IL GIORNALISMO INTERCULTURALE:
UN MODO DIVERSO DI DARE LA STESSA NOTIZIA

a cura di Maurizio Corte - Verona, 30 giugno 2006
(torna alla scheda "Appunti di giornalismo interculturale")


Il Giornalismo interculturale è un giornalismo rispettoso della diversità, delle culture altre, delle persone di differente origine. Non è un giornalismo "buonista", ma si sforza di essere un "buon giornalismo" (si veda M. Corte, Comunicazione e giornalismo interculturale, Cedam, 2006 al sito http://shop.wki.it/CEDAM/Scheda.asp?IdPrd=10100&title=Comunicazione_e_giornalismo_interculturale).
Sull'orizzonte teoretico e valoriale del Giornalismo interculturale - che si rifà alla Pedagogia interculturale e alle ricerche sviluppate da Agostino Portera all'Università degli Studi di Verona - avremo modo di tornare. Vediamo qui, invece, una dimostrazione concreta, pratica di come si possa scrivere una notizia applicandovi una sensibilità interculturale. La notizia è una delle tante che giungono ai giornali durante l'estate e riguarda l'arrivo di migranti sulle coste siciliane. Ecco il testo dell'agenzia Ansa del 24 giugno e sotto come lo stesso testo è stato pubblicato il giorno successivo sul quotidiano L'Arena di Verona a cura di chi scrive questi "Appunti di Giornalismo interculturale". Va detto che la notizia non vive solo del testo, del linguaggio, del titolo che la sostanziano; ma si colloca in un certo contesto (foto, articoli vicini). Per la foto si è scelta un'immagine di arrivi di migranti sugli ormai noti barconi. Va anche ricordato che un "peso comunicativo" lo riveste la scelta dei temi trattati quando si parla di immigrazione, ma questo aspetto riguarda l'agenda degli avvenimenti a cui i media decidono di dare spazio.

Come sappiamo (si vedano le ricerche del Censis, Tuning into diversity, del 2002, di M.Corte, Stranieri e Mass media, Cedam, 2002 e Binotto-Martino, Fuoriluogo, Pellegrini Editore, 2004) l'immigrazione fa notizia quando è clandestina o si associa alla devianza e alla criminalità. L'intervento sui criteri di notiziabilità è di competenza dei vertici dei giornali e può essere influenzato con un'azione di formazione e di sensibilizzazione dei giornalisti; ma un buon inizio - a mio avviso - è già quello di rivedere, di riformare, il linguaggio. Il linguaggio, infatti - accanto alla scelta dei temi, alle routines redazionali e alla formazione dei giornalisti e degli operatori dell'informazione - è uno degli ambiti su cui praticare un approccio interculturale alla pratica giornalistica (si veda ancora M.Corte, Comunicazione e Giornalismo interculturale, Cedam, 2006).

Ecco il testo integrale dell'agenzia Ansa
IMMIGRAZIONE: NUOVA ONDATA SBARCHI SU COSTE SICILIANE/ANSA
OTTO ’ARRIVÌ IN MENO DI 24 ORE. A LAMPEDUSA CPT IN EMERGENZA (ANSA) - PALERMO, 24 GIU -  Otto sbarchi in meno di 24 ore, alcuni direttamente in porto a dispetto dei controlli antiimmigrazione; centinaia di clandestini approdati; il Centro di permanenza temporanea di Lampedusa ancora una volta al collasso: è l’ennesimo «assalto» alle coste siciliane quello che si è consumato oggi. Un bollettino che la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, impegnate su questo difficile «fronte», hanno cominciato a stilare dalle 4 del mattino, quando un barcone con 169 persone, tra cui 12 donne, è riuscito ad approdare direttamente nel porto di Lampedusa. Gli extracomunitari, apparsi particolarmente provati, hanno raccontato un viaggio drammatico: quattro giorni di traversata, senza cibo nè acqua. Un’odissea che ha reso necessario il ricovero temporaneo di alcuni di loro nel Poliambulatorio dell’isola per controlli medici. Poi è stata la volta di altri due gommoni: uno con 28, l’altro con 38 clandestini a bordo. Tra gli extracomunitari complessivamente anche 7 donne. A soccorrerli sono stati gli uomini della motovedetta CP282 della Guardia Costiera. Il quinto intervento l’ha coordinato la Guardia di Finanza che ha recuperato complessivamente 170 immigrati, imbarcati su due carrette del mare: tra loro dieci donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza. Ad avvistarli è stato un elicottero del comando aeronavale delle Fiamme Gialle e la nave «Spica» della Marina Militare.
   Nuovo intervento nel pomeriggio, a 34 miglia a Sud Est dell’isola: una motovedetta della Guardia Costiera, dopo la segnalazione di un rimorchiatore, ha soccorso una barca con 27 persone a bordo, tra cui due donne. Nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa, che ha una capienza massima di 190 posti, sono affluiti complessivamente nelle ultime ore oltre 500 extracomunitari. La Prefettura di Agrigento ha subito predisposto un piano per il trasferimento immediato del maggior numero di immigrati verso il Cpt di Crotone, con un ponte aereo scattato nel pomeriggio e proseguito durante la notte. Ma i clandestini, ormai, non si limitano a puntare solo verso Lampedusa; le loro rotte si spingono più a nord, verso le coste trapanesi. Un’ altra imbarcazione è stata infatti intercettata a 8 miglia a sud di Mazara del Vallo dalla motovedetta Cp 850 della Capitaneria: sul gommone viaggiavano  14 clandestini, tutti in buone condizioni. Gli immigrati, che hanno rifiutato il trasbordo, sono stati scortati in porto dalla Guardia Costiera.
   Sempre nel trapanese, nella maggiore delle Egadi, Favignana, i clandestini sono riusciti a sbarcare direttamente a terra. I carabinieri ne hanno rintracciati sei. Hanno raccontato di avere raggiunto l’isola a bordo di due piccole barche in vetroresina partite dal porto tunisino di Sfax e da Tripoli, anche se quest’ultima versione appare assai improbabile vista l’enorme distanza tra la località libica e l’arcipelago delle Egadi. Ma l’ondata di sbarchi non si è limitata alle coste siciliane: barche e gommoni con il loro carico di disperati hanno «punteggiato» tutto il basso Mediterraneo. Alle imbarcazioni giunte in Sicilia si sono aggiunte infatti quelle
approdate a Malta: tre solo nelle ultime ore, con una sessantina di extracomunitari in tutto.
   E mentre il «bollettino» degli sbarchi si aggiorna di ora in ora, gli uomini della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza continuano a scrutare i radar e a perlustrare il Canale di Sicilia, nella certezza che altri barconi sono in arrivo. L’ultimo, con una trentina di clandestini a bordo è stato avvistato in serata, a 50 miglia a sud di Lampedusa, da un elicottero della Guardia di Finanza.

