Università di Venezia - Cà Foscari

Master Immigrazione


Relazione finale di stage



Contenuti





Parte A – Scheda conoscitiva


Ente dove si è svolto lo stage: CESTIM Centro Studi Immigrazione onlus
CESTIM Centro Studi Immigrazione onlus
via S.Michele alla Porta 3 - 37121 Verona
Tel. 0039-045-8011032 - fax 0039-045-8035075

info@cestim.i
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La prima schiavitù, è la frontiera. Chi dice frontiera, dice fasciatura, cancellate la frontiera, levate il doganiere, togliete il soldato, in altre parole siate liberi; la pace seguirà.
(Victor Hugo
)1


Si può leggere l’aforisma sull’home page del sito; ognuno di noi può interpretare liberamente il contenuto di questa dichiarazione; per me la frontiera é una condizione mentale, fisica, ideologica; talvolta può dare la sensazione di sicurezza, di stabilità ma purtroppo ci allontana dagli altri, crea sfiducia e sospetto; protegge il nostro territorio, la nostra proprietà, produce il potere ma determina anche rapporti di subordinazione, di gerarchizzazione.

Dove c’é libertà, c’é dialogo, comunicazione, scambio, partecipazione e solidarietà; la libertà non è soltanto il corollario della democrazia; la libertà è, soprattutto, la garanzia di condizioni di uguaglianza, di libero accesso alle risorse, di equa distribuzione della ricchezza, di riduzione dello stridente contrasto tra Nord del mondo industrializzato e Sud del mondo povero


<<L’esistenza del Terzo Mondo per il mondo industrializzato è scandalo, perché pone il problema non del concepire, ma del "riconcepire" l’altro, cambiando i "nostri occhi troppo abituati alla nostra vita">>.2


La frontiera e la mancanza della libertà, la violazione dei diritti umani, l’assenza di pace e gli squilibri economici internazionali sono considerati tra le cause dei processi migratori.

Soltanto la conoscenza approfondita del fenomeno migratorio può garantire l’elaborazione di strategie di intervento politico e sociale volte all’effettiva integrazione degli immigrati residenti in Italia, a superare pregiudizi e a ridimensionare paure irrazionali che hanno prodotto, sia a livello nazionale che europeo, politiche di controllo dell’ordine pubblico e della sicurezza alle frontiere.


Cestim, tramite il sito Cestim on line, offre informazioni e documentazioni sul fenomeno migratorio.

Mi sembra interessante riportare una delle presentazioni del sito, che si può facilmente recuperare, navigano in internet:


<<Cestim on line, sito di documentazione per una corretta rappresentazione degli attuali fenomeni migratori in Italia e nel mondo, creato da più di tre anni dal "Centro studi immigrazione" di Verona, si pone come guida attraverso i siti e i materiali più significativi in tema di immigrazione. Accanto alla segnalazione delle ultime novità immesse nel sito e degli eventi più recenti organizzati dal Cestim (convegni, seminari, corsi, manifestazioni ecc.), sono presenti numerose sezioni dedicate ai dati statistici sull’immigrazione in Italia e nel mondo, all’archivio completo di leggi, decreti e circolari sull’argomento, a schede bibliografiche a tema e links per la ricerca bibliografica, a materiali didattici per la comprensione dei fenomeni migratori, a schede informative sui paesi maggiormente interessati dalla migrazione verso l’Italia. È inoltre possibile l’accesso a schede tematiche dedicate al razzismo, all’intercultura, all’Islam, agli irregolari, alla criminalità, alla scuola, alla condizione abitativa, al lavoro, alle politiche sull’immigrazione e a molto altro ancora.>>3


Servizio: ricerca on line.


Progetto : Clandestini in Spagna.


La realtà dell’immigrazione osservata nell’ambito dello stage.

La ricerca on line presuppone lo studio dell’immigrazione tramite i media; l’immigrazione, pertanto, viene osservata, in maniera virtuale; è importante precisare che virtuale non è opposto a reale. L’oggetto virtuale è, comunque, esistente senza essere là, nel momento in cui lo raggiungiamo navigando in rete.

