12 Dicembre 2001
 
 
  HOME PRIMA PAGINA
Avvelenati nel container
RICCARDO CHIARI - LIVORNO

Gasati con l'insetticida, quello che viene usato per evitare l'arrivo in nordamerica di ospiti indesiderati come i parassiti del legno. Un veleno che questa volta non ha ucciso soltanto i tarli, ma anche quattro giovani in fuga dall'Italia verso un mondo migliore. Li hanno ritrovati alle tre del pomeriggio dentro un container, al terminal ferroviario della Darsena Toscana. In Canada non ci sarebbero mai arrivati, perché da mesi l'Autorità portuale di Livorno ha in dotazione una sonda che rileva le concentrazioni anomale di anidride carbonica, dentro i "colli" da spedire oltreoceano. Un ritrovato della tecnologia, capace di annusare le tracce del respiro umano. Forse per salvare vite, forse per impedire rischiosi viaggi della speranza ai tanti migranti che sognano l'America. Ieri comunque la sonda non è servita a molto: quando il container è stato aperto, dentro c'era solo la morte. E un gran puzzo di insetticida.
Mentre i medici legali iniziavano gli accertamenti sui cadaveri dei quattro - età fra i 30 e i 35 anni, probabilmente rumeni - finanzieri e agenti di polizia si sono messi al lavoro. I migranti non avevano documenti addosso. In compenso si erano preparati ad un lungo viaggio, stivando nel container borse piene di provviste e di bevande. I controlli su provenienza e destinazione hanno permesso di scoprire che il carico arrivava dall'Emilia. Per la precisione dal centro intermodale di Dinazzano, nei pressi di Reggio Emilia. Qui ieri mattina alle 8 era stato messo sulle rotaie del treno un carico di mattonelle, fabbricate dalle "Ceramiche Ragno" di Sassuolo. Il trasporto era diretto a Montreal, in Canada. Via mare, perché la merce non era certo deperibile.
Nella ricostruzione della tragedia fatta dagli investigatori, la morte dei quattro migranti potrebbe essere avvenuta quasi subito, forse ancor prima della partenza del treno.
Tutta colpa - secondo gli investigatori - di una disposizione di legge che obbliga a "bonificare" i carichi che hanno del legno al loro interno. Per evitare che il lungo viaggio via mare verso il Canada provochi la rottura delle piastrelle a causa del mare agitato, oppure per uno stivaggio troppo disinvolto o nella movimentazione del carico, le "Ceramiche Ragno" utilizzano dei basamenti di legno come protezione. Tanto è bastato per irrorare il container di insetticida. Quando la sonda dell'Autorità portuale di Livorno ha individuato l'anomala concentrazione di Co2 dentro il container, è intervenuto un finanziere. Lui si è accorto che i sigilli del carico erano stati manomessi, e ha dato l'ordine di aprire il portellone. Dopo la scoperta dei cadaveri, sono stati subito controllati anche gli altri container del convoglio ferroviario. Per fortuna senza altre tragiche novità.
Non è la prima volta che a Livorno vengono scoperti dei migranti in fuga dall'Italia, nascosti nei carichi diretti oltreoceano. Pochi mesi fa alcuni di loro furono ripresi per i capelli, ormai allo stremo delle forze, dentro un altro container. Sulla tragedia di ieri l'inchiesta aperta dalla procura dovrà accertare quali siano stati i motivi della morte dei quattro giovani, e da quanto tempo si fossero nascosti dentro il container. Ai medici legali è già stato chiesto di svolgere ulteriori esami sui corpi. Per capire con sicurezza se sia stata colpa del freddo, della mancanza d'aria, o appunto di un avvelenamento da insetticida.

PRECEDENTE INIZIO SUCCESSIVO HOME INDICE