da "Il Manifesto"

18 Febbraio 2001

Una mezza sanatoria SPAGNA

Il governo Aznar regolarizzerà 60 mila immigrati

SABINA CHIARA STERI - MADRID

Il governo spagnolo si prepara a regolarizzare circa 60 mila stranieri nei prossimi tre mesi, tutte persone che - nonostante avessero le carte in regola - hanno visto le loro richieste negate perché non erano in grado di dimostrare di risiedere in Spagna prima dell'1 giugno 1999. La regolarizzazione sarà possibile grazie a un Regio decreto approvato venerdì scorso dal consiglio dei ministri, e lascia irrisolta la questione del resto degli immigrati, tra cui il gruppo dei 22.845 a cui stata rifiutata la domanda di regolarizzazione. Il governo non ha accettato, inoltre, il patto di Stato sull'immigrazione proposto dal leader dei socialisti Zapatero, verso il quale non sono mancate le critiche. Al termine del consiglio dei ministri, il portavoce Pio Cabanillas ha accusato il Psoe di offrire un nuovo patto "per risolvere un problema interno del partito socialista" e ha qualificato la proposta come "insolita e profondamente deludente". Da parte sua, il segretario generale del Partido popular, Javier Arenas, ha definito le proposte di Zapatero fittizie e strumentali. Inoltre, Arenas ha sottolineato che il Pp e il Psoe hanno sempre portato avanti un intenso dialogo sulla Ley de extranjeria, fino a quando lo stesso Psoe "ha rinunciato al dialogo, al consenso e a un patto di stato". Le reazioni della sinistra al decreto sull'immigrazione del governo non si sono fatte attendere. L'opposizione parlamentare chiede di concedere una regolarizzazione straordinaria per tutti, e la proposta sarà discussa la prossima settimana in parlamento da Psoe, Izquierda Unida, Ciu e dal gruppo misto. Il coordinatore generale di Iu, Llamazares, ha messo in guardia il Psoe a non anteporre la sua offerta di dialogo al governo sulla Ley de Extranjeria alla difesa dei diritti fondamentali degli immigrati, "che non possono essere negoziati". Llamazares ritiene che la pressione sociale e l'iniziativa politica siano gli strumenti migliori per indurre il Pp a cambiare atteggiamento. Ha inoltre sottolineato che non è affatto casuale che dopo il dilagare di proteste e mobilitazioni in Spagna il governo abbia deciso di rivedere la situazione degli "irregolari". A suo giudizio è stata proprio la pressione esercitata dalle organizzazioni degli immigrati in lotta a far sì che l'esecutivo cominciasse a elaborare un regolamento che modificasse alcuni aspetti della Ley de Extranjeria. "Questa è la maniera giusta - ha sottolineato - per evitare la deriva autoritaria del governo". Llamazares si è mostrato molto critico con il decreto, che presume l'ammissione che il processo di regolarizzazione sia stato irregolare e per questo deve essere rivisto completamente. E così la decisione del governo condanna alla clandestinità almeno 150mila immigrati, lasciandoli esposti allo sfruttamento e all'emarginazione. Secondo Llamazares l'autentico patto di stato è stata la Ley de Extranjeria, approvata durante la scorsa legislatura e promossa dai socialisti. "Anche l'opposizione - ha affermato - è aperta al dialogo, se si tiene conto però delle proposte dei gruppi di sinistra più sensibili ai problemi sociali".