Ecco il testo pubblicato dal quotidiano L'Arena, tagliato in alcune parti per adattarlo alla lunghezza fissata, ma soprattutto "rivisto" sul piano delle espressioni usate, con l’obiettivo di dare dignità di persone e di migranti… ai “clandestini” e ai “disperati” etichettati dall’agenzia Ansa.

Il titolo dell'articolo è: MIGRANTI. Il Cpt dell’isola è al collasso, e non è finita Lampedusa, altri arrivi / Più di 500 in poche ore

Palermo. Otto arrivi di migranti dal mare in meno di 24 ore sulle coste siciliane, alcuni direttamente in porto a dispetto dei controlli contro l’immigrazione clandestina; centinaia di persone approdate; il Centro di permanenza temporanea di Lampedusa ancora una volta al collasso per il sovraffollamento. È l’ennesima serie di arrivi sulle coste siciliane quella che si è consumata ieri.
Un bollettino che la Guardia Costiera e la Guardia di Finanz hanno cominciato a stilare dalle 4 del mattino, quando un barcone con 169 persone, tra cui 12 donne, è riuscito ad approdare nel porto di Lampedusa. I migranti, apparsi particolarmente provati, hanno raccontato un viaggio drammatico: quattro giorni di traversata, senza cibo nè acqua.
Poi è stata la volta di altri due gommoni: uno con 28, l’altro con 38 persone a bordo. Tra i migranti anche 7 donne. A soccorrerli sono stati gli uomini di una motovedetta della Guardia Costiera. Il quinto intervento l’ha coordinato la Guardia di Finanza che ha raccolto in tutto 170 migranti, imbarcati su due carrette del mare: tra loro dieci donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza.
Nuovo intervento nel pomeriggio, a 34 miglia a Sud Est dell’isola: una motovedetta della Guardia Costiera, dopo la segnalazione di un rimorchiatore, ha soccorso una barca con 27 persone a bordo, tra cui due donne. Nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa, che ha una capienza massima di 190 posti, sono affluiti nelle ultime ore oltre 500 migranti. La Prefettura di Agrigento ha predisposto un piano per il trasferimento immediato del maggior numero di persone verso il Cpt di Crotone, con un ponte aereo scattato nel pomeriggio e proseguito durante la notte.
Ma i migranti, ormai, non si limitano a puntare solo verso Lampedusa; le loro rotte si spingono più a nord, verso le coste trapanesi. Un’altra imbarcazione è stata infatti intercettata a 8 miglia a sud di Mazara del Vallo dalla motovedetta Cp 850 della Capitaneria: sul gommone viaggiavano 14 persone, tutte in buone condizioni. I migranti, che hanno rifiutato il trasbordo, sono stati scortati in porto dalla Guardia Costiera.
Sempre nel trapanese, nella maggiore delle Egadi, Favignana, un gruppo di persone è riuscito a sbarcare direttamente a terra. I carabinieri ne hanno rintracciate sei. Hanno raccontato di avere raggiunto l’isola a bordo di due piccole barche in vetroresina partite dal porto tunisino di Sfax e da Tripoli, anche se quest’ultima versione appare assai improbabile vista l’enorme distanza tra la località libica e l’arcipelago delle Egadi.
Ma la serie di arrivi non si è limitata alle coste siciliane: barche e gommoni con il loro carico di persone hanno «punteggiato» tutto il basso Mediterraneo. Alle imbarcazioni giunte in Sicilia si sono aggiunte infatti quelle approdate a Malta: tre solo nelle ultime ore, con una sessantina di persone in tutto.
 
Verona, 24 giugno 2006


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