da "Il Manifesto"

17 Giugno 2001

Parole in mare

Quando "il manifesto" denunciava inascoltato il naufragio del '96

 

5 gennaio '97. Un breve lancio dell'agenzia Reuters parla del possibile naufragio. Solo "Il manifesto" dà risalto alla notizia e apre con un servizio da Atene, titolando "I fantasmi del Mediterraneo". 7 gennaio '97. "Grida tra le onde", cominciano a emergere i primi racconti dei sopravvissuti sbarcati in Grecia. 8 gennaio '97. Da Milano la ricostruzione del viaggio fatta da un cingalese che attendeva invano l'arrivo di suo fratello. 9 gennaio '97. "Tracce del naufragio". Intervistiamo uno degli organizzatori del viaggio. L'uomo conferma il naufragio avvenuto la notte di natale nel canale di Sicilia. 10 gennaio '97. In copertina "I nomi dei fantasmi", ovvero la lista delle persone imbarcate sulla "Iohan" e mai giunte in Italia. 11 gennaio '97. "Una cella in fondo al mare": i sopravvissuti spiegano nei dettagli come e dove è avvenuto il naufragio. Dalle interviste emerge anche il motivo del mancato ritrovamento dei cadaveri. 11 gennaio '97. La vignetta di Vauro descrive a modo suo ciò che il video di "Repubblica" ci mostra oggi: i corpi dei migranti imprigionati nella stiva del peschereccio. Nei mesi successivi - con reportage da Italia, Grecia e Malta - "il manifesto" continuerà a documentare l'intera vicenda.