di Giovedì 20 Luglio 2000

Extracomunitari/L’opposizione attacca il governo, Fi e Lega presentano una proposta di legge. Fini: «La maggioranza mostra un’evidente schizofrenia»

Il Polo: «Gli immigrati non fanno miracoli» Tremonti: demenziale pensare che risolvano i problemi di pensioni o denatalità. Bossi: «Sinistra nazista»

di MARIO STANGANELLI ROMA

«Solo dei dementi possono dire che il problema delle pensioni si risolve con l’immigrazione». Giulio Tremonti spara a zero sul governo presentando la proposta di legge di iniziativa popolare sull’immigrazione in calce alla quale Polo e Lega hanno raccolto 126 mila firme. Ma le parole più dure, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, sono di Umberto Bossi: la politica del governo - secondo il leader del Carroccio - è ispirata da «un razzismo assolutista fondato sul rifiuto della diversità» che mira a «indebolire il valore dell’identità del popolo e della religione». Non pago di ciò, il Senatùr accusa «la sinistra di fare del "nazismo rosso". Perché come Hitler sterminava gli ebrei, come il socialismo reale sterminava gli oppositori, la sinistra in Italia persegue un razzismo assolutista perché per loro sono tutti uguali, le donne agli uomini, le religioni, i bianchi che sono neri colorati di bianco e i neri che sono bianchi colorati di nero. Noi, invece siamo per la diversità dei popoli». Quanto alla proposta di legge, Tremonti e Bossi hanno affermato che le migliaia di firme che le accompagnano «dimostrano la disapprovazione della gente a quanto vorrebbe fare il governo». L’ex ministro delle Finanze del governo Berlusconi ha ribadito che è «demenziale credere che il flusso degli immigrati risolva miracolosamente il problema demografico del nostro Paese. Può essere un contributo, ma né salvifico né risolutivo». Una efficace soluzione, per Tremonti, sarebbe invece la «delocalizzazione» delle imprese, cioè il trasferimento di unità produttive dall’Italia ai Paesi d’origine dell’immigrazione, con il ricorso a un apposito sistema di incentivazione fiscale. L’esponente di FI ha anche difeso alcuni degli aspetti più criticati della legge: «Alcuni hanno definito il testo "truculento", ma non è vero. Noi ci siamo limitati a prendere le norme già vigenti in tema di droga e ad applicarle al problema immigrati. Anche la frase incriminata che riguarda la possibilità di sparare sugli scafisti è prevista da tempo dall’articolo 53 del codice penale e nessuno ha mai vauto niente da dire...». Decisamente allarmate le repliche del centrosinistra alle parole di Bossi. «Toni da pulizia etnica», dice Pietro Folena, «sono frasi che in Europa avevamo sentito pronunciare solo da Jean Marie Le Pen. Da oggi i governi europei possono vedere il rischio che corre il nostro Paese se dovesse affermarsi gente che porterebbe via l’Italia dall’Europa». Più ironico Enzo Bianco che «sorride» di fronte «all’esaltazione della diversità fatta da Bossi. Mi sembra un gioco delle parti eccessivo». Il ministro dell’Interno rivela poi che «il tasso di propensione alla criminalità degli extracomunitari che risiedono legalmente in Italia è più basso di quello dei cittadini italiani». Ieri, comunque, la posizione tendente a rispondere alle necessità occupazionali dell’industria del Nord con un aumento dei flussi migratori è stata presa di mira da più parti, anche da esponenti della maggioranza. Gianfranco Fini ha parlato di «evidente schizofrenia» di governo e coalizione che «un giorno dicono una cosa e il giorno dopo quella opposta». Filippo Ascierto, di An, e Dario Rivolta, di FI, più che le richieste degli imprenditori del Nord, appoggiano la proposta di Enzo Bianco di «verificare prima la disponibilità dei ragazzi del Mezzogiorno alla mobilità». Su questo argomento anche il democratico Renato Cambursano afferma che «il governo non può subire il ricatto degli imprenditori del Nord che per ridurre in modo improprio il costo del lavoro chiedono di aumentare le quote di immigrati».