da "Il Manifesto"

22 Febbraio 2001

Orda nera a Trieste, sabato prossimo

Ritornano, nella cittā del campo di sterminio di San Sabba. Forza nuova li ha chiamati e da tutt'Europa hanno risposto. In prima fila i massimi dirigenti della Npd tedesca e quelli del partito di Haider. All'insegna della lotta alla globalizzazione, per la difesa dell'identitā nazionale, contro l'aborto e l'immigrazione: queste le parole d'ordine che caratterizzano il raduno previsto per sabato a Trieste. I neonazisti hanno scelto la cittā giuliana - non č la prima volta - anche in vista del vertice dei G8 sull'ambiente che si tiene la settimana prossima proprio a Trieste, ma - soprattutto - per protestare contro l'approvazione in sede regionale della legge sul bilinguismo che restituisce la parola alla minoranza slovena (quella che i loro progenitori consideravano una razza inferiore da rinchiudere nei lager). La questura ha vietato il corteo, ma non ha "osato" proibire la piazza. In compenso sta militarizzando la cittā, anche in previsione del G8 (che vedrā la presenza in cittā di almeno 3.500 tra poliziotti e carabinieri). Di fronte alla manifestazione nazista la sinistra, al solito, si č divisa: un paio di - deboli - dichiarazioni di esponenti Ds e della lista Illy, mentre Rifondazione comunista chiede il divieto della manifestazione e si impegna a essere in piazza assieme ai centri sociali del nord-est e alle "tute bianche" degli Invisibili.