da "DIARIO "

08 . 02 . 2001

Estratto da pag. 36

Verona non vuole essere dipinta come una città afflitta dal mal di destra. Ma certo presenta sintomi inquietanti: dai peana all'Inquisizione ai concerti nazirock patrocinati dal Comune

Sei diventata nera, nera, nera.

DI G ianni Ballarini

VERONA. Non si trincera ai bordi di una frase. Confessa dopo solo un bicchiere di birra ciò che era solo un timore che serpeggiava in città: "Abbiamo la gente di Verona dalla nostra parte. Ci coccola perché la pensa come noi. Abbiamo ricevuto migliaia di attestati di stima e solidarietà. Ed è questo che non si tollera a livello nazionale: avere a che fare con una città di destra e anticomunista". All'Osteria al Borgo, a pochi passi dallo stadio Bentegodi, Andrea Miglioranzi è di casa. Il locale è il ritrovo abituale dei giovani della destra radicale di Verona. E lui è il leader degli skin scaligeri. Due spalle a quattro ante, muscoli rigogliosi, questo giovanotto di 28 anni, di cui dieci con la testa pelata, vanta già una condanna in primo grado per aver aggredito uno Sharp di sinistra. E poi, come appartenente al Veneto fronte skinheads, sta subendo un processo con altri 43 camerati per violazione della legge Mancino: incitamento all'odio razziale. Si slaccia il bomber nero e indossa l'abito della vittima. "Siamo i bersagli preferiti di polizia e magistrati perché non abbiamo mai chinato il capo a questo sistema". Sono loro, le teste rasate, il francobollo che giomali e tv appiccicano sulla cartolina da spedire da Verona quando accadono episodi d'intolleranza e xenofobia. Per descrivere una città con il mal di destra. La stessa che ha alzato le barricate contro la trasmissione Sciuscià di Santoro, rea di aver dipinto "una Verona che non esiste". La stessa che ha applaudito il fondo su Verna Fedele di don Bruno Fasani, portavoce del vescovo Flavio Roberto Carraro, nel quale si gjudica "immorale pagare un canone televisivo per essere ripagati, vigliaccamente, con una colata di liquame". La stessa che ha occupato intere sedute del Consiglio comunale nel discutere quali siano le iniziative più efficaci per "farla pagare a quel comunista di Santoro", lasciando in naftalina un Piano regolatore fermo da anni. La comunità skin di Verona non e numerosa: "Una ventina di persone in tutto. Non le do il numero esatto per evitare problemi con la Digos". E per lo stesso motivo non hanno sedi fisse. Si ritrovano ai matrimoni, compleanni, battesimi. Oppure a suonare. Miglioranzi e il bassista del complesso dei Gesta Bellica, tra i più gettonati nel mondo del White Power Music ("Tu vigliacco drogato senza futuro sei gia un fallito... tossico schifoso devi morire" il passaggio di una loro canzone). Una fama, quella degli skin scaligeri, riconosciuta dai loro stessi camerati milanesi: "Hanno i coglioni di marmo", confessò alla stampa un fantomatico Psycho, esponente di spicco di Azione skinheads. Da alcuni anni sono usciti dalle catacombe e dalla riserva di caccia domenicale dello stadio. Partecipano a convegni, mostre, manifestazioni, marce. La loro linea politica è proprio quella di esporsi al massimo. Hanno capito l'uso dell'informazione. Il professor Marsiglia subisce un'aggressione? Loro chiamano stampa e tv per dire che con quel fatto non c'entrano. Trovano uno zainetto con 220 munizioni e simboli neofascisti sotto il portone di casa del procuratore capo Guido Papalia? Immediata la convocazione di una conferenza stampa per ribadire l'estraneità della comunità skin. Non hanno messo nel sottoscala i riferimenti culturali fascisti, i simboli, le braccia tese, i ceffoni ("Quando qualche giovane si avvicina a noi perché vuole diventare skin, gli chiediamo di farsi rispettare. Di non scappare se qualcuno disprezza il suo onore"). In città scatenano uno scolorito antifascismo. Sotto l'Arena la formula che funziona di più è tolleranza e indifferenza, fatti propri e buona sera. La preoccupazione maggiore dei veronesi e che non s'imbratti l'immagine di Giulietta che questa città indossa da anni. I panni sporchi non si sciacquano in pubblico. Il finto professor Marsiglia e la sua finta aggressione nazista avevano riacceso passioni profonde, dando una scossa a una città pigra. Ora si sono spente le luci e la gente è tornata alla botteghina sotto casa, alle boutique del centro e a lamentarsi del diverso. Una città ricca di troppo, forse anche di noia. E che ha solo uno sdegno distratto quando scopre che Verona per una sera, il 16 dicembre scorso, e diventata capitale europea del nazirock, con un concerro di gruppi di estrema destra arrivati da Inghilterra e Svezia. Concerto "benederto" dal