da " La Repubblica"

(29 gennaio 2001)

Il presidente aveva detto: "I tifosi non mi permetterebbero di acquistare un giocatore nero". In serata il dietrofront

Verona, bufera su Pastorello dopo la battuta su Mboma

Il sindaco della città: "O è un reato o è un alibi" Il ministro Melandri a Petrucci: "Sono sconcertata"

VERONA - È bufera sulle parole del presidente del Verona Gianbattista Pastorello. Le dichiarazioni sull'impossibilità di acquistare l'attaccante camerunense Mboma perché "è di colore e i tifosi veronesi non permetterebbero mai di tesserarlo", hanno infatti scatenato una polemica durissima. Contro Pastorello sono intervenuti sia il sindaco della città Michela Sironi Mariotti sia il ministro dello Sport Giovanna Melandri, che ha anche scritto una lettera di protesta al presidente del Coni e commissario della Federcalcio Gianni Petrucci. Tanto che alla fine Pastorello è stato costretto a fare una parziale retromarcia. "Ho detto più volte che la matrice razzista del tifo è intollerabile. Non c'è nessuna sottomissione alle frange di razzisti, che con il calcio non hanno nulla a che fare", ha detto Pastorello. Aggiungendo che le sue parole volevano solo sottolineare la sua volontà di tenere a Verona l'attuale centravanti Bonazzoli: "Sarebbe pazzesco far andare via un attaccante che abbiamo aspettato due mesi e mezzo, che è il nostro capocannoniere. Se solo pensassi una cosa de genere, e l'ho detto in Tv, tutta la tifoseria mi manderebbe a comprare una squadra in Finlandia". Un dietrofront che non spegne le polemiche. L'esternazione di Pastorello era stata infatti duramente criticata dal sindaco di Verona. Se fosse vero, ha detto Michela Sironi Mariotti che "alcune decine di persone tengono in ostaggio il presidente, non tema Pastorello: il sindaco e le forze dell'ordine sarebbero dalla sua parte nel caso avesse intenzione di rafforzare la squadra ed evitare al Verona la retrocessione". Se il motivo dell'impossibilità dell'arrivo di Mboma fosse però il colore della sua pelle, prosegue il sindaco "saremmo in presenza di un reato. Se non lo fosse - aggiunge - di un alibi". Durissima anche la reazione del ministro Melandri. Che a Petrucci ha scritto: "Non posso non esprimere tutto il mio disappunto e lo sconcerto di fronte a simili affermazioni, se possibile ancora più gravi alla luce dei recenti episodi di violenza e razzismo negli stadi". Immediata la replica del presidente del Coni: "Ho letto anch'io con grande stupore le frasi attribuite a Pastorello e l'ho chiamato immediatamente al telefono per chiedergliene conto: il presidente del Verona si è impegnato a chiarire subito, attraverso un comunicato, la portata delle sue dichiarazioni per ribadire anche la più ferma condanna di ogni forma di razzismo". Non è la prima volta che a Verona accadono episodi del genere. L'ultima volta si tentò di comprare un giocatore di colore, l'olandese dalla pelle scura Ferrer, dalla curva appesero un fantoccio tinto di nero con una corda al collo. Dietro, un paio di ultras gialloblù indossavano il cappuccio del Ku-Klux-Klan. E tanto per non generare malintesi appeso alla balaustra campeggiava uno striscione in dialetto veronese: "Il negro ve l'hanno regalato, dategli lo stadio da pulire". (29 gennaio 2001)