Da "La Repubblica"

del 20 Giugno 2000

"Sans papier", il Viminale apre la porta a quarantamila

Il governo indica i criteri di selezione degli stranieri in attesa di permesso. Brutti: "Non è una sanatoria"

di GIOVANNA CASADIO - ROMA -

Il Viminale ancora non dice quanti saranno i "sans papier" regolarizzati anche se stabilisce un termine per il riesame delle 53 mila richieste di soggiorno pendenti: la fine di luglio. Ieri, il sottosegretario agli Interni, Massimo Brutti in un incontro di tre ore con i sindacati confederali, le associazioni e i rappresentanti degli immigrati procede per esclusione: di quelle domande certamente 6.360 (pari al 12 per cento) saranno respinte, a queste vanno aggiunte quelle di chi ha precedenti penali ostativi e di chi ha fornito false prove. Il governo in pratica ha individuato criteri uniformi per la valutazione delle domande pendenti. E comunque, potrebbero essere 40 mila circa i "sans papier" in via di regolarizzazione. Mentre il ministro Bianco ieri a Napoli ricorda che il decreto flussi prevede per il Duemila 63 mila nuovi ingressi. Se sindacato, associazioni e extracomunitari - che nei giorni scorsi hanno manifestato a Brescia e a Roma e hanno avviato scioperi della fame - parlano di lungaggini anche nel riesame, Brutti assicura che una risposta sulle cinquemila domande pendenti di Brescia, la situazione più "calda", si avrà il 3 luglio; a fine luglio per tutte le altre. Sulle regolarizzazioni in arrivo si accendono ieri le polemiche. Roberto Calderoli sottosegretario della Lega Lombarda attacca: "A Brutti non resta che ricevere gli scafisti, anche loro avranno qualche richiesta da fargli. Il rappresentante dell'istituzione che dovrebbe impedire l'ingresso dei clandestini e disporne l'espulsione dà loro addirittura diritto d'udienza. Perché non li ha fatti arrestare prima? Non è questa omissione grave?". E Maurizio Gasparri di An incalza: "Al Viminale stanno preparando una maxisanatoria e ci auguriamo che alcune persone di buonsenso ancora ubicate in quel palazzo, possano impedirla". Prosegue conteggiando: "Nella sostanza è confermato ciò che temiamo e cioè che almeno 47 mila dei 53 mila extracomunitari che hanno presentato domanda potranno rimanere in Italia benché le documentazioni in molti casi siano incomplete, non corrispondenti alle reali situazioni di lavoro o palesemente false". Il sottosegretario Brutti replica: "Nessuna sanatoria. No ad attacchi a casaccio". E invita alla ragionevolezza il Polo perché, dice, resterà solo chi ha diritto, chi lavora e spesso si tratta di lavori pesanti, quanti insomma meritano considerazione e solidarietà. Dal pm di Torino Antonio Padalino ieri è stata rilanciata la proposta di prendere le impronte digitali a tutti gli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno. "Chi decide di delinquere non si porta dietro il permesso di soggiorno. E se viene arrestato fornisce generalità fasulle", ha detto Padalino che fa parte del pool sicurezza urbana. D'accordo anche il vicesindaco di Torino, il diessino Domenico Carpanini: "Quando ho fatto il militare me le hanno prese e non mi sono mica sentito male".