L’IMMIGRAZIONE IN ITALIA: CITTADINI OPPURE ETERNAMENRTE “EXTRACOMUNITARI”?

a cura di Maurizio Corte - Verona, 7 marzo 2007 
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La stampa partecipa alla costruzione dell’agenda degli argomenti trattati dall’opinione pubblica. Il suo ruolo è di farsi parte attiva e non di subire soltanto quanto la politica e le istituzioni impongono. L’uso dell’espressione “cittadini stranieri” non dà certo la cittadinanza alle persone di origine straniera, né conferisce loro diritti in più. Essa segna tuttavia, proprio attraverso il linguaggio, il distacco dal “potere”, dalle fonti istituzionali e dal loro lessico “burocratese” e “poliziese”. Proponiamo qui come abbiamo trattato sul quotidiano “L’Arena” di Verona i dati sulla presenza dei cittadini stranieri in Italia, forniti dal XII Rapporto dell’Ismu. Segue poi il testo e il titolo proposto dall’agenzia Ansa. Si noti, intanto, nell’articolo “trattato” titolo l’uso del termine “migranti” e la classificazione dell’argomento sotto “cittadini stranieri”. E si confrontino gli argomenti scelti e a cui nel corpo dell’articolo è stato dato più risalto rispetto a quanto proposto dall’agenzia di informazioni.

CITTADINI STRANIERI. Il 40% ha il diploma e il 12,5% la laurea. Irregolare il 19,4%
Migranti a quota 4 milioni Sono il 7% della popolazione, il 22% formato da minori

Milano. Sono quasi quattro milioni i cittadini stranieri immigrati in Italia, il 7% circa della popolazione. Sono giovani: più di uno su cinque è minorenne (21,9%). Hanno quindi una presenza crescente anche sui banchi di scuola, dove nell’anno scolastico 2005/2006 erano il 5%, rispetto al 2% segnato appena nel 2000. Quanto a istruzione, il 40% ha un diploma e il 14,5% la laurea. Più della metà lavora nei servizi. Ma quasi uno su cinque (19,4%) è irregolare.
Questi alcuni dei dati del XII Rapporto sulle migrazioni elaborato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), presentato ieri a Milano. Nel dettaglio, la presenza dei migranti risulta, agli inizi del 2006, composta da cittadini in regola con la legge per 3,012 milioni di persone, con un aumento di 1,2 milioni in più rispetto a tre anni prima. Le persone non in regola con la legge sono 760mila (+3,3%). I minori alla fine del 2005 erano 585mila. A livello occupazionale, c’è da notare che dai dati Inail di fine 2005 emerge che i cittadini di origine straniera sono oltre il 10% degli iscritti, pari a 1,7 milioni. Secondo l’Istat, invece, nel secondo 2006 erano 1,375 milioni. L’Inail stima poi una incidenza significativa tra le assunzioni fatte nel 2005: il 16% del totale. E tra i nuovi assunti il tasso delle persone straniere sale al 19%: 172.692 assunzioni di cittadini di Paesi fuori dell’Unione Europea e 27.802 di cittadini Ue.
Sul fronte abitativo, è un altro esempio, risalta l’aumento dei migranti proprietari di case (a metà del 2005 il 10,9% ha già concluso un acquisto). E non viene trascurato il tema della criminalità: la popolazione carceraria al 31 luglio del 2006 risulta composta da persone straniere - per lo più cittadini marocchini, albanesi, tunisini, romeni e algerini - che, va ricordato, spesso non possono godere di pene alternative come accade per i cittadini italiani. Secondo il rapporto Ismu, la popolazione di origine straniera è decuplicata nel corso degli ultimi 25 anni. Nel 2016 le persone immigrate in Italia potrebbero essere 7 milioni, con una crescita al 23-25% degli ultra 45enni (dal 14,3% attuale) e un corrispettivo calo di dieci punti della popolazione tra i 25 e i 44 anni.
Nel corso della presentazione del rapporto, organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, sono stati consegnati anche i Premi all’imprenditoria etnica 2007. A vincere, due donne, in occasione dell’Anno europeo per le pari opportunità per tutti.

IMMIGRAZIONE: 4 MLN STRANIERI IN ITALIA, 22% MINORI/ANSA
ISMU: REGOLARI OLTRE 3 MLN. NEL 2016 POTREBBERO ESSERE 7 MLN
(ANSA) - MILANO, 6 MAR - Sono quasi quattro milioni gli immigrati in Italia, il 7% circa della popolazione. Sono
giovani: più di uno su cinque è minorenne (21,9%). E hanno quindi una presenza crescente anche sui banchi di scuola, dove nell’anno scolastico 2005/2006 erano il 5%, rispetto al 2% segnato appena nel 2000. Quanto a istruzione, il 40% ha un diploma e il 14,5% la laurea. Più della metà lavora nei servizi. Ma quasi uno su cinque (19,4%) è irregolare.
Questi alcuni dei dati del XII Rapporto sulle migrazioni elaborato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), presentato oggi a Milano.
Nel dettaglio, la presenza degli immigrati risulta, agli inizi del 2006, composta da regolari per 3,012 milioni di persone, con un aumento di 1,2 milioni in più rispetto a tre anni prima. Gli irregolari sono 760mila (+3,3%). I minori alla fine del 2005 erano 585mila.
A livello occupazionale, c’è da notare che dai dati Inail di fine 2005 emerge che gli stranieri sono oltre il 10% degli iscritti, pari a 1,7 milioni. Secondo l’Istat, invece, nel secondo 2006 erano 1,375 milioni. L’Inail stima poi una incidenza significativa tra le assunzioni fatte nel 2005: il 16% del totale. E tra i nuovi assunti il tasso degli stranieri sale al 19%: 172.692 assunzioni di extracomunitari e 27.802 di neo-comunitari.
L’indagine approfondisce diversi aspetti della società, sottolineando tra l’altro il forte ritardo scolastico rispetto all’età che coinvolge gli studenti stranieri: rispetto al ritardo praticamente assente tra gli italiani, tra gli immigrati riguarda già il 10% degli allievi. Sul fronte abitativo, è un altro esempio, risalta l’aumento degli immigrati proprietari di case (a metà del 2005 il 10,9% degli extracomunitari ha già concluso un acquisto). E non viene trascurato il tema della criminalità: la popolazione carceraria al 31 luglio del 2006 risulta composta da stranieri, per lo più marocchini, albanesi, tunisini, romeni e algerini.
Secondo il rapporto Ismu, infine, gli elevati ritmi di crescita richiedono un’attenta riflessione. La popolazione straniera è decuplicata nel corso degli ultimi 25 anni. E nel 2016 gli immigrati in Italia potrebbero arrivare ad essere fino a 7 milioni, con una crescita al 23-25% degli ultra 45enni (dal 14,3% attuale) e un corrispettivo calo di dieci punti della popolazione tra i 25 e i 44 anni.
Nel corso della presentazione del rapporto, organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, sono stati consegnati anche i Premi all’imprenditoria etnica 2007. A vincere, due donne, in occasione dell’Anno europeo per le Pari opportunità per tutti. Si tratta di Luz Adriana Poveda Gutierrez, titolare della ditta Adriana Pulizie di Milano, e Luisa Zanetti, socia fondatrice della Cooperativa sociale Amelinc di Milano.


Verona, 7 marzo 2007

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