patrocinio del Comune e della Provincia governati dal Polo. L'amministrazione locale del centrodestra si professa tollerante. E battendosi il petto confessa che non sapeva, non voleva. Si scopre, però, che negli ultimi due anni sono stati almeno altri cinque i concerti patrocinati dal Comune dove si sono esibiti gruppi italiani (tra i cui i Gesta Bellica) e stranieri della destra radicale. Ma non bisogna scriverlo. O renderlo noto pubblicamente. Altrimenti scappa la denuncia. Come è capitato al Coordinamento laico antirazzista CesarK, che prende il nome da un immigrato polacco morto asfissiato dentro una catacomba trasformata in dormirorio, in un ex stazione dei bus nel centro storico di Verona. Dopo un lavoro durato mesi, a fine novembre il Coordinamenro (che raggruppa una ventina tra associazioni, gruppi e singoli cittadini) ha consegnato a giornalisti, politici e altri rappresentanti della societa civile il dossier A//armi sono fascisti. Vi si ricostruisce il passato squadrista di alcuni assessori di An, gli episodi di vio1enza - decine - che hanno visto come protagonisti i giovani di destra (tra cui anche un consigliere di circoscrizione del partito di Fini arrestaro nel maggio 2000 dopo una rissa), i finanziamenti pubblici ai concerri nazi e i legami dell'estremismo di destra col Carroccio. Un dossier di controinformazione indigesto agli amministratori scaligeri. Un esponente della Lega, Flavio Tosi - lo stesso che aveva proposto in consiglio comunale di creare sugli autobus entrate separate per gli extracomunitari e per gli autoctoni - ha portato in Procura il dossier "perchè si facciano accertamenti. E' molto dettagliato e colpisce quelli che per l'estrema sinistra sono nemici, non avversari ... Il terrorismo era cominciato costì". Ma al momento le minacce sono solo quelle che hanno ricevuto alcuni componenti il Coordinamenro. Libero di Feltri li ha dipinti come "sprangatori rossi", autori di "un dossier anni Settanta". Nel documento si fotografano anche i percorsi assai singolari che intraprendono i soldi pubblici. Per esempio, vengono finanziate con una cerra regolarità le attività e le manifestazioni dei groppi integralisti cattolici, ben presenti nella realtà scaligera. Il 27 maggio 2000 l'assessore alla cultura della Provincia, retto dal generale di An Adimaro Moretti degli Adimari, ha patrocinato un convegno del Comitato Principe Eugenio dal titolo Europa-ls/am, scontro di fede e di civiltà, dove i seguaci del Papa Re lanciarono la crociata contro gli irnmigrati musulmani. Sono quattro le principali associazioni tradizionaliste locali. Ciascuna si è ritagliata un proprio spazio: Il Sacrurn Imperium si preoccupa di santificare Pio IX e Pio X; Famiglia e Civiltà si interessa della morale tradizionale e della difesa della famiglia; Gruppi di famiglie cattoliche si pone a difesa della liturgia tradizionale e pre conciliare celebrata in latino. Infine il Comitato Principe Eugenio si pone come baluardo all' islamizzazione del Paese. Il loro credo si può così riassumere: Lutero, Voltaire e Marx sono stati tre agenti del male e la Chiesa di oggi è la serva sciocca destinata a scomparire. Quando i tradizionalisti si riprenderanno San Pietro le conseguenze saranno persecuzioni e conversioni. EVVIVA L'INQUISIZIONE. La Santa Inquisizione sarebbe utilissima anche oggi per valutare la pericolosità, anche sociale, di forme religiose deviate o delle sette", l'auspicio di Palmarino Zoccatelli, responsabile di Famiglia e Civiltà. Lo stesso che ha condotto una guerra ferocissima in consiglio comunale affinché si approvasse la mozione di condanna contro le coppie gay e che applaudì la proposta del consigliere leghista Romano Bertozzo di "far castrare i gay come i capponi e di donare i loro organi alla scienza". La galassia degli integralisti cattolici si ritrova la dornenica nella Chiesa di Santa Toscana per la celebrazione liturgica in latino. Prima di Narale aveva fatto loro visita pure il vescovo di Verona, padre Flavio Roberto Carraro, un francescano. Sembrava un segnale di distensione. Ma i buoni rapporti sono durati pochi giorni. I tradizionalisti sono tornati alIa carica a testa bassa definendo il vescovo "un progressista di dura cervice", perchè colpevole di aver voluto in Duomo, il giorno dell'Epifania, una messa multietnica, con danze africane e tamburi. Orrore. Così sabato 13 gennaio, per rimediare, hanno celebrato una messa riparatrice. Come nella primavera del 1999, quanto i seguaci di Pio IX si sono presentati in una sala pubblica cittadina per "riconsacrare" quel luogo utilizzato una settimana prima dai musulmani per festeggiare la fine del