"Bloccheremo gli scafi sulle coste dell'Albania"
Il ministro Enzo Bianco: "Contrasto durissimo all'immigrazione clandestina"
di DANIELE MASTROGIACOMO - ROMA
da "La Repubblica " del 06 Maggio 2000

"Sono banditi. Veri banditi. Criminali senza scrupoli, disposti a tutto. Anche ad uccidere. E ci sono riusciti". Davanti alla tragedia di Otranto perfino il tradizionale sorriso del ministro dell'Interno si spegne in un'espressione tesa e preoccupata. La bomba immigrati, immigrati della disperazione, con gli scafisti, gli sbarchi, gli inseguimenti e gli speronamenti, torna ad innescarsi. "E' un problema drammaticamente serio", dice Enzo Bianco, mentre ci offre un caffè nel suo studio al secondo piano del Viminale. "Un problema", aggiunge, "che combatterò con tutte le nostre forze. E' da stanotte che continuo a pensare alla scena che mi hanno descritto. E continuo a provare un sentimento di dolore e di gran rabbia". Perchè, ministro? "Intanto, perchè penso a questi disperati. A questa gente che lascia il proprio paese dopo una vita di stenti e di miseria. E che affronta il futuro inseguendo una speranza. E poi, un sentimento di rabbia nei confronti di quei criminali che non hanno più alcun rispetto di nulla". Si torna ai soliti scafisti. Se ne parla tanto, ma si fa ben poco. "Io sono un uomo concreto e amo fare le cose veramente. Non con gli spot. Come la proposta Bossi-Berlusconi-Tremonti. Che è, appunto, uno spot. I risultati, questa volta, ci sono. L'azione dell'altra sera, pur nella sua drammaticità, lo dimostra". In che senso, signor ministro? "Nell'inseguimento erano impiegati due scafi della polizia marittima. Erano imbarcazioni sequestrate agli scafisti e riadattati. In tutto il 1999 ne abbiamo confiscati quasi 500 e oggi li utilizzano le forze di polizia". Ma con gli scafi si fa ben poco. "Ogni scafo significa una perdita, per le organizzazioni criminali, di 1-2 miliardi. Ci siamo adeguati e oggi siamo in grado di fronteggiare una criminalità agguerritissima". Come? "L'intercettazione dell'altra notte è stata possibile grazie ad una tecnologia sofisticata che abbiamo messo in campo. Il gommone era stato individuato e seguito". In Adriatico, quasi ogni notte, ne viaggiano a decine. "Adesso molti meno. E questo grazie alla tecnologia che abbiamo messo a punto e alla collaborazione con il governo di Tirana. Dai primi di giugno scatterà un pattugliamento sulla costa albanese". Via mare? "No, nei cieli". Nei cieli? "Sì. Sono pronti tre elicotteri, armati con visori ad infrarossi, che pattuglieranno tutta la costa dall' alto. Li consegneremo ai Carabinieri, alla Polizia e alla Finanza impegnati sul posto, in collaborazione con la polizia albanese che si addestrerà sui nostri mezzi. Scatterà un piano di controllo misto: italo- albanese. La nostra strategia è anzitutto bloccare i gommoni alla partenza". Facile a dirsi. Ma a farsi, senza la collaborazione delle autorità albanesi ci sembra difficile. "Il governo albanese sta concretamente collaborando. Molto più di prima. Abbiamo raggiunto un accordo trilaterale anche con la Grecia: Patrasso è una porta di passaggio nevralgica per molti clandestini". E da noi? "Da noi il contrasto all'immigrazione clandestina sarà durissimo. E' venuto il momento di fare quelle scelte che si sono rinviate per troppo tempo. Essere di sinistra non significa dover essere lassisti sull'immigrazione. Bisogna favorire quella legale, controllata, perchè di questa abbiamo bisogno, visto che siamo un paese che sta invecchiando. Sono stati varati i flussi migratori. Per il Duemila sono stati autorizzati 63 mila ingressi. Seimila di questi sono riservati agli albanesi. Seimila persone che potranno entrare in Italia con un posto di lavoro, un alloggio, un'assistenza sanitaria. Regolari, da inserire nel nostro tessuto, disposti ad integrarsi". E cosa faranno, una volta in Italia? "Lavoreranno. Perché saranno preparati a svolgere i mestieri richiesti. Ci sono accordi con la Confcommercio, ne stiamo perfezionando altri con la Confindustria e con l'Assolombarda. Sono una ricchezza per il nostro paese. Ma accanto a questo flusso regolare, studiato e programmato, non daremo respiro all'immigrazione clandestina. Su questo il governo sarà implacabile. Perché questo è il senso della legge Napolitano- Turco". Con quali strumenti? "Intanto, un'attività severa di controllo per il condono. A Genova abbiamo appena stroncato un traffico di certificati falsi. Poi, una riorganizzazione dei centri di permanenza: riaprirà quello di Milano, completamente diverso, ne nasceranno nuovi in Toscana a Bologna e in Veneto". E per l'esercito di clandestini che gira per l'Italia? "I risultati di un'azione seria già si vedono: gli sbarchi sono diminuiti in un anno del 39 per cento; quelli espulsi - e per espulsi mi riferisco a quelli riportati effettivamente nel paese di provenienza - nei primi tre mesi di quest'anno sono stati oltre 17 mila. Nei primi tre mesi del 98 erano poco più di 9mila. E poi, linea dura per i recidivi. Chi commette un reato sarà automaticamente espulso. Mentre sta ancora in carcere. Non aspetteremo che sparisca dopo una sosta nei centri di permanenza. E' un problema che va affrontato e risolto. Con equilibrio ma con fermezza. E' ora che la sinistra esca da questa incertezza: una politica rigorosa non è di destra".