da La Repubblica

del 18/07/00

Caccia ai nuovi schiavisti

Maxi retata in tutta Italia contro i ras della prostituzione

--------------------------------------------------------------------------------

LECCE - Offensiva in tutta Italia contro i nuovi trafficanti di schiavi. Nella notte tra lunedì e martedì la polizia si è mossa contemporaneamente a Lecce, Taranto, Rimini, Bologna, Trieste, Caserta, Napoli ed altri centri minori dove sono stati eseguiti numerosi arresti nel mondo che tira le fila della prostituzione. In altre città il blitz della polizia è ancora in corso. Molte le donne identificate e alle quali è stato notificato il decreto di espulsione: soltanto nel Casertano duecento nigeriane sono state rimpatriate ieri con un volo speciale. Numerosi anche gli ordini di custodia cautelare notificati a persone che si trovano in carcere per reati diversi da quelli legati alla prostituzione. Per molti di loro l'imputazione, oltre a quella di associazione per delinquere e favoreggiamento di immigrazione clandestina, è quella prevista degli articoli 600 e 601 del Codice penale: riduzione in schiavitù o in condizioni similari e commercio di schiavi, che prevedono pene dai cinque ai venti anni di reclusione. Gran parte degli arresti sono scaturiti dalla collaborazione delle ragazze sfruttate che si sono rivolte alla polizia e alle quali viene garantito il permesso di soggiorno in Italia per motivi di protezione sociale. Sull'operazione, che avrà altri sviluppi nelle prossime ore, è stato mantenuto il massimo riserbo. Voci filtrate dal Viminale parlano però di un'accelerazione del nuovo corso cominciato fin dall'inizio dell'anno con arresti ed espulsioni avvenute in tutta Italia. Al di là dei risultati concreti, c'è la volontà di dare un segnale di svolta, l'applicazione di quella "tolleranza zero" nei confronti dei nuovi negrieri invocata da più parti. Insieme all' aiuto umanitario per le nuove schiave nessun tipo di clemenza o di lassismo per chi le compra nei loro paesi di origine, chi le vende e chi le sfrutta in Italia. In primo luogo contro i clan albanesi che detengono ancora una sorta di monopolio della prostituzione: l' anno scorso oltre il 50 per cento dei reati connessi alla prostituzione è stato comesso da albanesi. Seguono i nigeriani (8,4 per cento) e i rumeni (7,5 per cento) per scendere poi con incidenze minime agli jugoslavi, colombiani, ucraini, brasiliani e macedoni. Gli arresti e le denunce affettuate nella notte tra lunedì e martedì vanno ad aggiungersi alle oltre 1200 già eseguite da gennaio a maggio in tutta Italia e ai 439 arresti. Sul totale delle persone denunciate e arrestate l'incidenza degli stranieri è del 75 per cento.