<<In questo senso, il virtuale è qualcosa che esiste potenzialmente, con possibilità di attualizzazione inventiva. A mio avviso il virtuale è assolutamente costitutivo dell'umano, poiché l'essere umano non vive semplicemente; vive anche in un mondo virtuale: il mondo del linguaggio, il mondo dell'organizzazione sociale complessa . …

Nella cybercultura ciò che è interessante è la messa in contatto di tutte le differenze e di tutte le eterogeneità. Perciò parlo di universalità senza totalità>>.4

L’analisi del fenomeno migratorio, nello spazio virtuale, pone delle questioni che sono strettamente correlate al problema della <<comunicazione globale>>; a seconda dell’assunto di partenza, la rappresentazione dell’immigrazione, attraverso lo strumento mediatico, può favorire o incidere nella costruzione o nella descrizione sociale della realtà migratoria attraverso i criteri di selezione dei documenti e delle informazioni (teoria dell'agenda setting); oppure l’immigrazione può essere percepita in base ai costrutti dell’opinione pubblica che si modifica, velocemente, in maniera positiva e/o negativa influenzata da spinte o forze emotive, strettamente connesse a notizie di cronaca e che vengono spesso rafforzate e/o amplificate dai mezzi di comunicazione (teoria della spirale del silenzio) ed infine, l’esposizione, nel corso del tempo, a determinate immagini virtuali dell’immigrazione influenza le persone e crea o peggio induce credenze, spesso pregiudiziali all’oggettività della valutazione e del giudizio sull’immigrazione (la teoria della coltivazione).5

Lo strumento informatico permette, tuttavia, la socializzazione di conoscenze che diventano accessibili a chiunque, ma soprattutto determina la formazione di una memoria collettiva6 su cui si può agire, in tempo reale, influenzando anche le dinamiche delle comunità virtuali.




ParteB



Descrizione dello svolgimento del progetto di stage


Lo stage è stato svolto presso l’abitazione della sottoscritta, con l’ausilio del PC e di Internet; è stato completamente autogestito, ancorché il piano delle attività sia stato debitamente approvato dal tutor aziendale (Dr. Matteo Danese) e dalla tutor universitaria (Dr. Flavia Favero).

I contatti con i tutors sono avvenuti via e-mail o mediante incontri diretti.

Il termine temporale per il completamento dello stage è slittato a causa di gravi problemi familiari; pertanto il calendario dell’attività è stato parzialmente modificato.


La ricerca, consistente nella rilevazione del maggior numero di informazioni, tramite lo strumento informatico, sull’immigrazione clandestina in Spagna si è sviluppata secondo i seguenti livelli di conoscenza:

1 – esplorativo (nell’ambito della navigazione informatica);

2 – interpretativo (analisi delle fonti);

3 – progettuale (elaborazione e sintesi della ricerca delle fonti).



Obiettivi raggiunti/obiettivi non raggiunti rispetto al progetto.

Metodologie osservate e/o sperimentate

Elementi innovativi osservati e/o sperimentati


E’ stato raggiunto l’obiettivo generale dell’acquisizione di competenza di ricerca attraverso internet e i suoi principali motori di ricerca: altavista- arianna – excite – google – in wind – jumpy – kataweb – libero – lycos – il trovatore – Virgilio – yahoo.

All’indirizzo http://www.searchenginessite.com/ si possono rilevare tutte le DIRECTORIES ITALIANE (l'ordine è alfabetico) di ricerca su Internet.

Il motore che offre maggiori opportunità e risorse è google.


Nell’attività di ricerca, tramite lo strumento informatico, la difficoltà maggiore consiste nell’individuare le parole chiavi ovvero i suggerimenti, per identificare nel web, le informazioni pertinenti all’oggetto dell’indagine.

Nello specifico, sono state utilizzati i seguenti termini o brevi frasi (in ordine alfabetico):

andalucia acoge, centri prima accoglienza clandestini in spagna, clandestini spagna sanatoria, Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo su una politica comune in materia di immigrazione illegale del 15.11.2001, dossier sin papel, espana legitimation inmigrantes, fenomeno migratorio in spagna, flussi migratori in spagna, immigrazione e spagna, inmigration en espana, inmigration polizon: sin papel, inmigration y sin papel, legitimation inmigrantes, legitimation inmigrantes espana, legitimation inmigrantes en espana, paper cittadinanza ai migranti in spagna, paper clandestini in spagna, paper diritti sociali agli immigrati in spagna, paper immigrazione irregolare in spagna, paper traffico migranti in spagna, paper traffico umano in spagna, ricerca sui sin papel, ricerche su clandestini in spagna, sanatoria immigrati clandestini in spagna, sanatoria in spagna, sin papel, sin papel en Murcia, siti sull'immigrazione in spagna, spagna, spagna immigrati clandestini sanatoria, spagna sanatoria clandestini.


