da "Il Manifesto"

09 Gennaio 2001

A fuoco la moschea dei bengalesi

Incendio doloso a Palermo nel magazzino usato per pregare. Nessun ferito

RINO CASCIO - PALERMO

Le fiamme hanno distrutto panche in legno e tappeti. Hanno annerito le pareti bianche e le tende. Ma il danno maggiore l'hanno provocato nell'umore di chi frequentava quel luogo da anni. Una moschea musulmana aperta in un magazzino del centro storico di Palermo, che ospita quotidianamente fedeli della comunità del Bangladesh in cerca di un posto dove pregare.Incendio doloso, secondo le prime indagini. Che fa tremare immigrati ed anche residenti palermitani della parte vecchia della città preoccupati da possibili attentati contro comunità straniere che abitano nel centro storico. Gli inquirenti non parlano, ma fanno comprendere che nulla sarà trascurato e che il livello di vigilanza intorno ai luoghi di culto stranieri non ha precedenti. Palermo ha una moschea ufficiale, un'ex chiesa cattolica sconsacrata donata dalla regione Sicilia alla comunità islamica. Ma per statuto a gestire il luogo è il consolato tunisino, e questo basta perché molte comunità islamiche in città, ed anche moltissimi tunisini, preferiscano disertare il luogo ufficiale e rivolgersi alle tante moschee sorte in magazzini e locali del centro storico e della periferia. Alcune volte si tratta anche di ristoranti che, chiuse le cucine e sparecchiati i tavoli, aprono ai fedeli ed alle preghiere. Quella incendiata ieri mattina all'alba, tra via Roma e via Maqueda, a due passi dalla stazione centrale e dal quartiere popolare di Ballarò, è una delle quattro moschee gestite dalla comunità del Bangladesh. Quando sono state appiccate le fiamme, dentro c'era il custode, Mohamed Elias. "Quando ho visto il fumo - dice - ho guardato in alto e c'erano le fiamme, poi mi sono alzato ed ho cercato le chiavi per aprire la porta e scappare via. Bruciava tutto. Non so cosa è successo. Noi non abbiamo avuto mai problemi con nessuno". Secondo l'ultimo censimento ufficiale, sono 1.457 i cittadini del Bangladesh che vivono a Palermo. Circa un decimo degli stranieri regolarmente registrati residenti in città. La maggior parte lavora come domestico nelle case dei palermitani, ma c'è anche chi si è aperto un negozio di generi alimentari orientali o una trattoria con piatti asiatici. Vivono spesso a gruppi di dieci persone, affittando le stanze pericolanti di immobili del centro storico. E risparmiano. In media ognuno di loro manda 500 mila lire l'anno a casa. Somma irrilevante in Italia, ma in Bangladesh rappresenta lo stipendio annuale di un funzionario statale.