Ramadan. L'appuntamento annuale degli integralisti agghindati a festa è a metà aprile, con la celebrazione per le vie del centro storico delle Pasque veronesi, in ricordo delll'insurrezione popolare contro i franccsi nel 1797. Sotto la bandiera imperiale sfila l'anima "nera" di questa citta: un mondo trasversale composto dai tradizionalisti, dai leghisti, dagli skin e da molti esponenti della destra ufficiale e di govemo. Un mondo che s'intreccia e che si solidifica in occasioni come questa. O come nelle marce contro il centro di accoglienza per immigrati che la Caritas vuole realizzare a Borgo Roma, quartiere popoloso di Verona. A cementare questa strana alleanza non è solo l'odio verso l'immigrato, ma anche il disprezzo verso Guido Papalia, procurature capo di Verona, che da anni ha posto sotto la sua lente d'osservazione i legami carsici che uniscono questi mondi. FORZA NUOVA, GLI EMERGENTI. La realtà politica emergente e in forte espansione tra i giovani delle scuole è, comunque, Forza nuova. La sede, nel cuore del centro storico, a due passi dal Duomo, è stata inaugurata il 19 febbraio del 2000. Sono più di 50 gli iscritti attivi nel movimenro, tutti d'eta compresa tra i 20 e i 30 anni. Il loro leader è Yari Chiavenaro, 24 anni, arrestato nel rnaggio del 1996 dalla Procura scaligera per l'episodio del manichino di colore appeso al cappio nella curva sud del Bentegodi, in occasione del derby Verona-Chievo. Ora e staro raggiunto in Forza nuova anche dall'altro arrestato per quell'episodio, Alberto Lomastro, con un lungo passato nella Fiamma tricolore. Il processo per entrambi si è concluso con un'assoluzione, con la formula della prova mancante, il 10 dicembre del 1999. I ragazzi di Fn, ben presenti anche nelle Strutture di rappresentanza studentesca, si ritrovano in sede ogni giovedì. Anche se poi si scatenano allo stadio la domenica, terreno di coltura per l'estrema destra di Verona. Si autotassano (50 mila Iire al mese) per coprire le spese d'affitto (800 mila lire), dei manifesti e volantini. Ogni tanto alcuni di loro finiscono nelle pagine di cronaca locale perchè protagonisti di qualche rissa. "Ma non facciamo propaganda di violenza", spiega Chiavenato. "Certo, se veniamo presi di mira rispondiamo". Si battono "per risvegliare le coscienze e contro l'immigrazione" ("Tutta, regolare e non"), la massoneria e l'aborto. Non vogliono essere avvicinati ai giovani rautiani della Fiamma tricolore: "Fanno reducismo, non politica. Non ci mettiamo con chi sventola solo la bandiera della Rsi e ascolta gli inni degli anni Venti. Il loro è un fascismo bucolico. Noi siamo molto più movimentisti. Siamo presenti in ogni piazza d'Italia a volantinare. Facciamo un manifesto al mese (il cenrro srorico ne è pieno, ndr). Loro, al massimo, due all'anno: quello del tesseramento e in occasione delle elezioni", chiosa Chiavenato. Il loro attivismo sta succhiando il sangue al Movimento sociale. È' passato con Forza nuova anche Roberto Bussinello, l'avvocato che ha difeso Franco Freda, gli skin, il generale Amos Spiazzi e che alle ultime elezioni provinciali era il candidato alla presidenza per Rauti. Una figura di spicco della destra radicale scaligera. Ha preso in mano il testimone lasciato dall'onorevole di An Nicola Pasetto, morto in un incidente automobilistico e amatissimo dal rnondo gjovanile dell 'estrema destra, soprattutto da quello che si ritrova ogni domenica nella curva Sud del Bentegodi (fu Pasetto ad organizzare nel 1991 il convegno, unico nel suo genere: Una patria chiamata curva). Ed è Bussinello l'erede di una destra che a Verona ha lasciato dietro di sé una lunga scia di ombre. La città, già capitale della Repubblica di Salò, e stata la culla di Ordine nuovo. Di Ludwig. E dell'esoterismo. A importare dall'India la teoria del fuoco purificatore della setta religiosa Ananda marga sono stati proprio alcuni esponenri veronesi di Ordine nuovo. Lo stesso fuoco che ha acceso gli animi del gruppo Ludwig che uccideva preti, zingari e omosessuali in nome di Dio e del nazismo. Secondo il capitano del Ros Massimo Giraudo, che da una decina d'anni si occupa dei misfatti compiuti in Italia nel periodo della strategia della tensione, "non deve essere scartara a priori l'ipotesi che il Veneto, per le connessioni con Ordine nuovo, con la rete Cia e con l'acceso anticomunismo di formazioni eversive come Ludwig, sia stato laboratorio di sperimenrazione di tecniche di guerra non ortodossa basare sull 'uso terroristico di devianze esoterico-religiose a connotazione politica estremista". Ma questo apre un nuovo capitolo, a.ssai ingarbugliato, su Verona città sacra della destra.