E’ stato, inoltre, perseguito l’obiettivo specifico, ovvero la raccolta di materiale informatico sul problema dell’immigrazione clandestina in Spagna e successiva organizzazione delle informazioni rilevate.

E’ opportuno evidenziare che, nel caso della Spagna, diversamente da altri stati europei è molto difficile l’identificazione di <<paper>> sugli irregolari e sui clandestini; l’unico sito, infatti, che si occupa esaustivamente del problema dell’immigrazione in Spagna è   http://www.reicaz.es/extranjeria/ INMIGRACIÓN Y EXTRANJERÍA che è una fornita banca dati sulla legislazione e sulla giurisprudenza spagnola in tema di immigrati rifugiati e richiedenti asilo (a cura del Collegio degli Avvocati di Zaragoza); le notizie, pertanto, sono spesso frammentate ed enucleabili all’interno di altri contesti.


Risultati del progetto (ed indicatori utilizzati per valutare i risultati).


Sono stati perseguiti i risultati del progetto ovvero: produzione di un dossier cartaceo (stampa dei files) e di un dossier informatico (originariamente memorizzato su floppy disk, attualmente predisposto in maniera più organica su schede informative, mediante anche l’ausilio del <<collegamento ipertestuale>>), allegate alla presente relazione, sull’oggetto della ricerca.

Circa gli indicatori di verifica dei risultati sono stati individuati i seguenti:

1 – analisi quantitativa (in relazione al numero dei documenti rilevati);

2 – analisi qualitativa, riferita a variabili nominali (ad esempio clandestini, irregolari, sanatoria, statistiche);

3 – adeguatezza degli strumenti di ricerca al perseguimento degli obiettivi specifici (le informazioni raccolte sono significative per l’articolazione degli ambiti di studio sui clandestini spagnoli);

4 – livello di sperimentazione e/o di partecipazione diretta nello svolgimento della ricerca, con acquisizione di esperienza formativa al termine dello stage, da spendere anche in altri ambiti conoscitivi (uso strumento informatico – comparazione della fonte tradizionale scritta con la fonte informatica – capacità di analisi del linguaggio di informazione on line e comparazione con il linguaggio mediatico dei mass-media).


McLuhan, nel suo <<Capire i media>>, aveva ipotizzato la distinzione tra media caldi e freddi, ovvero tra quelli ad alta partecipazione e quelli a bassa partecipazione:

<<… medium freddo, secondo McLuhan, era quel tipo di modello di comunicazione a bassa definizione, cioè un po' rarefatto e che, per sua natura, invita l'ascoltatore a introdursi dentro l'informazione in modo da poterla metabolizzare come propria. …

Il mezzo caldo, invece, è il mezzo che satura i nostri sensi e che quindi accettiamo come altro da noi; non facilita un nostro apporto percettivo con esso, lo contempliamo ma non ne fruiamo, diciamo, attraverso il nostro sistema percettivo in profondità… >>.7

Partendo dal presupposto che al medium caldo corrisponde lo sviluppo della società (es. tra i primi media caldi ci sono l’alfabeto, la nascita della stampa con Gutenberg ecc.), il www. può facilmente essere annoverato tra i media caldi.

Ma l’informazione non basta: essa dev’essere opportunamente inserita nel contesto di riferimento ed elaborata sino a renderla significativa. La realtà non dev’essere quella che gli altri ci fanno conoscere, dev’essere soprattutto consapevole e cosciente in quanto assunto fondamentale di ogni sistema democratico.

A questo proposito è interessante la seguente affermazione di Ferrarotti: "la verità non è mai data da una sequenza di fatti, per quando accertati e accreditati […] La verità è significativa e pienamente raggiunta e quindi in grado di aiutare la comprensione delle situazioni umane globali solo nella misura in cui i fatti a cui si riferisce sono organizzati e, per così dire, decantati e fatti parlare all'interno di un quadro di riferimento condiviso da un dato gruppo umano". 8







Parte C



Osservazioni personali sull’esperienza effettuata

Connessioni, riflessioni, considerazioni: confronti fra spunti teorici (emersi nel Master) ed esperienza pratica dello stage.


Dal punto di vista formativo, lo stage si è configurato come ricerca personale, da <<autodidatta>>. Non poteva del resto essere diversamente, considerato che la sottoscritta lavora oramai dal 1990 presso un’istituzione scolastica.

