da "La Repubblica"

del 13 Luglio 2000

"La casa a chi viene a lavorare"

L'appello di De Albertis, presidente dell'Ance. "Ma occorre disciplinare l'immigrazione"

di ENZO CIRILLO

ROMA (en.ci.)

"Solidarietà vuol dire dare una casa a chiunque venga a lavorare nel nostro paese...". L'appello perchè sia garantita una civile abitazione anche agli immigrati è stato lanciato dal nuovo presidente dell'Ance Claudio De Albertis che nella sua prima uscita ufficiale all'assemblea dei costruttori ha fatto, con sapiente scelta dei tempi e sicura ricaduta d'immagine, una di quelle proposte su cui si discute e si litiga molto. Una vera e propria "sfida" su temi politici e sociali roventi piuttosto che il classico confronto sui problemi e le aspettative della categoria. Una scelta non facile quella del successore di Vico Valassi che ha calamitato su di sè apprezzamenti e simpatia ma anche censure e critiche. Gli apprezzamenti sono arrivati da esponenti del governo e della maggioranza presenti in forze all'assemblea dei costruttori ai quali hanno fatto però subito eco le sconfessioni e gli anatemi degli esponenti del Polo. De Albertis, durante la sua relazione, ha invitato le autorità a proteggere le imprese e a garantire "legalità e sicurezza". "Non può mancare a questo riguardo - ha spiegato il neopresidente dei costruttori - un appello a una disciplina efficace dell'immigrazione. Il nostro settore importa da tempo risorse umane, sono convinto che tutti dobbiamo valorizzare questa potenzialità con programmi di orientamento, di formazione ad un lavoro, progettivamente impegnativo, e con una politica di accoglienza". "La questione dell'abitare - ha spiegato De Albertis - va affrontata pensando ad una città multietnica dove le varie etnie mantengano le proprie identità culturali. pianificando tutto attraverso una nuova edilizia sociale". Parole apprezzate per il loro contenuto di solidarietà dal ministro delle finanze Ottaviano Del Turco e da quello dei rapporti comunitari Gianni Mattioli ma bollate come improvvide e lesive dei diritti dei lavoratori italiani dal segretario dei Ccd Pierferdinando Casini, dall'esponente di An Maurizio Gasparri ("prima diamo una casa agli italiani"). Diverso il parere dell'ex ministro degli Interni Roberto Maroni: "La proposta è accettabile purchè sia rivolta agli extracomunitari che vengono in Italia per lavorare e non a quelli che vengono per delinquere"