da "Il Manifesto"

09 Febbraio 2001

Rivolta notturna in via Corelli

Si ribellano 14 ragazze nigeriane, poi arrestate. Almeno 4 i feriti

LUCA FAZIO - MILANO

"Venite, sta succedendo di tutto: nel corridoio stanno picchiando delle donne e le stanno bagnando con una canna". Giorgio Schultze, segretario del Partito umanista, ieri mattina ha ricevuto una telefonata, a mezzogiorno è entrato nel centro di detenzione per stranieri senza permesso di soggiorno, in via Corelli. Che la situazione sia sfuggita di mano a qualcuno lo si poteva intuire dalle facce tirate di certi poliziotti, spiega Schultze. Sembra che la gigantesca rissa sia durata tutta la notte. Ieri mattina all'appello mancavano 14 ragazze nigeriane: prima sono state portate in questura, e poi arrestate con l'accusa di violenza, resistenza, oltraggio e danneggiamenti. Cosa è successo? "Sabato scorso due giudici del tribunale di Milano - ricostruisce Schultze - hanno rilasciato 24 persone sollevando ancora una volta l'eccezione di incostituzionalità; il fatto ha creato qualche tensione anche perché contemporaneamente le espulsioni sono continuate a pieno ritmo". Le prime a ribellarsi sono state le 14 ragazze nigeriane. Che non sia stata una nottata tranquilla - ci sarebbero anche quattro feriti tra poliziotti e crocerossini -lo ha confermato a Schultze la dottoressa Vassallo, responsabile del centro di detenzione. "Mi ha detto - racconta - che i poliziotti sono stati costretti a intervenire con la forza perché le ragazze hanno esagerato: hanno tirato bottiglie piene d'acqua, posaceneri, hanno divelto i telefoni e incendiato i materassi provocando così l'intervento degli idranti". Schultze ha avuto la sensazione che i poliziotti abbiano calcato un po' la mano nel raccontare le violenze delle ragazze, tanto da poterne poi giustificare l'arresto: "Questa volta ci hanno permesso di visitare il centro senza problemi, e poi i materassi sono di gommapiuma e mi sembra improbabile che le ragazze siano riuscite a dargli fuoco". In conclusione, c'è poco altro da dire, caso mai da ripetere: "Quel centro era ed è rimasto un inferno".