da La Repubblica (21 dicembre 2000)

Tragedia a largo delle coste pugliesi. I clandestini a bordo di un gommone finiscono in acqua, fuggono gli scafisti

Picchiati e gettati in mare muore un curdo, 2 dispersi

OTRANTO - Un uomo annegato, e altri due dispersi in mare, anche loro quasi certamente morti: questo il drammatico bilancio di uno sbarco notturno di immigrati clandestini ad Alimini, località a pochi chilometri da Otranto. L'ennesima tragedia della disperazione, in un business - quello del trasporto degli extracomunitari privi di permesso di soggiorno - controllato dal racket degli scafisti, albanesi o turchi. Che anche stavolta, come sempre più spesso accade, hanno imposto ai passeggeri di gettarsi dall'imbarcazione, a largo del litorale. Arrivando a picchiarli con un bastone, pur di convincerli a tuffarsi. A rivelare la vicenda di questa notte sono stati alcuni clandestini curdi, intercettati dagli agenti della polizia di frontiera. Proprio loro hanno segnalato la scomparsa di tre persone: due uomini e una donna (una trentenne che viaggiava con i due figli, di 12 e 13 anni). Il corpo di un uomo è stato recuperato, mentre le ricerche in corso da stamattina all'alba, per ritrovare gli altri due, finora non hanno avuto esito. Il gruppo di immigrati, a quanto hanno accertato per ora gli investigatori, era composto complessivamente da 45 persone. Gli agenti ne hanno scoperte 42, uomini e donne che si stavano allontanando a piedi dalla costa. Quanto al racconto dell'incidente, i supertisi hanno detto di essere stati costretti dagli scafisti a gettarsi in mare, ad una certa distanza dalla costa, dove l'acqua era ancora profonda: appena caduti in acqua tre del gruppo sono stati risucchiati verso il fondo. Non sapevano nuotare. Nessuna traccia degli scafisti.