Cultura/Società
Piccolo dizionario dell'Islam. Storia, cultura, società - Ralf Elger (a cura di)


Einaudi, 2002, 12 euro

SILVIO CAPPONI
Il termine islam indica una cultura in senso ampio, assai più che una religione. Questo perché molti dei suoi aspetti - legati soprattutto alle interpretazioni della rivelazione coranica - si riflettono largamente in quasi tutti gli ambiti della società. L'influenza dell'islam, o meglio del diritto islamico, nella politica e nell'economia così come nella vita quotidiana raggiunge livelli che per la nostra società, secolarizzata da un lunghissimo ciclo di rivoluzioni, sono inconcepibili.
Dai giorni del Profeta, nel VII secolo, i Califfi, i Sultani e gli Emiri hanno portato l'islam a Est dalla penisola araba alla Cina; fino al Marocco a Ovest; a Sud fino all'Africa sub-sahariana. Per un periodo della storia anche in Spagna e nel Sud della Francia e, risalendo i Balcani, fino alle porte di Vienna. Con la «rivelazione» i conquistatori musulmani hanno portato una concezione precisa di società basata su un diritto di «ispirazione divina» e regole minuziose nelle relazioni umane che si sono sovrapposte fino a sostituirsi ad antiche leggi e costumi. Incomprensione, diffidenza e sospetto (reciproci) sono cresciuti di pari passo fino a raggiungere una quasi impermeabilità. L'Occidente non è riuscito a vedere quell'articolazione e quelle differenze che nel bene e nel male hanno dato grande vitalità alla religione del deserto e arricchito le società organizzate sulle sue basi. L'islam non ha voluto guardare alle istanze laiche di sviluppo e di libertà individuale che hanno attraversato l'Occidente, ha visto però l'altra faccia quella dell'imperialismo, e la conseguente rapacità, prendendone sempre più le distanze. Un fenomeno, nato nell'ambito cristiano, il fondamentalismo religioso - basato su una interpretazione delle «scritture» generalmente restrittiva e unilaterale - , ha preso forma islamica e si è diffuso nei paesi musulmani. Utilizzando tutti gli strumenti prodotti dalla cultura europea tenta di allargare quelle distanze e per conseguenza aumentare deliberatamente l'incomunicabilità.
Il terrorismo «islamico», figlio di molti padri, non ultimo proprio del fondamentalismo, ha però determinato in molta parte delle società occidentali reazioni assai poco razionali (l'invito alla nuova crociata ne è un esempio), una politica miope che ha già creato ulteriore tragica incomprensione e aumentato il numero dei nemici. Oggi il «mondo islamico» non coincide più con le terre della conquista, il XX secolo ha visto una massiccia emigrazione musulmana verso gli Stati uniti e l'Europa e, in questi anni, interessa da vicino Parigi come New York, Berlino e anche Roma. Le comunità musulmane sono ormai una realtà anche nel nostro paese e continuare a non conoscere e a non capire questi nuovi cittadini, nelle loro luci e nelle loro ombre, sarà certamente un «pessimo affare», che potrebbe volgere in tragedia. Ecco questo piccolo dizionario che può aiutarci. In 400 voci mette alla nostra portata realtà letteralmente sconosciute, cerca di metterci nella condizione di capire la vita dei musulmani senza giudicarla, vuole rendere permeabili i confini tra due culture senza volerle vedere contrapposte.