AZIONE COMUNE 2000

 

 

Rapporto finale

 

Progetto finanziato da:

Unione Europea e Ministero dell’Interno.

 

Le attività del progetto sono realizzate dal Consiglio Italiano per i Rifugiati in qualità di ente capofila in coordinamento con altri nove enti:

Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (Acli), Caritas, Casa dei Diritti Sociali (CDS), Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo (Cies), CISL, CTM-Movimondo, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei), Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS), Unione Italiana del Lavoro (UIL).

L’Acnur svolge una funzione di valutazione e monitoraggio del progetto.

 

 

 

Obiettivi del progetto

 

 

Risultati da raggiungere secondo progetto

 

         

 

Descrizione del progetto

 

"Azione Comune 2000" è stato il primo tentativo strutturato e coordinato di porre in essere in Italia un modello di accoglienza altamente qualificata per profughi, richiedenti asilo e rifugiati di qualsiasi provenienza. Tale accoglienza, oltre a garantire sicurezza e dignità ai beneficiari, ha cercato di favorire la realizzazione concreta di ogni singolo progetto di vita, sia esso di rimpatrio o di inserimento in Italia.

 

A.   Struttura del progetto

 

 

Il potere decisionale nell’ambito del progetto è stato gestito da un organo collegiale, il Coordinamento, costituito da almeno un rappresentante di tutti i partner. Tale organo ha mantenuto un costante controllo su tutte le attività poste in essere dal progetto attraverso riunioni mensili. Il coordinamento ha potuto contare sulla partecipazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e della Divisione Generale Servizi Civili del Ministero dell’Interno. A partire dall’inizio del progetto 2000, per evitare possibili problemi nel coordinamento di tante e tali realtà, è stato creato anche un Coordinamento ristretto, formato da Cir, Ics e Cds, con la partecipazione dell’Acnur, con funzione propulsiva e di indirizzo di fronte al Coordinamento. Quest’organo grazie proprio alle sue dimensioni ristrette ha potuto presentare proposte sull’attuazione del progetto decise poi all’interno dell’organo collegiale.

Il Cir fin dal progetto del 1999 ha istituito una Segreteria del coordinamento al fine di armonizzare e rafforzare la dimensione di rete tra i partner del progetto. La Segreteria ha mantenuto i contatti con i finanziatori del progetto; ha redatto relazioni quindicinali sullo svolgimento delle attività da far circolare tra i partner e rapporti bimestrali da inviare alla Commissione Europea  è stata la principale referente per le questioni amministrative; ha verificato gli standard di accoglienza attraverso visite ai centri di accoglienza.

 

 

La Banca Dati Posti, curata dall'ICS di Trieste, ha gestito un servizio volto a far incontrare la domanda e l’offerta delle disponibilità alloggiative. Le caratteristiche oggettive di ogni centro  di accoglienza e delle persone bisognose di assistenza sono state prese in considerazione al fine di trovare la soluzione migliore per ogni profugo, rifugiato o richiedente asilo. A questo scopo è stato assolutamente necessario predisporre servizi specifici in centri appositi, per minori non accompagnati e malati post-ospedalizzati.

 

La Banca Dati Servizi, curata dalla CDS, ha offerto, inoltre, un'attività di monitoraggio, verifica e supporto all'assistenza fornita ai beneficiari del progetto all'interno dei centri, oltre che un servizio di scambio e aggiornamento di informazioni a livello nazionale ed internazionale nel settore.

Ha stabilito contatti con un gran numero di istituzioni, organizzazioni ed ong impegnate nell’ambito della protezione dei rifugiati, al fine di mantenere rapporti regolari con tali realtà, aggiornarle e coinvolgerle nello svolgimento del progetto.

 

Il Cies ha offerto servizi di mediazione culturale ed interpretariato. L’intervento di mediatori ed interpreti nei centri di accoglienza si è rivelato fondamentale al fine di coinvolgere i rifugiati nell’assistenza fornita, evitare incomprensioni con gli operatori dei centri e facilitare la comunicazione.

I mediatori culturali sono di lingua e cultura madre ed appositamente formati.

