"Colpire solo il racket"
ANTONIO SCIOTTO - CASERTA
da "Il Manifesto" 10 Settembre 2000

Lotta dura alla prostituzione, ma con quali limiti? E' giusto perseguire i clienti, fino al punto che un ragazzo di 25 anni che ha riaccompagnato una prostituta sul luogo di lavoro dopo una prestazione si suicidi per la vergogna di essere stato denunciato? Il ministro dell'interno, Enzo Bianco, intervenendo al convegno dei pm europei di Caserta, risponde: "Il ministero dell'interno non ha mai dato direttiva di sequestrare le auto ai clienti, non spetta a noi farlo né al capo della polizia. E' un'iniziativa della magistratura, sono le procure che interpretano le leggi. Viceversa, io ho dato direttiva di combattere con tutti i mezzi le organizzazioni criminali che gestiscono il racket della prostituzione e di organizzare il rimpatrio degli immigrati clandestini coinvolti". La presa di distanza di Bianco dalle recenti decisioni di alcune procure di indirizzare la linea dura contro i clienti è chiara. Ma chi decide se riaccompagnare una prostituta è reato o no? I carabinieri di Mestre, che hanno eseguito l'arresto, si sono appellati alla legge Merlin (art. 3, comma 8) che afferma che "chiunque in qualsiasi modo favorisca o sfrutti la prostituzione altrui" è punito con la reclusione da due a sei anni. Avrebbero applicato la legge, pertanto, ma chi ha interpretato la parola generica "favoreggiamento" con il caso specifico del riaccompagnare nel luogo di lavoro la prostituta? Nella bufera è finito il pm Carlo Nordio, che ha notificato il sequestro della vettura e la denuncia del ragazzo per favoreggiamento, avallando dunque la decisione dei carabinieri. E ora Nordio è stato messo sotto indagine dal Csm, che ha aperto un fascicolo sul suo comportamento su richiesta del consigliere laico dei Ds Gianni Di Cagno. "Il pm - spiega Di Cagno - prima avrebbe convalidato il sequestro dell'auto, poi avrebbe rilasciato alla stampa dichiarazioni sulla presunta illegittimità del comportamento delle forze dell'ordine". Nordio avrebbe cioè tentato uno scaricabarile sui carabinieri? Il magistrato si difende dicendo di non aver mai rilasciato simili dichiarazioni e che il senso delle sue parole è stato travisato da un giornalista, confermando sostanzialmente, quindi, di essere d'accordo con la linea dura intrapresa dai carabinieri. Fatto sta che ormai in Italia è un fiorire continuo di iniziative, da parte delle procure e delle forze dell'ordine, di interpretazioni della legge Merlin. A proposito lo stesso Bianco ha aggiunto: "E' necessario che le azioni poste in essere contro la prostituzione siano omogenee su tutto il territorio nazionale. Sarebbe molto grave che a Perugia venisse considerato reato riaccompagnare una prostituta sul luogo di lavoro e a Terni no". Appunto, ma chi decide a livello nazionale? Ecco il nodo della questione: evitare che sia lasciata mano troppo libera a qualsiasi iniziativa locale di repressione. Bianco esclude che si possa arrivare all'approvazione di una nuova legge entro la fine della legislatura e dice che "sarà la Cassazione a sezioni riunite, a dire se riaccompagnare una prostituta è un reato o no". La Cassazione, ma quando? Evidentemente quando uno dei casi recenti di sequestro e denuncia dei clienti approderà sul tavolo dei giudici, un tempo indefinito, insomma. A colmare questo vuoto, appunto, ci pensano le procure e, secondo il consigliere friulano dei Verdi, Mario Puiatti, in alcuni casi, illecitamente, gli stessi carabinieri. Puiatti ha presentato alla Procura della repubblica di Udine un esposto denuncia in cui ipotizza i reati di abuso di potere e abuso di atti d'ufficio nei confronti del maresciallo dei carabinieri di Codroipo che il 12 agosto ha sequestrato l'auto e denunciato un friulano di 30 anni che - come il 25enne che si è tolto la vita -aveva riaccompagnato una prostituta. E il consigliere regionale emiliano dei Democratici, Graziano Pini, aggiunge: "Le due ore perse dai carabinieri a sanzionare il giovane di Treviso... andavano meglio spese per colpire la violenza, lo sfruttamento e la delinquenza che stanno dietro il fenomeno della prostituzione".