da "Il Manifesto"

10 Febbraio 2001

Il libro Bianco

Il ministro: "I delitti sono in calo. Nessuna psicosi criminalità"

LIVIO QUAGLIATA - ROMA

Il problema è che dietro quei numeri c'è pur sempre il volto di un Enzo Bianco, il che rende maledettamente difficile prenderli sul serio. Ma se per un momento prescindessimo dall'oratore, vedremmo allora che i dati sulla "sicurezza" letti e commentati ieri dal ministro degli interni non fanno che confermare quanto ripetuto negli ultimi anni da persone senza dubbio più avvertite, o comunque più informate: i reati in Italia sono mediamente diminuiti, non aumentati, alla faccia dell'"allarme criminalità". La notizia è contenuta nelle 475 pagine del primo Rapporto sullo stato della sicurezza in Italia, presentato ieri a Roma, nella sala della Lupa, alla presenza del presidente Ciampi che certamente avrà apprezzato la buona novella. Il rapporto analizza i dati degli ultimi 10 anni, ma il ministro parte da più lontano, ed è - il suo - un tentativo che va incoraggiato: "Esiste - ha detto - un'immagine largamente diffusa e accettata secondo cui la società dei nonni e dei padri era molto più pacifica di quella attuale. E' un'immagine totalmente illusoria, perché si scopre che nel 1880 il tasso di omicidi in Italia era di 20 ogni 100 mila abitanti, mentre alla fine del ventesimo secolo quel tasso è calato a cinque". Dunque meno omicidi volontari: nel '99 sono stati 805, nel 2000 741, sud compreso: qui il tasso di omicidi era 13 ogni 100 mila bitanti nel '91, mentre è stato di 5 per la seconda metà del decennio. Comparazione internazionale? Nella sola New York bonificata dal sindaco Giuliani, nel solo '99, gli omicidi sono stati poco meno che in tutta Italia: 671. In Germania nel '99 gli omicidi sono stati 1006, in Francia 952. A Roma 26, a Parigi 105, a Berlino 86, a Atene 79, a Madrid 48. Anche per quanto riguarda i furti e le rapine "l'andamento generale - ha proseguito Bianco - consente di apprezzare un'inversione di tendenza rispetto agli inizi degli anni '90". In particolare. I furti: fatto 100 l'indice del 1970, c'è stato un picco nel '91 (342) poi sceso fino al '99 (331). Aumentano però i furti negli appartamenti "e ciò è particolarmente grave - dice il ministro - perché mina nell'intimità la psicologia delle vittime". Identico il discorso per le rapine: 2059 casi segnalati nel '91 e 1975 nel 2000, ma aumentano quelle in banca passate da 6,5 ogni 100 sportelli (1989) a 10,7 nel '99. E che dire della cosidetta "microcriminalità", e cioé dei crimini predatori, di strada, quelli che allarmano di più una opinione pubblica iper sensibile? Mentre è in ascesa la curva dei borseggi "il rapporto cci dice che un reato scioccante e non di rado pericoloso (anche perché normalmente diretto alle categorie deboli della popolazione, donne e anziani), come lo scippo, è in calo di oltre il 50 per cento rispetto all'indice del '91. E lo stesso trend - dice soddisfattissimo Bianco - si registra anche nei primi mesi del 2000". Tutto bene, anzi benissimo dunque? Il ministro sta bene attento a non darsi la zappa sui piedi. "Nessuna edulcorazione della realtà, ma certamente la società italiana ha un atteggiamento consapevole riguardo al tema della sicurezza. E' giustamente preoccupata ma non in preda ad una psicosi". Prova ne sarebbe il fatto che "se secondo le rilevazioni statistiche nel 1993 il 31% degli intervistati riteneva la zona in cui viveva molto o abbastanza a rischio criminalità, nel 1999 quella percentuale si è attestata al 32%", non sarebbe cioé cresciuta. Secondo poi un'altra ricerca, commissionata dal Viminale al Cirm che ha intervistato 8000 persone nel gennaio 2001, sarebbero ben l'80% quelle che dicono di sentirsi sicure nel proprio quartiere. La percezione di insicurezza sarebbe invece in aumento nel ricco nordest (come già documentato dall'ultimo rapporto Censis), e infatti è qui che "nel 2001 saranno aperte 56 nuove stazioni dei carabinieri, delle quali 19 in Veneto e 27 in Lombardia". Da quest'ultima annotazione di Bianco è facile capire quale sia stato secondo lui il principale artefice di tanto strabiliante successo. Bianco stesso, che nel 1999 ha identificato 34 milioni e 200 mila persone (erano solo 30 milioni e 400 mila nel '90), che ha arrestato 2567 latitanti, che ha allontanato "effettivamente dal territorio italiano" 66.057 stranieri tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2000 (ne erano stati espulsi 9000 nel '97). Infine, a riprova del fatto che anche il refrain della giustizia-fai-da-te avrebbe finalmente fatto il suo tempo, ecco i dati sul porto d'armi: nel 1997 le autorizzazioni erano state 52.200, nel 2000, invece, 43.600. "Segno - conclude Bianco - che la fiducia c'è".