 

Il CTM ha fornito assistenza alloggiativa nella propria struttura di accoglienza presso Lecce a minori non accompagnati e ha assicurato agli ospiti del centro un’ampia gamma di attività trasversali, favorendo i ricongiungimenti familiari, realizzando rimpatri assistiti, incentivando l’educazione scolastica e organizzando attività sportive e ricreative.

 

B.   Accoglienza offerta

Azione Comune ha attivato 31 differenti strutture di accoglienza in dieci regioni italiane. La maggior parte dei centri era costituita da piccole realtà (spesso appartamenti). In questo modo si è resa possibile una prima integrazione con l'ambiente sociale circostante, evitando quelle tensioni che accompagnano la creazione di grandi agglomerati che si trasformano in quartieri ghetto per stranieri in Italia.

 

Tabella I 

Estensione territoriale di "Azione Comune 2000"

Regione

Partner

Città

 

ICS - Ass. "Facciamo pace"

Borgaro

 

 

Alpignano

 

 

Rivalta

Piemonte

ICS - Comitato cittadino di solidarietà con le popolazioni della ex-Yugoslavia

Ivrea

 

FCEI

S.Marzano Oliveto

 

FCEI

Monteforte Irpino

Campania

ICS - Arci

Limatola

 

ICS - Caritas Siena

Siena

 

ICS - Comitato "Mondo senza frontiere"

Siena

 

ICS - Arci

Borgo S. Lorenzo

 

ICS - Arci

Greve in Chianti

 

ICS - Arci

Pisa

Toscana

ICS- Arci

Fucecchio

 

ICS - Arci

Ugnano

 

ICS - Arci

Calenzano

 

ICS - Arci

S. Casciano

 

ICS- Arci

Tregozzano

 

ICS

Cormegliana

 

ICS

Comeana

 

ICS- Arci

Arezzo

Emilia Romagna

UIL

Rimini

Lazio

CDS

Nettuno

 

FCEI

Velletri

 

ICS

Cormons

 

ICS

Trieste

Friuli Venezia Giulia

ICS - Network of local associations

Udine

Puglia

Acli

Monopoli

 

FCEI

Bari

Veneto

ICS - Comitato "Pace Accoglienza"

Schio

Lombardia

ICS - Municipality Cremona

Cremona

Basilicata

FCEI

Rapolla

 

 

 

Alcuni partner (CIR, FCEI, CARITAS,CISL) hanno operato all’interno del progetto attraverso la formula, decisamente innovativa, dei contributi alloggio, la quale prevedeva che fossero gli stessi beneficiari ad attivarsi per trovare una soluzione alloggiativa (appartamento o stanza in affitto) e a proporla all'ente erogatore. Quest'ultimo, previa analisi del progetto individuale, aveva il compito di coprire le spese di vitto e alloggio per un periodo limitato e in modo decrescente, al termine del quale l'interessato doveva essere in grado di provvedere autonomamente alle proprie necessità. In marzo il Coordinamento ha approvato un documento sui criteri per l’erogazione dei contributi alloggio al fine di stabilire procedure univoche per l'utilizzo di tale strumento innovativo nell'ambito del progetto, così come sono stati stabiliti limiti temporali per l’assistenza nei centri, sempre contemperati dall’analisi del caso individuale.

 

Tabella II

Numero delle persone assistite nei centri di accoglienza e con i contributi alloggio dal 1 gennaio al 31 dicembre 2000.

Partner

numero di persone assistite

          centri di accoglienza

ACLI

33

CDS

100

Fcei

62

ICS

488

CTM

191

UIL

104

totale

978

           contributi alloggio

Cir

308

Caritas

163

Fcei

63

Cisl

108

totale

642

TOTALE

1620

 

 

C.   Attività trasversali

Allo scopo di fornire un'accoglienza di alta qualità in grado di determinare e potenziare le capacità dei singoli beneficiari sono state offerte loro delle attività trasversali, svolte sia all'interno che fuori dai centri di Azione Comune, a beneficio anche di coloro che non potevano o non volevano esservi accolti.

