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Lunedì, 7 Ottobre 2002

OSSERVATORIO NORDEST Rilevazione dell’Istituto Poster in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
L'immigrato fa sempre meno paura
Per la prima volta vince il numero di quanti considerano gli extracomunitari una risorsa per il sistema produttivo
Cresce, nelle regioni di Nordest , l'apertura verso gli immigrati. Si riduce la quota di persone che li giudica una minaccia per la sicurezza personale; aumenta, e diventa per la prima volta prevalente, il numero di quanti li considerano una risorsa per il sistema produttivo; con imprenditori e lavoratori autonomi a giocare un ruolo rilevante nell'orientare gli atteggiamenti dell'opinione pubblica. Sono questi i risultati del periodico sondaggio dell'Osservatorio sul Nordest . La ricerca, diretta da Ilvo Diamanti, è stata realizzata da Poster, su incarico del Gazzettino e della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

L'ultima rilevazione sul tema, svolta lo scorso giugno, evidenziava una sostanziale stabilità negli atteggiamenti dei cittadini veneti, friulani e giuliani nei confronti degli immigrati. Poco meno del 40\% degli intervistati, così come nei due anni precedenti, li descriveva come un pericolo per l'ordine pubblico; poco più del 30\% giudicava il loro apporto necessario alla sopravvivenza del sistema economico locale. Oggi, sebbene siano passati solo pochi mesi, risulta opportuno aggiornare il quadro delineato dalla precedente indagine. Elementi di notevole rilevanza, infatti, sono intervenuti nell'ultima fase. Sul piano nazionale: il varo della legge Bossi-Fini; le nuove ondate di sbarchi clandestini; l'avvio della sanatoria per colf, badanti e lavoratori. Ma anche a livello Nordest : si pensi alla iniziative di protesta degli extracomunitari sul tema della casa.

In effetti, il sondaggio mette in luce alcuni importanti novità. Il numero di quanti vedono un collegamento tra immigrazione e criminalità si riduce di ben sette punti percentuali (32\%), seguendo una tendenza già rilevata, precedentemente, a livello nazionale. Parallelamente, la percezione dell'immigrato come una risorsa per l'economia è oggi condivisa da una quota crescente di cittadini (36\%, quattro punti in più nel giro di tre mesi).

Guardando all'evoluzione degli atteggiamenti nel corso degli ultimi due anni, va sottolineato, peraltro, come il numero di chi esprime una valutazione positiva - gli immigrati sono una risorsa - superi, per la prima volta, quello di chi esprime sentimenti di paura. 36\% contro 32\%, uno scarto minimo; appena quattro punti, ma che in alcune categorie sociali assume dimensioni ben più consistenti. Tra le persone più istruite, in possesso di un diploma superiore o di una laurea: 43\% contro il 22\%. Tra gli imprenditori e i lavoratori autonomi, dove il grado di accordo per un innalzamento delle quote in ingresso raggiunge il valore massimo: quasi sei su dieci (58\%) vedono negli immigrati una soluzione al problema della carenza di manodopera.

Una opinione, quest'ultima, che raccoglie consensi non trascurabili in tutti i settori della società. E tende, oggi, a presentarsi in modo trasversale rispetto agli orientamenti politici. Se a vedere con favore un aumento delle quote in ingresso, quale supporto allo sviluppo economico, è circa il 40\% dei simpatizzanti dei partiti di centrosinistra, anche tra chi si dice vicino alle forze della Casa delle Libertà il valore non scende sotto il 32\% (34\% per la Lega Nord, addirittura il 38\% nel caso dei centristi del CCD-CDU).

Chi vede la presenza straniera come una minaccia mostra, invece, un profilo noto, dai contorni molto più marcati. Si tratta, innanzitutto, di persone che occupano una posizione marginale all'interno della società: anziane, con basso livello d'istruzione, casalinghe e pensionati; e molto caratterizzate dal punto di vista politico. A sottolineare il collegamento tra immigrazione e criminalità è il 36-37\% dei simpatizzanti di Forza Italia e del CCD-CDU; il 41\% di chi esprime fiducia in AN; addirittura il 52\% dei leghisti. Per tutti i partiti di centro-sinistra, all'opposto, l'indice considerato si ferma sotto il 20\%.

Un ultimo aspetto indagato dallo studio riguarda l'appartenenza religiosa degli immigrati. Circa il 31\% degli interpellati si dice favorevole all'utilizzo di tale criterio nella selezione dei flussi in entrata, al fine di favorire l'ingresso nel nostro paese di persone di religione cattolica. Tale valore risulta allineato a quello rilevato circa un anno fa da un analogo sondaggio. Allora, a poche settimane dagli attentati alle Torri Gemelle, il numero di chi vedeva con favore una limitazione della presenza islamica nel nostro paese era lievitato di circa sei punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione (settembre 2000). Il profilo di queste persone ricalca quello di chi si dice preoccupato per la sicurezza - si lega, cioè, al grado centralità/marginalità sociale dell'individuo -, con una ulteriore specificità: la forte relazione con l'appartenenza religiosa del rispondente. Si passa, infatti, dal 21\% dei non praticanti al 31\% dei saltuari, per raggiungere il 37\% tra i praticanti assidui.

Fabio Bordigon


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