La scelta di un’esperienza diversa, magari lo svolgimento di uno stage all’interno di una struttura associativa di o per immigrati, sarebbe stata inconciliabile con il lavoro.


Il <<www>>, chiave di accesso al <<villaggio globale>> digitale, ha permesso un ulteriore analisi/approfondimento degli spunti teorici emersi nel Master:

1) la globalizzazione:

è utile, a questo proposito la classificazione, di Domenico De Masi, sociologo del lavoro, sui vari tipi di globalizzazione:

<< la globalizzazione di cui si parla oggi è l'esito di una perenne tendenza umana ad esplorare e poi colonizzare tutto il territorio. Domenico De Masi ha individuato dieci principali diverse forme di globalizzazione. La prima forma di globalizzazione consiste nella progressiva scoperta del pianeta e dell'universo per conoscerlo. Una seconda forma di globalizzazione consiste nello scambio di merci entro un raggio sempre più esteso. Una terza forma di globalizzazione consiste nell'assoggettare militarmente i popoli limitrofi e poi i popoli più lontani fino a comprendere l'intero pianeta. Una quarta forma di globalizzazione consiste nell'invadere tutti i mercati con le proprie merci. Una quinta forma di globalizzazione consiste nell'espandere il raggio di azione dei propri capitali e della propria moneta. Una sesta forma di globalizzazione consiste nello spostare le proprie strutture produttive in regioni sempre più lontane creando multinazionali che scavalcano i poteri dello Stato. Una settima forma di globalizzazione consiste nell'invadere il mondo con le proprie idee. Una ottava forma di globalizzazione consiste nel creare organismi internazionali per regolare super partes le politiche dei singoli Paesi.  La nona forma di globalizzazione consiste nella predisposizione delle grandi imprese nel mitigare, attraverso accordi e scambi internazionali, la pericolosa fluidità della competizione globale.La decima forma di globalizzazione è quella sostenuta dai supporti dell'informatica e della telematica>>.9

L’immigrazione è un fenomeno sociale globale perché coinvolge tutti gli ambiti della società di partenza e di arrivo.

Sono, inoltre, palesi i nessi tra la formazione del mercato del lavoro mondiale e le migrazioni internazionali. Dal punto di vista economico è opportuno parlare di <<mondializzazione>>, anziché di <<globalizzazione>>.

2) Le cause dell’immigrazione:

- cause belliche, etniche, religiose, politiche;

- effetti del colonialismo e del neocolonialismo sull’incapacità dei paesi del <<terzo mondo>> di decollare economicamente;

- cause demografiche;

- cause economiche (la speranza di vita alla nascita, l’ incidenza della mortalità infantile, l’alimentazione, l’assistenza sanitaria, l’analfabetismo).

3) Le dinamiche migratorie europee, con riferimento alla Germania, alla Francia, alla Svizzera, al Belgio e all’Italia.

Nei paesi del Nord Europa, originariamente, l’immigrazione è stata concepita funzionale all’economia; ad essa è, inoltre, corrisposto una specifica politica di naturalizzazione e di acquisizione della cittadinanza giuridico-formale. Nel Sud Europa, in particolare Italia e Spagna, l’immigrazione è stata connotata, spesso, dall’ingresso di clandestini o da avvenimenti di carattere emergenziale internazionale (Albania, Ex Jugoslavia, Curdi ecc.) a cui è corrisposto l’assenza, quasi assoluta, di procedure burocratiche per la naturalizzazione ai fini dell’accesso alla cittadinanza.

4) L’armonizzazione delle politiche dell’UE, in materia di immigrazione ispirate negli ultimi anni a logiche di controllo e di sicurezza, soprattutto dopo Schengen.

Un interessante approfondimento è l’analisi degli atteggiamenti dei paesi accoglienti, nei confronti degli immigrati, così come risulta nelle schede tematiche della Fondazione Internazionale Lelio Basso, sul lavoro delocalizzato e diritti di cittadinanza. Sembra rilevante, ai fini dell’identificazione della reazione, il paese d’origine dell’immigrato.

<<La paura nei confronti degli immigrati si lega a tre tipi di conseguenze possibili per i cittadini del paese ospite: perdita di identità culturale, minaccia per l’occupazione, minaccia per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone>>.10

5) I diritti degli immigrati: sociali, sanitari, cittadinanza, di voto ecc.