All’interno dei Centri è stata offerta ai rifugiati un’intensa attività di sostegno sociale, legale, medico e psicologico.

La tipologia delle attività espletate è dipesa anche dalle caratteristiche dei centri. In generale, però, le attività svolte sono state: realizzazione di corsi di lingua italiana; inserimento scolastico dei minori in età di obbligo scolastico; sostegno alla scolarizzazione, orientamento sociale; avvio al lavoro; assistenza sanitaria, erogata attraverso l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale.

 

Tabella III

Attività trasversali realizzate nei centri di accoglienza

     

Partner

Beneficiari

ACLI

33

CDS

100

Fcei

62

ICS

488

CTM

191

UIL

104

totale

978

 

 

Nell’ambito del progetto «Azione Comune» sono state realizzate attività trasversali anche al di fuori dei centri di accoglienza. Infatti alcuni partner hanno offerto servizi di consulenza ed orientamento a rifugiati non ospitati nei centri di «Azione Comune 2000». In particolare, ai beneficiari sono stati offerti servizi di orientamento sociale e legale o mediazione culturale attraverso gli “sportelli” gestiti dai diversi partner presso le rispettive sedi centrali o attraverso altri uffici sul territorio italiano. E’ tuttavia impossibile quantificare con esattezza il numero preciso dei beneficiari. Dai rapporti delle organizzazioni partner del progetto è emerso che il numero complessivo di quanti hanno usufruito delle attività trasversali è di oltre quindicimila unità, per quanto non è da escludere che le persone che hanno beneficiato di diversi servizi siano state conteggiate più volte. Ad ogni modo il numero effettivo dei beneficiari è sicuramente superiore all’obiettivo previsto all’inizio del progetto (v. sopra).

 

 

D.   Categorie vulnerabili

     In alcuni casi le attività trasversali hanno assunto caratteristiche peculiari, dovute alla particolarità dei beneficiari della medesima (v. tabella IV).

 

Tabella IV

Stato legale dei beneficiari del progetto.

stato legale

numero di persone

Sfollati

514

Richiedenti asilo

327

Rifugiati

224

Minori rifugiati non accompagnati

191

Altro (ricongiungimenti familiari, cure mediche…)

85

totale

1341

 

 

4. Risultati raggiunti dal progetto

 

1)      iniziale accoglienza in centri collettivi di dimensioni medio-piccole,

2)      successiva sistemazione in unità parzialmente indipendenti,

3)      sostegno verso un percorso di integrazione abitativa attraverso l’erogazione dei contributi alloggio,

4)      autonomia completa: l'individuo, con uno status legale definitivamente accertato e un lavoro regolare, raggiunge la sua indipendenza dall’assistenza (v. tabella V).

 

 

Tabella V

Uscite dai centri del progetto.

motivi

numero di persone

inserimento alloggiativo

91

inserimento lavorativo

161

ricongiungimento familiare

89

trasferimento ad altro progetto

62

rimpatrio

31

allontanamento spontaneo

49

altro (soluzione autonoma)

204

totale

687

 

 

Tabella VI

Principali paesi di provenienza dei beneficiari del progetto.

 

Paesi di provenienza

Numero di persone

Kosovo

719

Iran

216

RDC

153

Iraq

153

Regione balcanica

136

 

 

5.  Descrizione delle modalità con cui è stata garantita la visibilità del progetto

 

 

 

6. Valutazione interna e controllo di qualità del progetto.

 

     Uno dei compiti della Segreteria costituita dal Cir è stato quello di effettuare visite ai centri di accoglienza per controllare e testimoniare lo svolgimento delle attività del progetto. Tale esperienza ha reso possibile comparare risultati ottenuti, metodi di lavoro e valutare l’efficacia globale del progetto. Si è ritenuto necessario verificare il tipo di accoglienza offerto dai vari centri predisposti nell’ambito del progetto. Sono stati visitati praticamente tutti i centri di accoglienza del progetto. Per tale controllo sono stati predisposti degli indicatori il più possibile oggettivi: igiene e pulizia, sicurezza, predisposizione dell’assistenza legale e sociale di base, organizzazione delle attività trasversali.