la sigla "Genitori preoccupati contro la droga") ma poi rilasciato, come altri dieci militanti del partito, senza alcuna accusa, è stata formalizzata la candidatura di due aspiranti parlamentari che hanno come unico impegno la lotta contro gli immigrati.
La Immigration Control Platform (Icp, piattaforma di controllo dell'immigrazione) ha infatti annunciato i nomi dei suoi due candidati: si tratta della fondatrice del gruppo di chiara impronta razzista, la ex militante dei Progressive Democrats (attualmente al governo), Aine Ni Chonaill e di Ted Neville. Ni Chonaill si presenterà nel collegio di Dublino sud, mentre Neville in quello di Cork South Central. Unico punto nella loro agenda, l'immigrazione. Del resto Ni Chonaill si era già presentata alle elezioni del '97 con la promessa di battersi per un biglietto di controllo dell'immigrazione. Più in generale il manifesto razzista del gruppo sostiene che l'Irlanda dovrebbe ritirarsi dalla Convenzione di Ginevra, negare la cittadinanza ai bambini nati sul suolo irlandese anche se di genitori stranieri e velocizzare il rimpatrio di quei richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta.
La Immigration Control Platform è stata fondata nel 1998. I toni adottati dal gruppo sono apertamente xenofobi e violenti. La ministra all'immigrazione Liz O'Donnell (dei Progressive Democrats, la stessa formazione a cui apparteneva Aine Ni Chonaill), soprannominata dal gruppo "regina dei clandestini", ha portato alla magistratura pacchi di volantini farneticanti che inneggiano all'odio razziale per verificare se ci siano gli estremi almeno per una denuncia. Nei volantini si parla di Irlanda come "colonia dell'Africa" e di "ospedali ridotti ad essere reparti di maternità per negri". La ministra ha anche sottolineato che negli ultimi mesi c'è stato un vistoso aumento di attacchi e aggressioni razziste, specie nelle aree dove vengono mandati gli asylum seekers, i richiedenti asilo politico, in attesa di risposta.Quanto ai sondaggi, il partito repubblicano guidato da Gerry Adams è l'unico partito del nord che si presenta anche nella Repubblica ed è considerato una delle formazioni in crescita anche al sud. Attualmente il Sinn Féin ha un parlamentare, Caoimhghin O Caolain, anche lui vittima di pesanti intimidazioni) ma alle prossime elezioni potrebbe conquistarne, almeno stando ai sondaggi, dai quattro ai sei. La campagna elettorale, nonostante il tono dimesso, si sta rapidamente trasformando in una lotta senza esclusione di colpi. Del resto la posta in palio è estremamente alta, con il Fianna Fail che attualmente guida un governo di minoranza grazie all'appoggio di alcuni indipendenti, e che deve recuperare prestigio e voti dopo la sconfitta nel referendum sull'aborto della settimana scorsa. Seppure di misura, infatti, il governo è stato battuto da una strana coalizione che raccoglieva partiti di sinistra come Sinn Féin e verdi e di centro come il Fine Gael.
Sono in molti a ritenere che il Sinn Féin dopo queste elezioni (di cui ancora non è stata fissata la data) si ritroverà non solo con molti deputati in più al Dail (il parlamento irlandese) ma che sarà anche l'ago della bilancia per la formazione della futura coalizione di governo. Il partito di Adams si presenta alle elezioni politiche nella Repubblica irlandese soltanto dal 1986. Prima infatti seguiva la pratica dell'astensionismo sia al nord che al sud.