da "Il Manifesto"

19 Gennaio 2001

Con tantissimo affitto

Cinquecento case in nero, per neri. La truffa miliardaria di tre famiglie bresciane

CINZIA GUBBINI

" Qualcuno ha un accendino?". Elena, per salire le scale ha bisogno di farsi luce: l'impianto elettrico è saltato e, soprattutto, ci sono i buchi nelle scale. Quartiere Carmine, Brescia. Elena sta cercando uno degli immigrati che vive negli appartamenti dello "scandalo". Lo trova: "Qui è tutto rotto - dice John Kofi, arrivato dal Ghana più di dieci anni fa - ci vivo da 9 anni con mia moglie, e adesso ho pure un figlio di 9 mesi. Fa un freddo terribile la notte, sul soffitto e nel pavimento ci sono i buchi". Tre famiglie del bresciano sono state denunciate ieri dalla Guardia di finanza per un business miliardario. Possiedono 492 appartamenti - tra cui quello in cui abita John Kofi - quasi tutti in questo vecchio quartiere del centro, che affittano agli immgrati. In nero, ovviamente. Appartamenti vecchi e fatiscenti, in strutture inagibili da anni. Le tre famiglie sono conosciutissime a Brescia: i Tinti, i Morosini e i Boscain. Non hanno pagato tasse per 16 miliardi di lire, hanno evaso le imposte sui fabbricati per 7 miliardi e le imposte di registro per oltre 200 milioni. Le tre famiglie avevano anche una agenzia immobiliare, questa sì clandestina, che si occupava di mettere in contatto gli affittuari e i locatori. Negli anni così hanno accumulato una fortuna, ma oggi i Morosini almeno non sono più così benestanti e quindi non hanno neanche i soldi per ristrutturare gli appartamenti. E visto che venderli è difficoltoso, la "soluzione" è l'affitto in nero. Tanto più che per gli immigrati che vivono e lavorano a Brescia, e che sono regolari, trovare un appartamento con contratto legale a un prezzo italiano è praticamente impossibile. "Per sistemare una famiglia pakistana di tre persone, il cui capofamiglia lavora da anni con un contratto a tempo indeterminato, ci abbiamo messo un anno e mezzo", racconta Elena, dello sportello legale per gli immigrati aperto dal centro sociale Magazzino 47. Spesso le agenzie immobiliari chiedono affitti esorbitanti per scoraggiare la richiesta, oppure rifiutano apertamente i clienti stranieri. Proliferano dunque gli interessi degli speculatori. "La Guardia di finanza parla di circa 500 mila lire mensili di affitto per ogni abitazione - precisa Elena - ma in realtà i prezzi sono molto più alti: 800 mila lire o 1 milione per due stanze". Parecchi appartamenti quando piove si allagano, la maggior parte non ha servizi igienici ma, al limite, un buco per terra, le tubature sono quasi tutte logore, e allora capita che, oltre alla pioggia, dalle crepe delle pareti filtrino ben altri liquidi. In genere la stessa stanza viene affittata a più persone con turni diversi in fabbrica, così quando uno lavora l'altro dorme e viceversa. Per gli immigrati non è "soltanto" un problema di qualità della vita, perché senza un contratto regolare, o comunque con una casa in condizioni disastrose, è impossibile ottenere il ricongiungimento familiare. Così i tanti uomini soli che vivono nel quartiere Carmine non possono far venire in Italia le mogli e i figli. Ora, si presume, gli immobili saranno requisiti. La sorte degli immigrati irregolari è segnata: espulsione o centro di detenzione. E comunque sono mesi che la polizia fa controlli a tappeto nel quartiere Carmine. Più incerta la sorte delle persone regolari. Probabilmente dovranno cercarsi un'altra sistemazione. Ovviamente in nero.