<<Dal punto di vista sociale, è evidente che la permanenza nella realtà ospitante richiede allo straniero di percorrere un secondo processo di socializzazione, o forse, meglio, di cittadinizzazione, ovvero di progressiva acquisizione e interiorizzazione degli elementi socio-culturali, relazionali, economici e istituzionali che caratterizzano la società di arrivo>>11.


Solo la regolarità, all’interno di un territorio, permette la visibilità dell’immigrato e la cittadinanza garantisce la reciprocità dei diritti e dei doveri.


Infine il grido disperato di un <<invisibile>>, in questa delicata poesia, dà voce all’umanità informe di persone che noi chiamiamo <<clandestini>>:




I CLANDESTINI

CLOPIN

Noi siamo gli stranieri
I clandestini
Noi uomini e donne

Soltanto vivi
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

Noi siamo gli stranieri
I clandestini
Noi uomini e donne
Di povertà
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

Noi siamo più di mille
Noi la città incivile
Per dieci diecimila
Per cento centomila
Noi siamo i tuoi milioni
E noi ci avviciniamo
A te
A te

Noi siamo gli stranieri
I clandestini
Noi siamo quel niente
Che conta zero
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

Noi siamo il formicaio
Che é sotto la città
Tu, uomo, dove sei?
Il mondo non é qua
Ma é qua che cambierà
E si mescolerà
E ricomincerà
Da qui

Noi siamo gli stranieri
I clandestini
Noi uomini e donne
Soltanto vivi
Noi siamo gli sconfitti
Battuti e vinti
E se noi perdiamo
Perdiamo niente

E niente é niente
Non conta niente

Noi siamo chi non ha
L'immunità
Nel mondo noi siamo
La nullità
Noi siamo figli e madri
E padri e figli

Noi siamo gli stranieri
I clandestini
Noi siamo gli esclusi
E gli abusivi

Noi siamo gli stranieri
Del mondo intero
Dovunque noi siamo
Noi siamo fuori
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo

Noi siamo gli stranieri
I clandestini
Noi uomini e donne
Soltanto vivi
O Notre Dame
E noi ti domandiamo
Asilo Asilo
Asilo Asilo



Allegati:

1 - Progetto di stage;

2 – e-mail alla Dr. Flavia Favero del 05.08.02;

3 – e-mail al Dr. Matteo Danese del 16.08.02;

4 – e-mail al Dr. Matteo Danese del 27.08.02;

5 – e-mail alla Dr. Flavia Favero del 31.08.02;

6 – e-mail al Dr. Matteo Danese del 04.01.03;

7 – e-mail alla Dr. Flavia Favero del 04.01.03;

8 – n. 10 schede sui Clandestini in Spagna;

9 - autocertificazione ore di stage.


La sottoscritta fa presente di essere in possesso di copia del Progetto di Stage, debitamente firmato da Dr. Flavia Favero e Dr. Matteo Danese.




F.to Maria Domenica Campagnolo



Cittadella, 4 gennaio 2003


spagna-relazione-stage.doc

1http://www.cestim.org/



2Alì dagli Occhi Azzurri Una profezia di Pier Paolo Pasolini di Peter Kammerer su http://www.imageuro.net/mediaterraneo/archivio/gru/camm.htm



3http://www.storia900bivc.it/pagine/attual/varie/cestim.html



4Pierre Levy, "La comunicazione in Rete? Universale e un po' marxista", Milano, 20.11.1997 su

http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/l/levy03.htm



5http://www.globalizzazione2000.it/Approcci%20teorici%20sulla%20globalizzazione.htm



6Pierre Levy, "La comunicazione in Rete? Universale e un po' marxista", Milano, 20.11.1997 su

http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/l/levy03.htm



7Intervista a Gianpiero Gamaleri, membro del cda Rai, "McLuhan, un umanista nel villaggio globale" su

http://www.repubblica.it/online/internet/mediamente/gamaleri/gamaleri.html



8IL FALSO NELL'INFORMAZIONE di Alessandro Boscaro su http://www.geocities.com/CapitolHill/8340/gepart13.htm



9http://www.globalizzazione2000.it/Approcci%20teorici%20sulla%20globalizzazione.htm



10http://www.solidea.org/Aree/Diritti/DUDC/Documenti/Sk-Lavoro.PDF



11In Immigrati: riconoscimento, partecipazione e percorsi di cittadinanza
di Adel Jabbar su http://www.lettere.unipd.it/intercultura/ricerca/cittainter/articoli/I/jabbar.htm



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