Demografia e immigrazione
Replacement Migration: Is it A Solution to Declining and Ageing Populations ?


Population Division - Department of Economic and Social Affairs - United Nations Secretariat *www.un.org/esa/population/publications/migration/migration.htm

Francesco Ciafaloni
La demografia, se non la si trasforma in una struttura di servizio del nazionalismo, è più interessante di un giallo, con l'aggiunta di essere anche vera. Le proiezioni demografiche, come tutte le proiezioni, restano più interessanti di un giallo, ma rientrano anche loro, ovviamente, come genere letterario, nella fiction: una fiction particolare, però, perché è fondata su ipotesi dichiarate e consente quindi di capire che cosa è possibile (magari in una ampia gamma di variazioni) e che cosa assolutamente non lo è.
Questo opuscolo del Segretariato delle Nazioni unite è di un travolgente interesse non perché ci dica cosa avverrà, ma perché ci ricorda che cosa assolutamente non potrà avvenire. Per esempio: bloccare l'immigrazione o mantenere immutato il tasso di dipendenza.
Si tratta naturalmente di dati, nei particolari e per i singoli paesi, tutti criticabili. Esiste per esempio una critica dettagliata delle stime dell'Onu dell'andamento della popolazione in Nordafrica e Medioriente.
Ma qui si tratta di cose enormi. Tento di dare un'idea di cosa intendo, forzando naturalmente molto la ricchezza del testo.
Per mantenere costante la popolazione del 1995 fino al 2050 ci vorrebbero (ci vorranno, in effetti) 13 milioni di immigrati circa in Italia, quasi 18 in Germania, più di 17 in Giappone, quasi 28 nella Federazione russa, 47,5 milioni nell'Unione europea. Questo vuol dire, per l'Italia, 235.000 persone l'anno: cioè, più o meno quelli che realmente entrano, il doppio di quelli che il governo più aperto che abbiamo avuto ha ammesso che dovessero entrare. E se volessimo mantenere invariata la popolazione attiva, tra i 14 e i 64 anni? Allora si arriverebbe a quasi 20 milioni in Italia, 25 in Germania, 33 in Giappone, quasi 80 nell'Unione europea. E se volessimo mantenere costante il rapporto tra la popolazione attiva e quelli dai 65 in su? Accidenti! Allora si finirebbe a 119 milioni in Italia, 188 in Germania, 257 nella Federazione Russa, più di 700 milioni nell'Unione europea, quasi 600 milioni negli Stati uniti, più di 5 miliardi in Corea meridionale.
Eh, no! Non ce ne sono abbastanza. Invecchieremo di sicuro, salvo catastrofi che mandino i vecchietti rapidamente a guardare l'erba dalla parte delle radici. Ma, siccome dio sta nei particolari, spesso e soprattutto quando si tratta di numeri, conviene scaricare l'opuscolo dal sito dell'Onu e divertirsi.