Processo verbale del 15/01/2004 - Edizione provvisoria

Politica comune di controllo delle frontiere

P5_TA-PROV(2003)0029

A5-0419/2003

Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio in vista del Consiglio europeo di Salonicco sullo sviluppo di una politica comune in materia di immigrazione illegale, di introduzione clandestina e tratta di esseri umani, di frontiere esterne e di rimpatrio delle persone soggiornanti illegalmente (COM(2003) 323 - 2003/2156(INI))

Il Parlamento europeo,

-       vista la comunicazione della Commissione (COM(2003) 323),

-       visto il piano per la gestione delle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea, approvato dal Consiglio (Giustizia e Affari interni) il 13 giugno 2002,

-       viste le conclusioni del Consiglio europeo del 21 e 22 giugno 2002 (Siviglia) sulla attuazione progressiva di una gestione coordinata e integrata delle frontiere esterne,

-       viste le conclusioni del Consiglio europeo del 19 e 20 giugno 2003 (Salonicco) sull'elaborazione di una politica comune in materia di immigrazione illegale, frontiere esterne, rimpatrio degli immigranti clandestini e cooperazione con i paesi terzi,

-       viste le conclusioni del Consiglio europeo del 16 e 17 ottobre 2003 (Bruxelles),

-       viste la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma di assistenza finanziaria e tecnica ai paesi terzi in materia di migrazione e asilo (COM(2002) 355) e la posizione del Parlamento europeo del 4 dicembre 2003 in materia(1),

-       viste la proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1683/95 che istituisce un modello uniforme per i visti e la proposta di regolamento del Consiglio recante modifica del regolamento (CE) n. 1030/2002 che istituisce un modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi (COM(2003) 558),

-       visti l'articolo 47, paragrafo 2 e 163 del suo regolamento,

-       vista la relazione della commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni (A5-0419/2003),

A.       considerando che la lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, alla tratta di esseri umani e al commercio di droghe fa della sicurezza interna una delle priorità dell'Unione europea,

B.       considerando che il risultato dei lavori della Convenzione europea ha sottolineato chiaramente il ruolo dell'Unione nel garantire la sicurezza interna ed esterna, non da ultimo mediante l'introduzione graduale di un regime integrato di protezione delle frontiere ai confini esterni, e che il ruolo del Parlamento europeo in questo contesto viene nettamente rafforzato,

C.       considerando che una lotta efficace contro la tratta degli esseri umani, ad esempio chiamando in causa la responsabilità dei profittatori che si arricchiscono con questo traffico, rappresenta un primo passo nella lotta contro l'immigrazione clandestina nell'Unione europea,

D.       considerando che l'immigrazione clandestina e l'occupazione illegale costituiscono un problema sociale che non interessa unicamente i singoli Stati membri ma l'UE nel suo insieme e che occorre quindi conseguire progressi nel settore della politica di asilo e immigrazione a livello comunitario, per evitare le tragedie umane che si verificano quotidianamente nell'Unione europea,

E.       considerando che chi abbandona il proprio paese per emigrare verso l'Unione europea ritiene di avere motivi importanti, spesso vitali, per farlo, e che ciascuno di noi, nelle stesse condizioni economiche, sociali, psicologiche ed emotive farebbe altrettanto,

F.       considerando che una politica d'immigrazione legale, soprattutto nel settore dell'agricoltura, della silvicoltura, della gastronomia e dell'edilizia, accompagnata da una lotta sistematica contro l'occupazione illegale in questi settori, è in grado di diminuire il pull factor (fattore di attrazione) nei settori dell'economia basati sull'immigrazione clandestina,

G.       considerando l'estrema importanza che le vittime della tratta degli esseri umani non siano considerate come criminali ma come vittime della criminalità,

H.       considerando che, nel continuare a sviluppare lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, sono necessarie misure comunitarie coerenti nel settore dell'immigrazione clandestina e della protezione delle frontiere,

I.       considerando che maggiori controlli alle frontiere esterne possono ridurre l'attività di introduzione clandestina e possono quindi costituire una delle misure preventive contro l'attività dei trafficanti,

J.       considerando che una politica comunitaria in materia di rimpatri, misure preventive nella collaborazione con i paesi terzi e un piano integrato di misure contro i trafficanti possono essere previsti in modo efficace solo se accompagnati da una politica attiva in materia di immigrazione legale e da una politica comune coerente in materia di asilo,

K.       considerando che programmi mirati di stabilizzazione nei paesi di origine e di transito possono migliorare le condizioni economiche, politiche o sociali che vengono percepite dai potenziali migranti come 'fattori di spinta',

L.       considerando che una rafforzata attività d'informazione nei paesi di origine e di transito in merito alle conseguenze dell'immigrazione clandestina nell'UE e alle possibilità dell'immigrazione legale possono costituire un contrappeso alle promesse dei trafficanti e contribuire pertanto a prevenire l'immigrazione clandestina,


1.       sostiene le conclusioni dei Consigli europei di Tampere, Bruxelles e Salonicco, come pure il pacchetto legislativo presentato dalla Commissione;

