XENOFOBIA
BELLE PAROLE A STRASBURGO CACCIA AL MORO IN ANDALUSIA
 

da "Il Manifesto" del 19 Febbraio 2000

G.C.

A dieci giorni dalle violenze razziste che hanno scosso la Spagna, il Parlamento Europeo ha approvato mercoledì, a larga maggioranza, una risoluzione che "condanna ogni atto di razzismo e xenofobia" ed "esprime solidarietà" e rispetto agli immigrati che sono stati vittime delle aggressioni" a El Ejido. Eppure, in Andalusia, dopo le violenze, il clima continua a restare teso. Il problema che si pone oggi è di come e dove rialloggiare gli immigrati che hanno visto distruggere tutte le loro abitazioni, spesso semplici rifugi di fortuna, durante il vero pogrom scatenato dagli abitanti di El Ejido. Il sindaco del centro agricolo del sud della Spagna, che deve il suo rapido sviluppo economico proprio al lavoro supersfruttato degli immigrati, ha negato la concessione del suolo comunale per la costruzione di quello che dovrebbe essere, per il momento, solo un accampamento di fortuna per i senza casa. Juan Enciso, sindaco della località andalusa, eletto nelle file del Partido Popular di Aznar e che gode dell'appoggio diretto del governo di Madrid, ha difeso la sua decisione, citando le ottomila e cinquecento firme, circa un quinto degli abitanti della città, raccolte nella zona, in una petizione contro ogni nuovo insediamento di immigrati. La posizione dell'alcalde andaluso, finisce così per appoggiare esplicitamente l'idea dei razzisti che dopo aver cercato di eliminare gli immigrati del paese, chiedono che sia la legge a vietarne un nuovo insediamento. Nel governo c'è chi studia l'ipotesi di espropriare le aree su cui rialloggiare gli immigrati, mentre tutta la regione di Almeria è stata dichiarata zona di emergenza sociale. Anche se non bisogna dimenticare che le elezioni in Andalusia e in tutta la Spagna sono ormai alle porte, la xenofobia è diventata anche qui un terreno per possibili e pericolose derive della politica ufficiale che ritiene molto popolari le posizioni di esclusione dei diversi.