Treviglio, niente extracomunitari negli alloggi Aler: è polemica
da Il Giorno del 1° ottobre 2001

TREVIGLIO — Ci risiamo, ancora una volta l'assegnazione degli alloggi Aler è motivo di polemiche e scontri.
E la causa è sempre quella: il diritto dei cittadini extracomunitari di essere o no inquilini o proprietari di case “popolari”. L'ultimo episodio a Treviglio, dove sono stati messi in vendita a prezzo di libero mercato 12 alloggi, ma l'Aler di Bergamo ha limitato la possibilità di acquisto ai soli cittadini italiani ed europei.
Tale scelta, giudicata esplicitamente discriminatoria da più parti, esclude tutti gli extracomunitari, anche coloro che hanno lavoro regolare e risiedono da almeno cinque anni in Italia.
Inevitabili le polemiche e gli attacchi all'Aler, con i sindacati in prima linea. Cgil, Cisl e Uil, con i propri uffici immigrazione e i sindacati inquilini Sunia, Sicet e Uniat, giudicano «estremamente grave» la decisione e annunciano iniziative a tutto campo per contrastarla.
«Siamo al paradosso - si legge in un comunicato sindacale - di negare perfino il libero mercato, che si basa sul principio di domanda e offerta. Il segnale, che emerge dalla presa di posizione dell'Aler bergamasca è fortemente preoccupante poiché in esso si intravede un atteggiamento basato su pregiudizi e non su scelte che attengono al ruolo pubblico dell'azienda. L'incomprensibilità di tale decisione è più evidente in un momento in cui si moltiplicano le iniziative e gli sforzi finalizzati a favorire una integrazione tra le varie culture e per valorizzare le diversità». Dura anche la reazione della segreteria provinciale dei ds, che ha definito la scelta dell'Aler «miserevole e demagogica».