Sicurezza delle frontiere esterne

2.       ritiene che l'acuto bisogno di norme di sicurezza equivalenti a tutte le frontiere esterne dell'Unione ampliata richieda sia una suddivisione delle responsabilità per quanto riguarda la sicurezza di segmenti di frontiera particolarmente a rischio, sia un rafforzamento dell'efficienza attraverso un'azione o un coordinamento comuni;

3.       ribadisce la sua posizione espressa nella risoluzione del 15 gennaio 2003(2) per quanto riguarda la gestione integrata delle frontiere esterne in relazione alla realizzazione del programma di formazione e aggiornamento per la protezione comune delle frontiere, anche mediante programmi di aggiornamento nel quadro di ARGO e la creazione di un Collegio europeo per funzionari dirigenti;

4.       ribadisce il suo appoggio alla creazione di un corpo europeo delle guardie di frontiera, costituito da unità speciali, che sia finanziato a livello comunitario e, in caso di necessità e su richiesta degli Stati membri, possa affiancare temporaneamente le autorità nazionali per i segmenti a rischio delle frontiere esterne, senza tuttavia assumere competenze degli Stati membri;

5.       prende atto della proposta della Commissione che prevede di istituire una struttura operativa comunitaria nell'ambito della Commissione per rafforzare la cooperazione in materia di protezione delle frontiere esterne; respinge la costituzione di un'agenzia autonomia per i controlli alle frontiere;

6.       rileva che per la creazione di un corpo europeo delle guardie di frontiera sarebbe necessaria una nuova base giuridica;

7.       si attende che i nuovi Stati membri impieghino le risorse comunitarie messe a loro disposizione nell'ambito dello strumento di Schengen in modo che gli standard di Schengen possano essere quanto prima raggiunti alle nuove frontiere esterne dell'UE;

8.       sottolinea la necessità di riformulare il manuale di Schengen e chiede alla Commissione di presentare al più presto proposte in materia;

9.       è convinto che le frontiere debbano restare aperte alle persone che fuggono dalla repressione e presentano una domanda d'asilo nei paesi membri dell'Unione; esige che le politiche in materia di asilo rispettino appieno la Convenzione di Ginevra relativa allo statuto dei rifugiati;

Cooperazione operativa e scambio di informazioni

10.       si compiace della comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sul piano d'azione per la raccolta e l'analisi di statistiche comunitarie in materia di migrazione (COM(2003) 179); caldeggia l'applicazione rapida e integrale del piano d'azione in materia di statistiche affinché l'Unione sia meglio in grado di raccogliere, scambiare ed elaborare le informazioni sull'immigrazione illegale e, soprattutto, sulla tratta delle donne e dei bambini, sempre nel rispetto del parere espresso dal Parlamento su tale comunicazione;

11.       chiede che la cooperazione fra Stati membri nonché fra Stati membri e Commissione sia rafforzata attraverso un sistema normalizzato di trasmissione e analisi dei dati in materia di immigrazione clandestina e legale;

12.       ritiene necessario consolidare e ampliare anche la cooperazione e lo scambio di informazioni con i paesi di origine e di transito;

13.       sostiene le iniziative della Commissione in materia di politica di asilo e di immigrazione e chiede al Consiglio di adottare tali proposte e di tener conto delle risoluzioni e posizioni del Parlamento europeo;

Politica in materia di asilo, immigrazione e rimpatrio

14.       ribadisce che è esclusivo diritto degli Stati membri stabilire definizioni di carattere qualitativo e quantitativo per quanto riguarda l'immigrazione legale; è tuttavia convinto che una politica comune in materia d'integrazione sociale sia inderogabile in uno spazio di politica comune negli ambiti sociale, economico e giuridico;

15.       sottolinea la necessità di mantenere, nel quadro di una politica europea comune in materia di asilo e immigrazione, un approccio globale coerente che deve tra l'altro:

-        prevedere dei mezzi legali, per i cittadini di paesi terzi, per entrare nell'Unione, tenuto conto delle capacità di accoglienza e di una cooperazione rafforzata con i paesi di origine;

-        comportare una politica comunitaria d'integrazione che trovi il giusto equilibrio tra i diritti e gli obblighi corrispondenti dei cittadini dei paesi terzi in soggiorno regolare e della società di accoglienza, garantendo la parità di trattamento e la non discriminazione;

-        mettere in evidenza le migliori pratiche della politica applicata dagli Stati membri in materia d'immigrazione e d'integrazione;

16.       sottolinea la necessità che gli Stati membri adottino rapidamente le misure necessarie per realizzare una efficace politica d'immigrazione legale;

17.       sostiene la decisione del Consiglio di rendere note attraverso gli Stati membri quote per l'immigrazione legale, che potrebbero essere utilizzate a livello UE per definire una posizione negoziale comune nella negoziazione di accordi di riammissione;

18.       reputa che la priorità fondamentale debba essere una politica di rimpatri volontari, pur sottolineando che qualsiasi sviluppo politico deve rispettare a pieno il principio del non refoulement (non respingimento) e il diritto all'asilo;

