Avvelenati
nel container
RICCARDO CHIARI -
LIVORNO
Gasati con l'insetticida, quello che viene usato per
evitare l'arrivo in nordamerica di ospiti indesiderati come i
parassiti del legno. Un veleno che questa volta non ha ucciso
soltanto i tarli, ma anche quattro giovani in fuga dall'Italia
verso un mondo migliore. Li hanno ritrovati alle tre del
pomeriggio dentro un container, al terminal ferroviario della
Darsena Toscana. In Canada non ci sarebbero mai arrivati, perché
da mesi l'Autorità portuale di Livorno ha in dotazione una sonda
che rileva le concentrazioni anomale di anidride carbonica,
dentro i "colli" da spedire oltreoceano. Un ritrovato della
tecnologia, capace di annusare le tracce del respiro umano. Forse
per salvare vite, forse per impedire rischiosi viaggi della
speranza ai tanti migranti che sognano l'America. Ieri comunque
la sonda non è servita a molto: quando il container è stato
aperto, dentro c'era solo la morte. E un gran puzzo di
insetticida.
Mentre i medici legali iniziavano gli accertamenti sui cadaveri
dei quattro - età fra i 30 e i 35 anni, probabilmente rumeni -
finanzieri e agenti di polizia si sono messi al lavoro. I
migranti non avevano documenti addosso. In compenso si erano
preparati ad un lungo viaggio, stivando nel container borse piene
di provviste e di bevande. I controlli su provenienza e
destinazione hanno permesso di scoprire che il carico arrivava
dall'Emilia. Per la precisione dal centro intermodale di
Dinazzano, nei pressi di Reggio Emilia. Qui ieri mattina alle 8
era stato messo sulle rotaie del treno un carico di mattonelle,
fabbricate dalle "Ceramiche Ragno" di Sassuolo. Il trasporto era
diretto a Montreal, in Canada. Via mare, perché la merce non era
certo deperibile.
Nella ricostruzione della tragedia fatta dagli investigatori, la
morte dei quattro migranti potrebbe essere avvenuta quasi subito,
forse ancor prima della partenza del treno.
Tutta colpa - secondo gli investigatori - di una disposizione di
legge che obbliga a "bonificare" i carichi che hanno del legno al
loro interno. Per evitare che il lungo viaggio via mare verso il
Canada provochi la rottura delle piastrelle a causa del mare
agitato, oppure per uno stivaggio troppo disinvolto o nella
movimentazione del carico, le "Ceramiche Ragno" utilizzano dei
basamenti di legno come protezione. Tanto è bastato per irrorare
il container di insetticida. Quando la sonda dell'Autorità
portuale di Livorno ha individuato l'anomala concentrazione di
Co2 dentro il container, è intervenuto un finanziere. Lui si è
accorto che i sigilli del carico erano stati manomessi, e ha dato
l'ordine di aprire il portellone. Dopo la scoperta dei cadaveri,
sono stati subito controllati anche gli altri container del
convoglio ferroviario. Per fortuna senza altre tragiche novità.
Non è la prima volta che a Livorno vengono scoperti dei migranti
in fuga dall'Italia, nascosti nei carichi diretti oltreoceano.
Pochi mesi fa alcuni di loro furono ripresi per i capelli, ormai
allo stremo delle forze, dentro un altro container. Sulla
tragedia di ieri l'inchiesta aperta dalla procura dovrà accertare
quali siano stati i motivi della morte dei quattro giovani, e da
quanto tempo si fossero nascosti dentro il container. Ai medici
legali è già stato chiesto di svolgere ulteriori esami sui corpi.
Per capire con sicurezza se sia stata colpa del freddo, della
mancanza d'aria, o appunto di un avvelenamento da insetticida.
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