da "La Repubblica"

del 13 Luglio 2000

Mancino: più immigrati

L'appello di Violante: "Chi va con le lucciole le sfrutta, puniamolo"

Per il presidente del Senato è necessario "triplicare gli ingressi". Berlusconi: flussi, no a nuovi decreti

di GIOVANNA CASADIO - ROMA -

Per il presidente del Senato, Nicola Mancino è indubbio che di immigrati ne serviranno di più. Almeno il triplo, dice citando uno studio dell'Onu. Ma sulla piaga dell'immigrazione povera rappresentata dalla "schiavizzazione sessuale di molte migliaia di giovani donne", è il presidente della Camera, Luciano Violante a condurre ieri l'affondo. "Dal punto di vista civile deve levarsi forte una denuncia che faccia capire che non c'è alcuna differenza tra chi schiavizza e chi usa sessualmente queste donne. Sono comportamenti affini e complementari", afferma Violante. Clienti e sfruttatori vanno quindi messi sullo stesso piano per battere l'inferno della tratta delle schiave e il racket della prostituzione sempre più in mano alla criminalità straniera. La questione immigrazione chiama ieri i rappresentanti delle istituzioni e i politici a un confronto serrato e talvolta aspro, dopo l'annuncio che la quota di 63 mila ingressi di nuovi extracomunitari per il 2000 è stata pressocché esaurita in sei mesi. Il Nordest soprattutto continua a chiedere manodopera straniera e riapre il fronte della polemica su chi deve decidere le quote (le Regioni oppure a livello nazionale), mentre il ministro della Solidarietà sociale, Livia Turco non esclude la possibilità di ritoccare il numero degli ingressi con un nuovo decreto sui flussi. Ipotesi a cui il Polo si oppone decisamente. "Non sono d'accordo perché dubito che i numeri emersi sull'immigrazione siano quelli che fotografano la realtà della presenza di extracomunitari in Italia. E poi perché l'immigrazione è sì una risorsa ma deve essere commisurata alla realtà di accoglienza del nostro paese", afferma Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia non può tuttavia ignorare le esigenze degli imprenditori. Aggiunge perciò che "devono essere le singole regioni, conoscendo le proprie economie, a comunicare e concordare con il governo centrale il numero di immigrati". An poi chiede "un giro di vite" e accusa il governo di progettare una politica di ulteriore arrendevolezza. "Bastano e avanzano 63 mila ingressi", per Maurizio Gasparri, vice capogruppo di Alleanza nazionale alla Camera. Pier Ferdinando Casini, il leader del Ccd insiste nel rispetto delle regole, d'accordo con il segretario del Cdu, Rocco Buttiglione che dichiara: "Si è fatta un cifra per la quota di immigrati che può entrare nel nostro paese quest' anno, e deve rimanere tale". Il presidente di Confindustria Antonio D'Amato ribadisce ieri in un'intervista al Tg1 che l'immigrazione è certamente un elemento importante di un'economia in via di sviluppo. "Non si può però non considerare con una certa amarezza la divaricazione in Italia tra un Nord che ha una grande domanda di lavoro e un Sud che ha una grande offerta di lavoro". E se il Viminale esclude per ora un nuovo decreto sui flussi, ha però convocato per domani una commissione ad hoc governo-Regioni mentre martedì prossimo di dati e iniziativa politica si parlerà del corso di un vertice tra i ministri competenti. Il ministro dell'Agricoltura Pecoraro Scanio intanto invita le Regioni a indicare le quote aggiuntive d'immigrati regolari". Mancino e Violante ieri sono intervenuti al convegno internazionale che si svolge a Roma organizzato dall'Agenzia per il Giubileo su "Migrazioni. Scenari per il XXI secolo". Nella scaletta del convegno, spetta quindi a economisti e demografi insistere sul regolamento dei flussi. E il commissario per la Giustizia e gli Affari interni della Ue, Antonio Vitorino parla della necessità di un coordinamento europeo per la politica dei flussi. Il presidente del Senato, Mancino afferma che, se opportunamente regolate, le immigrazioni possono giovare all'economia e che non se ne può fare solo una questione di ordine pubblico, così come "illusorie si sono rivelate le politiche di stop assoluto". "Il valore economico del traffico di essere umani (dallo sfruttamento dei minori alla vendita di organi e alla tratta di donne) ha superato nel mondo il valore del traffico di droga", è l'analisi dell'economista Stefano Zamagni. Ma il monito di Violante sulla prostituzione è criticato da più parti. "È moralistico equiparare clienti e favoreggiatori e non aiuta a combattere un fenomeno in espansione", replica la forzista Tiziana Maiolo.