19.       ritiene necessario continuare ad applicare gli attuali accordi di riammissione con i paesi di origine e di transito e concludere rapidamente i negoziati in corso su nuovi accordi;

20.       è dell'avviso che gli accordi bilaterali di riammissione tra gli Stati membri e i paesi di origine e di transito dovrebbero, se possibile, essere sostituiti da accordi comunitari;

21.       è dell'avviso che la rete ILO, alla luce delle sue conoscenze e dei suoi contatti specifici, debba svolgere un ruolo ai fini del successo del rimpatrio e della reintegrazione degli emigrati clandestini nei loro paesi di origine;

22.       ritiene che gli accordi di riammissione tra l'UE e i paesi terzi impongano ad entrambe le parti obblighi che devono essere altresì rispettati da entrambe le parti;

23.       ritiene che il rimpatrio degli immigrati clandestini debba avvenire rispettando i diritti fondamentali e le più elevate norme di sicurezza previste dagli accordi internazionali applicabili;

24.       chiede agli Stati membri di fare in modo che le persone entrate legalmente sul loro territorio non finiscano nell'illegalità a causa di cattive pratiche da parte delle proprie amministrazioni nazionali;

25.       ribadisce, in conformità dell'articolo 19 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e della Convenzione europea sui diritti dell'uomo, che le espulsioni collettive sono vietate e che nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato dove esiste per lui un serio rischio di essere soggetto alla pena di morte, alla tortura o ad altre punizioni o trattamenti inumani o degradanti;

Emissione di documenti non falsificabili

26.       prende atto delle proposte della Commissione concernente l'introduzione di identificatori e dati biometrici nei visti e nei titoli di soggiorno dei cittadini di paesi terzi e, come seconda fase, nei passaporti dei cittadini UE, anche se ciò deve avvenire con il massimo riguardo nei confronti delle esigenze in materia di protezione dei dati personali;

27.       sollecita al riguardo la Commissione a predisporre al più presto informazioni sugli obiettivi a lungo termine, i presupposti tecnici e giuridici, nonché sulle conseguenze finanziarie dello sviluppo del sistema d'informazione sui visti (VIS);

28.       chiede in tale contesto al Consiglio di garantire il controllo dei dati dei cittadini e di rafforzare lo sviluppo e l'adeguamento delle strutture in modo da consentire tale controllo per il trattamento dei dati in continuo aumento;

Campagne di informazione dei paesi di origine e di transito

29.       ritiene necessario combattere le idee sull'immigrazione clandestina predominanti nei paesi di origine e di transito attraverso un maggiore flusso di informazioni sotto forma di campagne informative, soprattutto a livello di audiovisivi, sulle conseguenze dell'immigrazione clandestina e del rifiuto di un permesso di soggiorno o di una domanda di asilo;

30.       chiede il sostegno per qualsiasi misura volta ad una maggiore attività di informazione nei paesi di origine e di transito in merito alle conseguenze dell'immigrazione clandestina e delle attività dei trafficanti, soprattutto di quelle che possono raggiungere un vasto pubblico attraverso la televisione;

31.       ritiene opportuno rafforzare a tale proposito anche l'informazione sulle possibilità e le prospettive della migrazione legale come reale alternativa a quella clandestina;

32.       si compiace in tale contesto della suddetta proposta della Commissione concernente un programma di assistenza finanziaria e tecnica ai paesi terzi in materia di migrazione e asilo, in particolare per quanto riguarda l'attuazione di campagne d'informazione sulle conseguenze dell'immigrazione clandestina e del lavoro nero nell'Unione europea, la definizione, da parte dei paesi terzi, di una efficace politica preventiva di lotta contro l'immigrazione clandestina, politica che deve comportare in particolare la lotta contro la tratta degli esseri umani e l'introduzione clandestina di immigranti, nonché la diffusione di informazioni concernenti le possibilità di occupazione legale nell'Unione europea e le procedure da rispettare a tal fine; auspica che il regolamento possa essere adottato in prima lettura;

Aspetti finanziari

33.       sostiene la proposta della Commissione di prevedere per il periodo 2004-2006 ulteriori risorse per lo sviluppo del VIS, l'applicazione di un programma integrato di rimpatrio e l'introduzione di uno strumento di solidarietà comunitario nell'ambito della Commissione per la protezione delle frontiere esterne; concorda al riguardo, in linea di principio, sulla messa a disposizione, ogni anno, dell'importo menzionato, ma chiede, quale premessa per la sua approvazione, di essere informato nel dettaglio e coinvolto a cadenza annuale, il che comporta innanzitutto la presentazione al Parlamento di una sintesi adeguata e trasparente della situazione;

34.       si compiace del fatto che l'importanza crescente dell'obiettivo politico della creazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia troverà riscontro anche nel bilancio dell'Unione europea; sottolinea che tale passo era atteso ormai da molto tempo; ritiene assolutamente indispensabili nuovi sforzi negli anni a venire soprattutto in sede di approvazione delle nuove prospettive finanziarie nel 2007;

35.       incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti degli Stati membri.



(1) P5_TA(2003)0543.
(2) P5_TA(2003)0013.