Riceviamo e pubblichiamo....

Salve,
ho trovato sul Vostro sito l'articolo /05verona_nera.htm dove si ribadisce la tesi che l'associazione Ananda Marga è stata fondata da elementi di Ordine Nuovo. Questo è completamente falso, è semplicemente una voce messa in giro da elementi di estrema destra per depistare le indagini sui loro crimini, e poi ripetuta all'infinito, come un eco distruttivo, da persone disinformate di sinistra, che non si rendono conto di aiutare in questo modo i nazisti e i fascisti, che intanto ridono della credulità della sinistra.
In un certo periodo, agli inizi dell'Ananda Marga in Italia, alcuni elementi dell'estrema destra hanno tentato di infiltrarsi nell'associazione Ananda Marga. Quando si sono resi conto dell'impossibilità, per loro, di assumere incarichi significativi all'interno dell'associazione, hanno rinunciato ad infiltrarsi diffondendo nel contempo teorie cervellotiche come quella del fuoco purificatore, che non significa assolutamente niente per noi, e non capiamo come qualcuno possa averla associata alla filosofia dell'Ananda Marga.
Se volete sapere di più sull'Ananda Marga, potete consultare il nostro sito all'indirizzo http://www.anandamarga.it o consultare una raccolta di scritti (in inglese) del fondatore dell'associazione Ananda Marga nel sito http://home.zonnet.nl/ammmcd2/. L'associazione Ananda Marga Italia non si occupa di politica, ma di educazione e soccorso volontario. Gli aspetti sociali e politici della filosofia di Ananda Marga sono diffusi dall'associazione Proutist Universal Italia, che si occupa di servizio sociale in campo politico. Potete trovare notizie sul PROUT, o Socialismo Progressista, nel sito di questa associazione, che non può certo essere confusa per un gruppo di destra (http://www.prout.it). Per quanto riguarda il tema del Vostro sito, posso assicurarVi che in questo periodo tutti i responsabili europei di Ananda Marga sono "extracomunitari", e questo è per noi un vanto, perchè la provenienza geografica, etnica o religiosa di una persona sono per noi caratteri di pochissima importanza (vedi http://www.neoumanismo.it). Poichè non vogliamo essere in alcun modo associati a folli nazisti o fascisti o semplicemente a individui di destra, Vi chiediamo cortesemente di togliere dal Vostro sito i riferimenti ad Ananda Marga come gruppo di destra, o di pubblicare questa lettera, insieme all'articolo, come diritto di replica.

Grazie,

Ananda Marga Italia
Alessandro Carrer

 

27 dicembre 2002